9/02/2006

La nota sui mercati 02.09

La settimana 28 agosto- 1 settembre 2006

Principio della banana
Se la compri acerba , la mangerai immatura; se la compri matura, marcirà prima che la mangi (Arthur Bloch)


ECONOMIA: yen a go-gò
Il complesso dei dati americani, con il gran finale di venerdì sul mercato del lavoro e indice manifatturiero, ha fatto salire le quotazioni dello scenario basato su un atterraggio morbido dell'economia e su un contenimento delle pressioni inflazionistiche (sentiment favorito anche dal calo del petrolio),dopo che l'interpretazione data ai verbali della Fed aveva già rinforzato la convinzione che i tassi resteranno fermi.
Così i rendimenti obbligazionari hanno continuato a scendere, e le azioni hanno ripreso a salire. Questo movimento ascendente, che coinvolge le principali materie prime (ad eccezione del petrolio) ha trovato il carburante necessario nell'eccesso di liquidità internazionale catalizzato dalla ripresa dei finanziamenti in yen; i dati negativi provenienti dall'economia nipponica , hanno convinto circa il mantenimento degli attuali tassi da parte dei giapponesi, e dunque la certezza di potersi finanziare allo 0,25% ha provocato vendite di yen contro tutte le valute, ed acquisti di asset finanziari (obbligazioni, azioni, commodities).

E' il piano delle banche centrali ben noto: creare inflazione facendo finta di fare il contrario.
La BCE ad esempio, pur telegrafando un mini aumento per il prossimo 5 ottobre, nel frattempo ha tenuto i tassi fermi. La BOJ e la FED pare non li tocchino invece più. Dunque ci si vuole fermare a tassi reali negativi(Giappone) o minimali( USA). Così la corsa speculativa riprende fiato.

Mentre una delle fonti di fiducia sul contenimento futuro dell'inflazione è la globalizzazione, la Cina aumenta i salari del 10-20% e questo invece mi fa presumere che i prezzi dei beni cinesi importati sono destinati ad aumentare, gettando altra benzina sul fuoco inflazionistico.


MATERIE PRIME : Ernesto va via
L'uragano Ernesto ha virato a nord, evitando il Golfo del Messico. Ne risente sopratutto il gas naturale che perde oltre il 20% a 5,9 (ottobre); inoltre le scorte americane di distillati e di crudo aumentano così il petrolio perde anch'esso il 5% concludendo a 69,2 (ottobre).
Nel settore dei metalli invece si sale seppur in misura contenuta con l'oro a 633(dicembre) il rame (dicembre) a 346 l'argento(dicembre) a 13,1 il platino(ottobre) a 1254 il palladio(dicembre) a 350.
L'indice generale CRB(dicembre) a 327.
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

CAMBI: il dollaro in range
Pur senza il sostegno di attese sui tassi, il dollaro si è mantenuto in range perdendo solo lievemente come indice. L'eurodollaro scad. settembre è sempre restato tra 1,275 e 1,29 livello sfiorato subito dopo la BCE, da cui è stato respinto concludendo a 1,285. Dopo questo lungo periodo di compressione in un range ristretto, vi sono buone probabilità che a settembre l'eurodollaro ne esca fuori: il sorpasso di quota 1,295 proietterebbe facilmente a 1,32 mentre la rottura di 1,275 riporterebbe a 1,25.
Come sopramenzionato nuovi minimi generalizzati per lo yen che sfiora quota 151 con euro, per poi concludere a 150,3 e a 117 con dollaro.Beneficiano le valute ad alti tassi (australiano, neozelandese).
L'indice generale del dollaro a 84,9(settembre)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: dollaro laterale
Posizione asset: nulla

OBBLIGAZIONI: corsa ai bond
Il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre è sceso di 8 cts. al 5,33% negli USA , mentre il 2 anni scende di 9 cts. al 4,76% il quinquennale di 7 cts. al 4,68 il decennale di 5 cts. al 4,73 il trentennale di 5 al 4,88.
In Europa il Bund decennale scende di 5 cts. al 3,74% ed in Giappone il decennale scende di 6 cts. al 1,64%; il tasso sul debito dei paesi emergenti è sceso di circa 15 cts mediamente.
Negli USA accelerazione ulteriore di tutte le forme di prestiti bancari e obbligazionari, così come in Europa dove il ritmo annuo di incremento passa dall'11,4% di giugno all'11,8% di luglio.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

BORSE: si sale
Il Nasdaq100 scad.settembre, partito da 1560 conclude a 1590(+2%).
Il Dow a 11464(+1,6%) lo sp500 a 1311(+1,2%) il nasdaq a 2193(+2,5%).Tra i settori, trasporti (+1,7%) il Russell (+3,2%) i semiconduttori(+2,5%) le biotech (+2%) i broker/dealer(+1,1%) le banche(+0,2%).
Tokyo sale a 16134(+1,4%) di nikkey, in Europa dax tedesco a 5876(+1,3%) il footsie inglese a 5949(+1,5%), il cac francese a 5183(+1,5%) e l'Italietta senza la benchè minima speranza : l'SPmib a 38160(+1,2%) ed il Mibtel a 29220(+1,5%).
Dal punto di vista tecnico si avvicina il momento della verità per molti indici che si trovano poco sotto i massimi dell'anno: il sorpasso con volumi crescenti proietta verso un ulteriore rialzo; io però resto convinto che sulla figura di doppio massimo vi sarà la caduta, che prenderà corpo soprattutto se i volumi nel ribasso saranno ben superiori a quelli (modesti) della recente fase di rialzo.
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: nulla

PREVISIONI: c'è poco
Lunedì USA in festa per il labor day; poi da martedì si riprenderà lentamente a tornare a pieno regime, con il solo mercoledì degno di nota perchè usciranno l'ISM dei servizi e in serata il Beige Book della Fed.
Difficile che possano cambiare le convinzioni attuali. Il punto di svolta potrà arrivare solo la fine settimana successiva quando usciranno vendite al dettaglio e soprattutto i prezzi al consumo. Poco anche dall'Europa e dal Giappone, dove non ci si aspetta novità dalla riunione BOJ di venerdì.

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
In base alle idee esposte nell'apposita nota sull'Asset, lunedì sono entrato in vendita di decennale a 107 e di nasdaq100 a 1574 in vista dei verbali della Fed di martedì sera; così facendo ho anticipato il mercato che infatti è arrivato ai verbali con il decennale a 106,5 e il nasdaq100 a 1556; poi dopo l'interpretazione positiva che è stata data a questi ultimi vi è stato il rimbalzo, ed ho preferito chiudere le posizioni in parità (decennale a 106,93 e nasdaq100 a 1577)complessiva; così facendo ho anticipato la successiva prosecuzione rialzista arrivata a 107,5 di decennale e 1590 di nasdaq100.
Adesso il programma è di riprovarci prima del fine settimana successiva, entrando sui contratti scadenza dicembre grosso modo intorno al 13 settembre. L'obiettivo è mangiare la banana al momento giusto.

Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, dopo aver pagato le commissioni, è a +4250 euro (con 19 operazioni effettuate su eurodollaro+ 4 sul nasdaq+1 su gas naturale+1 su eurosvizzero+2 su oro+1 su argento+3 su bond+1 su euroyen); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +5,5% ed equivalente al +7,75% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 0% ed il 100% è in conto corrente al 2,19% netto (3% tasso iwbank).