1/01/2012

Speciale Sopravvivenza

Speciale Sopravvivenza
Il mercato sta adesso aspettando un catalizzatore per l'implosione. In passato le crisi sono iniziate in posti che nessuno si aspettava. Nell'ottobre del 1929 fu il fallimento della Boden Creditanstalt di Vienna, a far da detonatore alla Grande Depressione. La crisi finanziaria asiatica del 1997, non partì nei grandi centri di Tokyo, Shanghai o Hong Kong ma nella meno conosciuta Bangkok. Fu la svalutazione del baht, a innescare il detonatore di una crisi che a cascata colpì tutti i paesi asiatici inclusi Malesia, Indonesia e Sud Corea. Analogamente l'attuale crisi finanziaria che sta colpendo l'occidente non è partita dai grandi centri di Londra, New York o Francoforte, bensì da Atene. Per inciso, è paradossale, ma la democrazia finisce proprio laddove era iniziata: in Grecia. Così, quale (e quando) sarà il prossimo detonatore che farà scoppiare la bomba finale? Difficile da predire, ma ciò che è possibile fare è prepararsi per sopravvivere a quel momento.
Giusto per avere un idea di come si potranno svolgere gli eventi, immaginate questo "film" a titolo di esempio (date e situazioni puramente casuali):
Alle ore 16:45 del 16 giugno 2012 il governo Monti, già sfiduciato dal parlamento ed in carica fino alle elezioni già convocate per fine settembre, annuncia l'impossibilità di far fronte al pagamento degli interessi ed al rimborso dei titoli di stato in scadenza. Voi siete ancora a lavoro senza possibilità di avere la notizia.
18:00 State lasciando l'ufficio per tornare a casa.
18:30 Siete in macchina, e sulla strada notate un enorme imbottigliamento di macchine, così decidete di deviare e fare un giro più lungo attraverso la periferia.
19:00 La benzina sta finendo, per cui decidete di cercare una pompa: la trovate, ma vi è una fila di circa 100 auto, così rinunciate sperando nella prossima. Passate davanti un supermercato e decidete di comprare qualcosa da portare a casa per arricchire la cena.
19:30 Ma anche davanti al supermercato vi è una ressa, per cui desistete, e puntate verso casa. Nel tragitto passate davanti ad alcuni sportelli bancomat e notate strane file di persone in attesa di ritirare. Che succede?
20:00 A casa, finalmente, e dunque a cena. Come sempre tenete la televisione accesa sul notiziario e vi appare il seguente titolo: DEFAULT ITALIA, MERCATI EUROPEI CROLLANO, EUR/USD A 0.78 FTSE -450, CAC 40 -278, DAX – 435, ATX -207 e ORO A 3980$
CORSA ALLE BANCHE IN ITALIA IN EUROPA E NEGLI USA- DISORDINI PUBBLICI, MORTI E FERITI.
20:30 Iniziate a spaventarvi ed andate a collegarvi su internet per capirne di più, ma le pagine girano con lentezza esasperante. Troppo traffico.
21:00 Obama appare sulla TV americana con Geithner (h.15 locali) invitando alla calma ed assicurando gli investitori che tutto tornerà alla normalità in pochi giorni.
21:30 Il ministero degli interni, per far fronte ai disordini tumultuosi, proclama nelle grandi città il coprifuoco dalle 19 alle 06 con effetto immediato. I cittadini devono stare a casa e non uscire per qualsiasi motivo.
22:00 Breaking News: Viene dichiarata Dal g20 la chiusura delle banche per 5 giorni. Negli USA il DOW JONES ed il NASDAQ perdono il 10% ed il mercato è sospeso. Anche negli USA i bancomat ed i supermercati sono stati svuotati, di contanti e di merce. Panico totale in tutto l'Occidente.
La mattina seguente tocca ai mercati asiatici: Tokyo -900, Hang Seng – 2000, Singapore – 210, Shanghai – 300. Nel frattempo il dollaro perde oltre il 20% sulle valute asiatiche, e USD/YEN crolla a 52,35. Mercati finanziari nel caos totale, compratori assenti, borse sospese per eccesso di ribasso. Le autorità invitano alla calma. Le banche centrali annunciano speciali immissioni di contante alla riapertura delle banche (chiuse per decreto però nei successivi 5 giorni), il caos regna sovrano…..

Ecco un esempio di ciò cui potremmo assistere nel momento in cui vi fosse un implosione sistemica globale. Cioè il default italiano-ma si potrebbero fare altri esempi- non riguarda un singolo paese, bensì l'intero mondo simultaneamente, grazie alla interconnessione finanziaria dei mercati globalizzati. Questo è quello che si sta rischiando, gli sforzi coordinati delle banche centrali sono misure che rinviano ma non annullano la resa dei conti. Il punto di non ritorno è stato superato, non credete a chi dice si troveranno soluzioni: il treno è già partito, ormai nulla può fermarlo, il massimo fattibile è gestirlo in modo che la collisione risulti meno dannosa. Non c'è più soluzione, né con l'approccio keynesiano né con quello della scuola austriaca. Il keynesiano produce effetti panacea solo di breve termine, ma al prezzo di un maggior danno a lungo termine (ed è l'approccio già seguito dai governi nel mondo). L'austriaco produce maggiori sofferenze subito, a fronte di una risoluzione (e/o almeno un minor danno di lungo termine) ma è politicamente improponibile, come ad esempio il ritorno al sistema monetario basato sull'oro (nonostante l'evidente fallimento del sistema basato sulle cambiali dei governi, in primis quello americano, di un ritorno all'oro – gold standard- non se ne sente parlare neanche per scherzo). Invece si sente dire spesso che uno scenario apocalittico quale quello qui ipotizzato, non succederà "perché non conviene a nessuno". Argomentazione apparentemente di buon senso, in realtà basata su due assiomi deboli:
1) si pretende di sapere cosa conviene a quelli che comandano; ma chi lo sa quali siano le convenienze di lungo termine cui si ispirano, e quali "sacrifici" sono disposti ad imporre (agli altri) pur di raggiungerle: Abramo in nome di Dio era pronto ad uccidere perfino il figlio Isacco, dunque non si può essere certi che "una grande guerra non convenga a nessuno". 2) si dà per scontato che chi comanda non possa sbagliare: in realtà tutti possono sbagliare, di esempi storici son piene le fosse (Hitler pensava che la seconda guerra mondiale gli convenisse, invece è stata la sua distruzione; etc.). Inoltre le cose possono sfuggire di mano al di là di quanto programmato.
Dunque il disastro non si può escludere, e nella mia modesta opinione (che però ha un buon pedigree di situazioni previste con anni di anticipo, come può testimoniare chi mi segue dall'anno 2000) arriverà prima o poi, ineluttabile. A noi non resta che prepararci in tempo, perché quando scatterà la sequenza di eventi sopra illustrata sarà troppo tardi per farlo. Sarà più veloce di uno tsunami giapponese, dove a volte ci sono alcune ore di tempo per scappare. Quando avviene il crash di un sistema finanziario globale, non ci sono neanche quelle, tocca ammassarsi nel caos per comprare cibo, acqua, benzina, contanti dai bancomat, con tutti i pericoli immaginabili, per poi scoprire che ogni cosa è già esaurita. Non si può neanche lasciare la città se il coprifuoco è stato imposto, ed in ogni caso avventurarsi tra rivoltosi, sciacalli, etc. non è certo consigliabile.
Pertanto la domanda diviene: come prepararsi , in tempo, ad un eventualità simile? Cosa bisogna fare?