3/24/2013

euro poker

euro poker
Quando herr Schmidt vende le sue posate al sig. Rossi, l'esportatore tedesco incassa effettivamente il controvalore in euro, così come l'importatore italiano lo paga. Quindi a livello individuale tutto sembra logico e regolare. Ma cosa succede a livello macro? i soldi incassati da Schmidt, direttamente o indirettamente, finiscono nel sistema bancario tedesco; così come i soldi pagati da Rossi, provengono dal sistema bancario italiano. Come se li procura quest'ultimo, se - a fronte di una bilancia di pagamenti nazionale in deficit- non li ha? li chiede in prestito alla Banca Centrale. Analogamente, cosa se ne fa dell'eccesso di depositi - in presenza di un avanzo della propria bilancia - il sistema bancario tedesco? li deposita presso la Banca Centrale. Quest'ultima, quindi, per mantenere costante la quantità di euro totale e la circolazione di euro in Italia ed in Germania, non fa altro che prestare alle banche italiane gli euro ricevuti da quelle tedesche, contabilizzando un credito equivalente a favore della Bundesbank, ed un debito a carico della Banca d'Italia. Pertanto la situazione di squilibrio nelle bilancie rispettive, può tranquillamente andare avanti, senza effetti reali ma solo quelli virtuali contabilizzati nel Target2. Risultato: ad oggi la Buba si ritrova crediti per circa 800 miliardi, Bankitalia debiti per circa 200 miliardi. Che significa?
Se volete sedervi ad un tavolo di poker dovete pagare alla cassa le fiches della posta: mettiamo sia di 100 euro. Voi e gli altri 4 (immaginiamo un tavolo a 5 di poker classico) avrete messo in cassa 500 euro, rappresentati da fiches sul tavolo da gioco. Se le cose vi vanno male, ad un certo punto finirete le fiches. Avete due possibilità: vi alzate e ve ne andate; oppure se volete continuare a giocare, uscite fuori altri 100 euro e comprate una nuova posta. Quando la partita finisce, ciascuno ritira dalla cassa il controvalore delle fiches che si ritrova, in euro sonanti. Supponiamo ci siano 3 perdenti, 1 vincitore ed uno in pari. Quest'ultimo si ritroverà con i 100 euro originari; il vincitore avrà quelli più la vincita, i tre perdenti resteranno a mani vuote.
Per capire bene il sistema euro- target2 (ed anche quello Cina-USA), occorre partire proprio dal paragone con il tavolo di poker. La cassa è tenuta dalle banche centrali, ma c'è una grande differenza : a nessun giocatore viene chiesto di uscire materialmente i 100 euro a fronte della posta. Quest'ultima infatti viene data a credito, come illustrato con l'esempio Schmidt-Rossi. Un paese con bilancia dei pagamenti perennemente deficitaria, è come un giocatore di poker perdente. Ma a lui il credito per la posta viene automaticamente rinnovato, per cui può continuare a giocare sempre, pur sempre in perdita. E' esattamente come se ad un tavolo da poker il perdente, una volta esauriti i soldi per comprare nuove poste, li chiedesse in prestito al vincente. E questo spesso si verifica nelle vere partite di poker. Solo che il vincente fa credito fino ad un certo punto e, soprattutto, poi rivuole i soldi indietro. Se scopre di essere stato preso in giro con garanzie e promesse fasulle, può anche passare alle maniere forti per "fargliela pagare".
Ebbene, l'euro poker funziona grosso modo nella stessa maniera. Il paese perennemente in credito, fino ad un certo punto ha solo accumulato un credito virtuale, pur di non far finire la partita e consentire al perdente di giocare ancora , così pensando di continuare a vincere. Ma da quel certo punto in poi, inizia a dubitare della possibilità di vedere realmente il credito trasformarsi in euro sonanti : ed allora chiede garanzie, piani di rientro (fiscal compact), manovre fiscali da parte del debitore , in grado di convincerlo che esiste la fonte da cui ricavare i soldi necessari a pagare. Ma la richiesta arriva troppo tardi: per eseguirla il debitore deve sprofondare in una depressione auto avvitantesi.
In cosa consiste, allora, la drammatica erroneità del sistema euro-target2?
essendo privato della possibilità di aggiustamenti sui prezzi relativi (tassi di cambio), e soprattutto essendo dotato di un sistema di compensazione crediti-debiti per mantenere inalterate le circolazioni di euro interne dei paesi (quindi non comportando perdite di riserve valutarie - oro- o quant'altro, sostituite da una contabilizzazione virtuale), impedisce a situazioni squilibrate di interrompersi, o almeno di tendere al riequilibrio. Fino a quando non diventa una situazione talmente grande ed insostenibile:
a quel punto però diviene catastrofico il riaggiustamento. E' esattamente come se al tavolo di poker della metafora, il vincitore facesse credito continuo al perdente. Quest'ultimo non sentirebbe bisogno nè di smettere di giocare, nè di cambiare il suo sistema di gioco, nonostante l'evidente risultato negativo. E il vincitore- creditore? attratto dalla possibilità di continuare a giocare ed a vincere, gli dispiace interrompere. Peccato che ciò abbia senso solo se prima o poi il credito possa realmente essere incassato. Altrimenti alla fine avrà giocato per niente,o peggio.
Questa stessa dinamica, pur in assenza di moneta unica e sistema di compensazione ufficiale, è quella da tempo esistente fra USA e Cina. La moneta unica di fatto è il dollaro, perchè i cinesi giocano solo con quella fiche. Ed il sistema target2 viene implementato dalla Banca del Popolo riciclando i dollari incassati dall'avanzo commerciale in cambiali del governo americano e simili. Cioè , fa credito, continuamente , a fronte di interessi solo virtuali, nel senso che vengono pagati alla scadenza con altri dollari a loro volta riciclati in altri bonds, etc.
Entrambe queste situazioni di impedimento del riequilibrio, pur di continuare a giocare, finiranno male. Nei film di cowboys, il creditore ad un certo punto spara al debitore inadempiente, o viceversa (perchè quest'ultimo potrebbe essere più veloce e più forte il momento in cui si passa alla violenza). Grosso modo, finirà così, anche tra paesi.
ps:
Nel caso dell'Europa è poi evidente come avere creato una moneta unica e relativo sistema di compensazione Target2, senza unione economica e politica, equivale ad aver messo il carro davanti ai buoi, con il risultato - ormai sempre più evidente- che i buoi si dividono odiandosi tra loro e comunque tendono ad andarsene per i fatti propri. D'altro canto è impossibile avere una Unione politica tra paesi con lingue diverse. L'unità della lingua è indispensabile: gli Stati uniti d'America, esistono come tali proprio e solo perchè ogni cittadino può spostarsi per migliaia di km. da nord a sud, da est a ovest, senza alcuna difficoltà linguistica. Negli ipotetici Stati Uniti d'Europa ciò è impossibile. Tra l'altro questo significa automaticamente, non solo non poter avere unione politica, ma neanche economica, perchè il fattore base di quest'ultima è il lavoro, e non si può avere un vero mercato unico del lavoro, tra paesi a lingue diverse (oltre a tutto il resto). Oltretutto, non si sono neanche unificati i sistemi tributari, e le spese pubbliche dei vari paesi, ed il fattore capitale non può muoversi liberamente.
Cosa finirà per produrre una moneta unica a compensazione automatica in crediti-debiti, in presenza di paesi così diversi tra loro? disunione politica, divergenza economica e divisione sociale. Cioè esattamente l'opposto, di quello che l'etichetta (Unione) promette ai clienti. E questo è quello che succederà, alla fine.
Naturalmente ci vorrà molto tempo, perchè non siamo in presenza di errori compiuti in buona fede. Siamo in presenza di una manipolazione da parte di una potente oligarchia. E venderanno cara la nostra pelle, prima di rinunciarci.

3/11/2013

prima il cieco o l'orbo?


la notizia di oggi è : dai primi sondaggi in Germania risulta che il neonato partito anti euro potrebbe prendere circa il 25% dei voti. Bene. Vedremo chi per primo tra il cieco tedesco (o nord europeo) e l'orbo italico (o sud europeo), capirà che bisogna uscire non solo dall'euro (e da qualsiasi cambio fisso a riciclaggio dei crediti), bensì anche da questa Unione Europea malfatta , ed invece tornare alla CEE, comunità economica europea tra stati sovrani dotati di moneta e tasso di cambio flessibile. Quest'ultimo infatti non è un capriccio della Natura, bensì l'indispensabile meccanismo necessario ad evitare che gli squilibri si avvitino. I cambi flessibili, non sono la panacea (se un paese consuma più di quanto produce, ed ha una competitività /produttività insufficiente, deve modificare abitudini comportamenti), ma almeno vanno nella direzione di favorire il riequilibrio. Il cambio fisso invece, obbliga il debitore ad indebitarsi sempre più, contabilizzando interessi fittizi che però vengono rinfacciati ai cittadini automaticamente esposti a pressione fiscale crescente; ed obbliga i creditori ad accumulare crediti fittizi, perché inesigibili. La traiettoria è di collisione, per forza. La situazione insostenibile può essere trascinata a lungo, ma alla fine il conto da pagare sarà proporzionalmente maggiore. Resta da vedere chi lo capisce per primo: il debitore tartassato che annuncia il DEFAULT o il creditore preso in giro che non riuscendo a pignorare le proprietà del debitore (in questo caso ad espropriarne del tutto la sovranità nazionale), smette di fare credito (e quindi esce dall'euro che lo costringe automaticamente tramite il TARGET a fare credito).
ps:
è la stessa situazione ,da me descritta da anni, che c'è tra USA e CINA. Gli americani nei panni dei PIIGS ed i cinesi in quelli dei nord europei. L'unica differenza è che gli americani possono emettere la moneta internazionale e sono una potenza militare. Nonostante questo, prima o poi l'insostenibilità arriverà alle inevitabili conseguenze anche per loro.