Speciale Conteggi
Alcuni mi hanno chiesto cosa sono questi "conteggi" di cui a volte parlo nelle Note per preavvisare possibili operazioni di asset trading.
In questo Speciale li spiegherò, e vi renderete conto perchè finora ho esitato a farlo.
Come già illustrato più volte, vi sono una notevole quantità di modi per fare trading. Le componenti di base sono sempre due: analisi fondamentale e analisi tecnica. La prima serve per avere delle solide convinzioni sulla direzione, la seconda serve per cercare di trovare il "timing", vale a dire il momento migliore per entrare ed uscire.
La stragrande maggioranza dei modelli di trading si basa sul trend, e ne ho già parlato a suo tempo. Il problema delle operazioni in tendenza è che spesso hanno dei ritracciamenti anche corposi, e ci vuole una forte convinzione fondamentale per resistere durante tale evento - del resto fisiologico- e per addirittura incrementare le posizioni, invece che stopparle. Inoltre poichè le tendenze non durano all'infinito, prima o poi si invertono, e dunque diviene difficile comprendere se il ritracciamento è veramente tale, oppure se si è all'inizio di una inversione duratura e profonda della tendenza.
Tom Demark è un analista tecnico americano che alcuni decenni fa osservando la ritmicità delle tendenze, scoprì che esiste una certa regolarità nello sviluppo e nell'esaurimento delle stesse.Mise a punto un sistema di timing avente lo scopo proprio di cogliere il momento in cui una tendenza ha molte probabilità di esaurirsi, e poche probabilità di continuare. Identificò pertanto un conteggio basato sui prezzi di chiusura dell'intervallo temporale seguito (ad esempio, quello giornaliero), in presenza di determinate condizioni, che consentisse di entrare in contro tendenza. E' un sistema che si è rivelato di successo, a qualsiasi cosa fosse applicato e su vari intervalli temporali, anche se il più classico e molto seguito dagli operatori professionali, è quello giornaliero che ne autorafforza la validità.
Vediamolo nel dettaglio, facendo l'esempio di una tendenza al rialzo, ma esattamente le stesse regole valgono all'opposto nel caso di una tendenza al ribasso:
quando si verifica una sequenza di 9 chiusure consecutive in cui il prezzo di chiusura è superiore o uguale a quello di 4 giorni prima , si realizza la prima fase utile ma alla condizione che l'8° giorno abbia avuto un minimo che intersechi un prezzo già toccato durante il 5° giorno oppure da qualcuno dei giorni precedenti; se questo non avviene, la condizione può essere soddisfatta dal 9° giorno, o da un giorno successivo sempre con riferimento a tre giorni prima. Quando la sequenza soddisfa quest'ultima condizione, si inizia la seconda fase del conteggio che ha questi requisiti:
una serie - anche non consecutiva- di 13 chiusure superiori o uguali a quella dei 2 giorni precedenti; se durante questa seconda fase si verifica una nuova sequenza di 9 giorni come sopra, allora il conteggio della seconda fase deve ricominciare; se invece si completa la seconda fase senza che se ne ricrei una nuova prima, quello è il momento di vendere purchè ci si trovi a un livello di prezzo superiore a quello toccato nella chiusura dell'8° giorno di questa seconda fase (non della prima).
Lo so, è un pò complicato, ed infatti è per questo che finora ho evitato di parlarne, anche perchè è molto facile compiere errori nei conteggi, più di quanto non sembri; ed inoltre è un lavoraccio applicarlo a vari mercati contemporaneamente, che è quello che d'altronde occorre fare, anche perchè queste situazioni sono piuttosto rare (poche in un anno per ciascun mercato); esistono dei software che fanno questi conteggi, io li faccio a mano.
Ma la cosa importante è che se i conteggi sono fatti bene e se si verificano tali situazioni, il sistema funziona, e adesso vedremo con quali percentuali.
Innanzitutto però va sottolineato che non esistono sistemi perfetti al 100%, e che si tratta sempre e soltanto di probabilità. Ovvio che se anche al completamento delle due fasi, il mercato in oggetto è investito da una notizia che incida sui fondamentali del medesimo, non c'è demark che tenga. Occorre quindi avere una stop loss che viene calcolata nella seguente maniera:
si prende il giorno con il massimo più alto di tutta la seconda fase (anche se non fa parte del conteggio perchè poi la chiusura non ha avuto il requisito richiesto), si misura la differenza fra massimo e minimo di quel giorno(o chiusura del giorno precedente se dà un importo maggiore) e la si somma al massimo: si ottiene così il punto di stoploss che però va applicato solo se avviene una chiusura pari o superiore al medesimo e sempre che il giorno successivo si realizzi un prezzo superiore all'apertura: a quel punto si chiude al meglio.
Come calcolare la presa di profitto? qui Demark non dà indicazioni precise, e vi sono vari criteri. Poichè stiamo parlando dell'identificazione di un momento di esaurimento della tendenza in essere , vi sono due possibilità di base: o si tratta di un ritracciamento, o di una inversione vera e propria. La situazione più probabile è quella del ritracciamento, che può essere misurato in base alle percentuali di Fibonacci ( 38,2%-50%-61,8%) partendo dall'apertura del primo giorno della prima fase, fino al massimo toccato durante tutto lo sviluppo(lo stesso usato per la stoploss).
Naturalmente anche qui può intervenire una valutazione fondamentale a spingere in un senso o nell'altro; oppure si possono usare altri indicatori tecnici (divergenze con il momentum, bande di bollinger, incrocio delle medie mobili, etc.). Ma dipende anche dagli importi che si usano e dai propri obiettivi di reddito. Prendiamo il ns. caso specifico: poichè la cosa più probabile in assoluto è che vi sia almeno un ritracciamento del 38%, e poichè questo comporta un guadagno già in linea con l'obiettivo del ns. asset-trading dati i ns. importi(il 10% annuo netto), io ho fatto la scelta di seguire, per quest'anno almeno, il criterio del minimo cioè del primo ritracciamento possibile. Inoltre poichè si può verificare che alla fine della seconda fase, non avvenga nè la prosecuzione della tendenza nè il ritracciamento, con le quotazioni che semplicemente si ingessano, ho scelto il criterio prudenziale di chiudere anche più o meno in pari dopo qualche giorno di stallo.
Alla luce di quanto sopra, rivediamo alcuni esempi tratti dai ns. casi più recenti.
L'avena fu un caso di inizale ritracciamento che non raggiunse però neanche il minimo, e che quindi chiusi in pari alcuni giorni dopo (in effetti poi sarebbe scattata la stop loss).
Il Palladio fu invece un caso in cui il movimento tardò qualche giorno e io lo chiusi in lieve rimessa(in effetti poi sarebbe entrato in ottimo guadagno).
La farina di soia è stato invece - lo confesso - un caso in cui mi sono sbagliato nel conteggio: per la precsione non mi sono accorto che si era riformata una sequenza da 9 dentro quella da 13(in effetti la stop ha comunque impedito danni maggiori).
Il Nikkey è stato il classico caso in cui il sistema non ha funzionato (e la stop ha salvato da danni maggiori).
Usec è stato un caso in cui è avvenuto giusto appena il primo ritracciamento, perchè poi la tendenza è ripartita con forza e l'essersi accontentati ha pagato.
L'Oro il platino,e l'eurosvizzero sono stati esempi in cui il primo ritracciamento si è rivelato troppo modesto, perchè sono arrivati a fare fino al 61,8%, e ancora non si può dire se sia partita addirittura una inversione.
Nel frattempo vi sono state situazioni che sono sfuggite per un pelo, cito ad esempio l'eurostoxx che è venuto giù al 12° giorno della seconda fase, oppure l'euroyen che ha rispettato le regole ed ha ritracciato solo il 38% ma che non ho fatto perchè data la sua velocità non me la sono sentita (in passato però l'abbiamo fatto).
Nella mia esperienza (più ampia di quella che si vede nell'asset trading sia perchè lo applico anche all'intraday, sia perchè ho continuato a fare anche le materie prime telefoniche), ho queste percentuali:
10% di casi di non funzionamento e di perdita con stop loss
20% di casi di pareggio
70% di casi di guadagno
All'interno di questi ultimi, grosso modo, ho osservato che un terzo delle volte avviene una inversione profonda della tendenza, e qui ovviamente i guadagni sarebbero molto elevati; che in un altro terzo di situazioni si sviluppa dal 50 al 61,8% di ritracciamento, quindi con guadagni consistenti; ed infine che in un terzo di casi vi è solo un veloce ritracciamento minimo, con guadagno limitato.
Occorre considerare che se non si chiude sempre al primo ritracciamento si avrebbe circa un altro 20% di casi di pareggio, o addirittura di perdita tenendo fino allo stop loss, e che parallelamente i casi di guadagno scenderebbero al 50%; ciò nostante ho calcolato che il sistema sarebbe lo stesso redditizio in virtù dei maggiori guadagni effettuati sul 50% di casi vincenti.
Per quanto riguarda l'intraday, personalmente cerco di vedere le formazioni sui grafici a 5 minuti e su quelli orari; sono rare, ma un paio al giorno da manuale si trovano sempre (tra cambi-bond e indici azionari),e il bilancio è positivo: non posso però trasmetterli in asset trading perchè sono movimenti di ritracciamento molto veloci,e nell'intraday notizie di disturbo ce ne sono a iosa per cui la percentuale che chiudo in pari sale a quasi il 50%.