PREVISIONI: Fed in difficoltà
Il momento più atteso sarà il comunicato Fed di mercoledì sera: certamente non ci saranno novità sui tassi, ma è possibile che il testo di accompagnamento venga modificato pur in piccole sfumature, che saranno interpretate dal mercato o nel senso di una nuova maggior preoccupazione per la crescita (giustificabile tramite i recenti dati e l'ingrandirsi della questione subprime) o nel senso di una sempre maggior preoccupazione per l'inflazione (anch'essa possibile visti i recenti dati). In stagflazione per la Fed le cose si complicano: se sceglie la prima strada rischia di perdere credibilità nella lotta all'infazione e di alimentare le paure sulle crescita; viceversa se sceglie la seconda, rischia di essere vista "dietro la curva" come si dice in gergo: chi semina vento raccoglie tempesta.
Per il resto non c'è molto, anche se dagli USA arrivano proprio i dati sull'edilizia (lunedì l'indice dei costruttori, martedì le nuove licenze e i nuovi cantieri, venerdì le vendite di case esistenti); inoltre giovedì parlerà Bernanke sul tema dei mercati creditizi (tra giovedì e venerdì parleranno ben 7 membri della Fed).
Sullo yen potrebbero esserci effetti martedì a seguito della riunione della BOJ, mentre dall'Europa arrivano vari dati su prezzi e crescita, che però difficilmente possono modificare le attuali attese dei mercati per un altro rialzo BCE a giugno.
Interessante sarà vedere se il petrolio arresta la recente caduta, e se la configurazione tecnica negativa sul dollaro, dopo qualche ritracciamento classico, darà la stura ad un assalto verso i minimi assoluti (potrebbe succedere soprattutto se la fed desse la sensazione di essere preoccupata sulla crescita).
Il momento più atteso sarà il comunicato Fed di mercoledì sera: certamente non ci saranno novità sui tassi, ma è possibile che il testo di accompagnamento venga modificato pur in piccole sfumature, che saranno interpretate dal mercato o nel senso di una nuova maggior preoccupazione per la crescita (giustificabile tramite i recenti dati e l'ingrandirsi della questione subprime) o nel senso di una sempre maggior preoccupazione per l'inflazione (anch'essa possibile visti i recenti dati). In stagflazione per la Fed le cose si complicano: se sceglie la prima strada rischia di perdere credibilità nella lotta all'infazione e di alimentare le paure sulle crescita; viceversa se sceglie la seconda, rischia di essere vista "dietro la curva" come si dice in gergo: chi semina vento raccoglie tempesta.
Per il resto non c'è molto, anche se dagli USA arrivano proprio i dati sull'edilizia (lunedì l'indice dei costruttori, martedì le nuove licenze e i nuovi cantieri, venerdì le vendite di case esistenti); inoltre giovedì parlerà Bernanke sul tema dei mercati creditizi (tra giovedì e venerdì parleranno ben 7 membri della Fed).
Sullo yen potrebbero esserci effetti martedì a seguito della riunione della BOJ, mentre dall'Europa arrivano vari dati su prezzi e crescita, che però difficilmente possono modificare le attuali attese dei mercati per un altro rialzo BCE a giugno.
Interessante sarà vedere se il petrolio arresta la recente caduta, e se la configurazione tecnica negativa sul dollaro, dopo qualche ritracciamento classico, darà la stura ad un assalto verso i minimi assoluti (potrebbe succedere soprattutto se la fed desse la sensazione di essere preoccupata sulla crescita).