4/29/2007

La Nota sui mercati (29.4)

La settimana dal 23 al 27 aprile
MATERIE PRIME: sfiorato il disastro
La notizia che conta è arrivata venerdì: l'Arabia Saudita ha sventato un attacco di Al Quaeda che se avesse avuto successo avrebbe bloccato la produzione petrolifera, portando chissà a quali livelli il greggio. Che infatti, nonostante lo scampato disastro, ha concluso ai massimi: sulla scadenza giugno a 66,6 quasi il massimo dell'anno, con il gas naturale anch'esso in rialzo a 7,85 sul giugno.
I metalli invece hanno subìto una correzione infrasettimanale di alcuni punti percentuali, materializzatasi giovedì e di cui ho scritto nel Flash : giornata strana.Si conclude con: oro a 682(giugno) argento a 13,55 (luglio) rame a 353(luglio) platino a 1293(luglio) palladio a 374(giugno).L'indice CRB a 315 (giugno).
Posizione a lungo termine: al rialzo
Posizione a medio termine: al rialzo
Posizione asset: nulla

CAMBI: dollaro a nuovi minimi
Il dollaro ha continuato a perdere facendo nuovi minimi, nonostante il rimbalzo di giovedì dovuto a momentanee prese di profitto. Lo yen ha continuato a perdere più del dollaro, autentica cenerentola del panorama valutario, e ciò nonostante la BOJ abbia lasciato intravedere prossimi rialzi dei tassi; ma nessuno crede avvengano prima di luglio e nel frattempo si preferisce incassare il cospicuo differenziale d'interessi regalato graziosamente dai nipponici.
In questo contesto eurodollaro scad. giugno ha ritoccato il record storico dopo i dati sul PIL USA arrivando fino a 1,3715, e nonostante le successive prese di profitto ha concluso a 1,368 cioè sopra i massimi della scorsa settimana. Probabili nuovi massimi a breve(1,378), anche se dovremmo essere vicini ad un top di periodo dopo questa lunga gamba rialzista iniziata a fine gennaio, seppur intevallata da fasi di range stretto. Il top potrebbe essere innescato da un ritorno dei timori di rialzo dei tassi fed a causa dell'inflazione crescente.In alternativa, se invece ci si convince sempre più che la fed taglierà i tassi, c'è il famoso collasso di cui ho scritto recentemente, scenario che impatterebbe poi tutti i mercati. Per me, lo scenario più probabile è basato sui tassi FED fermi fino almeno a tutta l'estate, se non tutto l'anno: formazione pertanto di una lunga fase lateral-rialzista, con lento slittamento a zig-zag verso 1,40.
La prossima settimana in attesa dei dati sull'occupazione USA e della successiva riunione Fed, il range dovrebbe essere grosso modo 1,372-1,362 (con eventuali sforamenti al max. a 1,378 o 1,357).
L'indice generale del dollaro a 81,3(giugno)
Posizione a lungo termine: dollaro al ribasso generale
Posizione a medio termine: dollaro al ribasso generale
Posizione asset: comprato straddle eurodollaro 1,36(scad. 4 maggio)

OBBLIGAZIONI: giù e sù
I rendimenti avevano iniziato a scendere in scia ai dati deboli di martedì, poi hanno recuperato ed anzi concluso in lieve aumento perchè dollaro debole e inflazione in aumento non possono non spaventare (comunque dovrebbero essere ben più alti).Come saldo settimanale, negli USA, il future a 3 mesi dic. 2007 sale di 6 cts. a 5,07% , il biennale resta fermo al 4,65% il quinquennale sale di 2 cts. al 4,59%, il decennale di 2 al 4,69% ed il trentennale di 3 cts. al 4,88%.In Europa il bund decennale sale di 2 cts. al 4,22% per cui il differenziale con il bond USA di analoga durata si colloca a 47 cts. Invece in Giappone il decennale scende a sorpresa di 6 cts. all'1,62% . I mercati obbligazionari emergenti sono stati contrastati ed i rendimenti salgono mediamente di 6 cts.
Posizione a lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione a medio termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione asset: nulla

BORSE: qualche contrasto
La settimana si conclude con : Dow 13120 (+1,2%) Sp500 1494 (+0,7%) nasdaq 2557(+1,2%) nasdaq100 a 1906(+2,5%) russell 2000 +0,1% trasporti -1,6% utilities +0,9% semiconduttori +2,3% broker-dealer +1,4% Banche -0,2%. Forti quindi i tecnologici, contrastati gli altri settori così come gli altri indici mondiali, ad eccezione della solita Cina.
Cala il Nikkey a 17400 (-0,3%), sale il dax a 7378(+0,5%), fermo il cac a 5931(-0,1%),scende il footsie a 6418(-1%) ma sale l'italietta senza la benchè minima speranza: spmib a 43642(+0,25%) e mibtel a 33892(+0,2%).
Prosegue spettacolare la SUPERBolla in Cina +4,9% (che porta a +165% l'incremento negli ultimi 12 mesi); India +0% brasile -0,4% la Russia -2,9% probabilmente a seguito dei toni da guerra fredda Putiniani (a 0% da inizio anno).I titoli al rialzo sul NYSE hanno oscillato tra il massimo di mercoledì a 2400 ed il minimo di venerdì a 1400 . Il rapporto tra put e call sale da 0,74 a 0,84. L'indice della volatilità (VIX) sale a 12,45 da 12,07.
Come atteso lo sp500 scad. giugno ha superato quota 1500 così come il dowjones ha surclassato quota 13 mila; aumentano a dismisura gli elementi tecnici negativi (oltre a quelli fondamentali): nonostante la fase maniacale una forte correzione è imminente(50-70 punti di sp500), potrebbe arrivare con i primi di maggio (sell in may and go away).
Posizione lungo termine: ribasso generale
Posizione medio termine: laterale
posizione asset: comprato put spread composito, scad. 18 maggio

PREVISIONI: occupazione USA
Lunedì si inizia subito con una giornata intensa, sia sul fronte europeo dove usciranno M3, le vendite al dettaglio tedesche e vari altri indicatori, sia su quello americano dove terranno banco consumi e spese delle famiglie a marzo con relativo deflatore dei prezzi, l'indice di Chicago per aprile e la spesa in costruzioni. Martedì mezza europa in festa per il primo maggio ma negli USA arrivano i dati sull'ISM (indice manifatturiero)di aprile e parlerà bernanke sul libero commercio. Mercoledì tocca al manifatturiero europeo ed all'occupazione tedesca, mentre negli USA interventi verbali (tra cui Paulson sulla Cina), ordini alle fabbriche, mutui ipotecari e altri indicatori minori sull'occupazione che possono creare aspettative su venerdì. Giovedì prezzi alla produzione europei, e dagli USA sussidi settimanali, produttività nel primo trimestre, e indice dei servizi di aprile. Venerdì infine il dato più atteso (anche se non mi stanco di ripetere che trattasi di autentica spazzatura contabile): il mercato del lavoro americano ad aprile è stimato in crescita di centomila unità; come al solito forti scostamenti da questa previsione dovrebbero innescare i classici movimenti, ma - ripeto- non credo possano cambiare le attese di stallo sui tassi, anche perchè il mercoledì successivo tocca alla Fed.