5/20/2007

Economia: la Trimurti docet

ECONOMIA: La Trimurti docet
Tra giovedì e venerdì è arrivato un triplice via libera alla mega bolla globale da parte della trimurti sino-nippo-americana che ne è l'autrice.
Ha iniziato la Banca Centrale giapponese, confermando che continuerà a tenere allo 0,5% i tassi d'interesse nominali di un economia che nel frattempo cresce del 4% in termini reali negli ultimi 6 mesi: esperimento mai visto nella Storia. Continuerà pertanto a regalare finanziamenti in yen a costo zero a chiunque lo vorrà, e per premio addizionale assicurerà quindi anche guadagni sul cambio che infatti continua a scendere.
Ha proseguito il capo della Banca Centrale americana, assicurando il mondo che il bubbone scoppiato sui mutui immobiliari a bassa qualità non è un problema sistemico e non creerà difficoltà all'economia; se dunque ciò implica che non abbasserà i tassi d'interesse a dimostrazione che non ci sono problemi, fornisce però sicurezza psicologica alle Borse e al mercato finanziario globale, gettando altra benzina sul fuoco speculativo.
Ha concluso la Banca Centrale cinese partorendo una manovrina restrittiva talmente mini e talmente ridicola da non riuscire a provocare nemmeno una reazione momentanea di paura sui mercati, ma anzi scatenando un altra fiammata euforica.
Nel Flash "la Cina prende in giro" ho già descritto le misure di facciata prevedendo, pochi minuti dopo la notizia giunta a fine mattina, che non sarebbero state prese sul serio: ed infatti nel pomeriggio le Borse sono volate(manca ancora la conferma delle asiatiche che erano già chiuse, l'avremo lunedì).
In questa sede voglio però illustrare più a fondo perchè si tratta di misure di facciata, che in realtà tengono il semaforo verde per la grande bolla globale.
Innanzitutto, nonostante i recenti aumenti della aliquota di riserva obbligatoria richiesta alle banche (passata dal 7,5 di un anno fa all'11,5 attuale) il tasso interbancario overnight resta fermo all'1,57%. Perchè? perchè nel frattempo, negli ultimi 12 mesi, le nuove riserve create sono aumentate del 23% a fronte di nuova quantità di moneta creata (M2) salita del 17%.
In secondo luogo il mini aumento del tasso sui depositi bancari lo porta al 3,06% a fronte di un inflazione ufficiale al 3%. Dunque perchè i cinesini dovrebbero trovare tale tasso (nullo in termini reali) invogliante a fronte di una borsa che sale del 150% in un anno? e analogamente chi si indebita, adesso lo deve fare al 6,57% , ma può mai questo costo reale del 3,57% spaventarlo di fronte alle crescite iperboliche degli asset? per non parlare delle banche che si possono indebitare al 1,57 e prestare al 6,57: se ne possono infischiare dell'aumento di riserva.
Infine, il tasso di cambio: chiunque capisce che aumentare dello 0,2% la fascia di rivalutazione, equivale a mantenere il cambio sostanzialmente fisso, il che significa continuare ad assorbire la gran parte dei circa 20 miliardi di dollari al mese che entrano nelle casse della banca centrale, a cui corrispondono automaticamente altrettanti nuovi yaun freschi di stampa che la medesima immette nell'economia nazionale, alimentando l'inflazione sia degli asset che dei beni e servizi. Insomma la scelta è chiara: la Cina persegue nella politica infazionistica(nel nome del Popolo e sulla pelle del Popolo).
Dunque, se qualche timore poteva tenere a freno la bolla ( la possibilità che la Trimurti decidesse -almeno in qualche suo componente- di sgonfiarla) adesso è venuto del tutto meno.
La Trimurti anzi, con gli annunci degli ultimi due giorni, in buona sostanza ha invitato esplicitamente a continuare a scommettere su ulteriori rialzi di azioni e commodities, di beni mobili ed immobili, preferibilmente finanziandosi in yen. Il rubinetto della liquidità mondiale proveniente dal gigantesco disavanzo in dollari continuerà senza sosta ad alzare il livello della vasca globale. Anche il collasso del dollaro è rimandato: per il momento Cina e Giappone continueranno a sostenere il biglietto verde.
Ne consegue che l'inflazione continuerà ad aumentare implacabile, non tanto nella forma dei tradizionali indici ufficiali che sono taroccati e calmierati dall'incidenza dei manufatti tecnologici , quanto in quella degli assets già citati e - novità pericolosa - nella forma di inflazione alimentare. Il prezzo delle materie prime alimentari sarà infatti il tallone d'achille, soprattutto per i poveri e per quelli asiatici in particolare.
Nulla comunque che nell'immediato possa turbare la Bolla madre del credito globale, nè le innumerevoli bolle figlie (azioni,etc.)