8/02/2006

Specialino sulla Guerra

Specialino sulla Guerra

Si va verso il conflitto globale in Medioriente.
Iran (con Siria Palestinesi resistenza irachena,etc.) contro USA
(con Israele). E' un conflitto pianificato da tempo, non a caso ne
parlo dal 2002(cioè da prima dell'invasione americana in
Iraq).Naturalmente non era chiaro come ci si sarebbe arrivati
materialmente. La scusa di Al Quaeda prima e quella del nucleare
iraniano poi (analoga a quella usata con Saddam Hussein), non sono
parse sufficienti, a fronte di un opinione pubblica occidentale
sfiancata dalla strage quotidiana in Iraq(50 morti al giorno,
tuttora, oltre 30mila morti dall'inizio);ed a fronte di un esercito
americano indebolito.
Ecco dunque il coinvolgimento di Israele che dispone della lobby più
potente negli USA: quella che letteralmente decide cosa devono fare
i Presidenti americani, democratici o repubblicani non importa, nei
campi che contano (estero,economia,finanza,ambiente, etc.).
Lo scopo del conflitto è quello richiamato nello Speciale Memoria e
Identità: un implosione del sistema, da ottenersi portando il
petrolio ben oltre i 100 dollari, in grado di danneggiare i
creditori in dollari (in primis gli asiatici) e di migliorare la
posizione relativa degli USA ormai alla bancarotta(ci tornerò in
apposito Speciale).Gli ebrei che comandano il mondo (oggi sempre di
più a seguito del portentoso processo di concentrazione industriale
in atto), hanno deciso che gli USA restano la loro portaerei
preferita, e non vogliono cambiare nave anche adesso che sta
affondando sommersa dai debiti. Da qui la necessità di salvare la
barca, innescando appunto il sopramenzionato conflitto.

Questa interpretazione collima con i fatti che conosciamo.
Proprio quando sembrava che la questione israelo-palestinese si
avviasse pur faticosamente verso un miglioramento(ritiro unilaterale
dai territori occupati, elezione di Hamas in Palestina), ecco invece
che di fronte ad un analogo processo nei confronti dell'Iran, lo si
è ritrovato come il cavallo di Troia ideale per far procedere gli
eventi nella direzione desiderata.
A fronte di un banale rapimento di un soldato israeliano, si è
scatenata una guerra convenzionale di proporzioni tali da
coinvolgere nel prossimo futuro tutta l'area mediorientale, perchè
attizza i sentimenti di odio già elevati.
L'interpretazione ufficiale è che sia stata l'Iran (tramite gli
hezbollah ) a provocarla. La mia è opposta, come si sarà capito.
Quella ufficiale serve per preparare l'opinione pubblica al prossimo
passo che sarà appunto l'attacco all'Iran, e conseguente esplosione
del petrolio, necessario per quanto sopra illustrato, e che verrà
comodo anche ai russi e agli altri produttori di energia; solo i
cinesi hanno tutto da perdere, ed infatti loro sono l'obiettivo
strategico di lungo termine di tutta la manovra, che potrebbe non a
caso sfociare alla fine nella tanto attesa terza guerra mondiale
contro la Cina.

I mercati finora hanno reagito in modo molto misurato: lieve rialzo
del petrolio e dell'oro, lieve calo dei rendimenti e delle borse;
movimenti finora mostratisi pronti a rientrare al primo stormir di
fronde circa un cessate il fuoco.
In parole povere, neanche lontanamente sospettano quello che è in
pista.
Ma qualcuno sa: e compra oro-petrolio ad ogni ribasso, vende azioni
ad ogni rialzo. E questo comportamento guarda caso è quello idoneo
anche indipendentemente dallo scenario bellico, per la situazione
macroeconomica ben nota.
Pronti per l'asset.