8/14/2006

Specialino sul Barile

Specialino sul Barile

Nel 1997 il mondo consumava circa 74 milioni di barili al giorno. Nel 2002 era arrivato a 78 milioni. Quest'anno siamo a 86 : mille barili al secondo. Insomma la crescita della domanda di petrolio avanza di circa 2 milioni di barili al giorno. Ogni anno.
La Cina incide per il 23% di questa crescita e il resto dell'Asia per un altro 18%. Gli USA per l'11%. Al ritmo attuale, si dovrebbe arrivare a 100 milioni di barili al giorno in meno di 10 anni.
Cira la metà del consumo mondiale di petrolio finisce nei serbatoi di benzina. In Cina , ogni 10% di crescita del PIL provoca il 9% di aumento della domanda di petrolio, per il mondo nel suo insieme siamo al 4%.
Se nel prossimo decennio la crescita del PIL mondiale resta mediamente in linea con la media di lungo termine, sarà di circa il 40% in dieci anni e se il coefficiente di dipendenza dal petrolio resta a 40 questo significa che la domanda di petrolio crescerà del 16%, superando quota 100 milioni di BARILI AL GIORNO PRIMA DEL 2016.
La domanda è: possiamo trovare altri 14 milioni di barili al giorno mentre si rimpiazzano i pozzi ormai vecchi? Cosa succede se non ce la si fa?

Il medesimo livello di crescita nella produzione di petrolio è improbabile. Si stanno già oggi toccando i limiti; vi sono certamente alcune nuove fonti produttive, l'Iran e l'Iraq potrebbero raddoppiare la loro produzione, il Venezuela, Nigeria e Russia hanno ampie riserve, così come ce ne sono nelle steppe asiatiche , ma si tratta di zone geopoliticamente instabili.
Ed anche mettendo da parte quest'ultimo aspetto, può la produzione tenere dietro alla domanda nel lungo termine?

Secondo un recente rapporto fatto dagli ingegneri dell'esercito americano, NO.
Il rapporto si intitola "trends energetici e loro implicazioni per le istallazioni dell'esercito USA".
Vi si legge:
"vi sarà una carenza nella produzione mondiale di petrolio dell'1-2% nella prossima decade; il quadro dell'offerta sta cambiando in modi che non rientrano più nella norma. In generale, tutte le risorse non rinnovabili seguono una curva dell'offerta naturale. Cioè nalla fase iniziale la produzione aumenta rapidamente, poi rallenta, raggiunge un massimo e infine diminuisce (ad un ritmo rapido simile a quello dell'aumento iniziale). La grande domanda per il petrolio non è se la produzione raggiungerà il massimo, ma quando. Vi sono molte stime in materia e la conclusione è che la produzione mondiale di petrolio può toccare il picco massimo entro pochi anni, dopo di chè inizierà il declino.Una volta che ciò succede, i precedenti storici sulla domanda e sul prezzo finiscono di rappresentare un punto di riferimento, perchè si entra in un periodo in cui la produzione sistematicamente è inferiore alla domanda.Fino a oggi il prezzo non è aumentato eccessivamente perchè l'OPEC ha avuto margini di incrementi nella produzione ed ha potuto dunque controllarlo.L'Arabia Saudita ha ancora degli eccessi di capacità produttiva, ma non è lontana dall'esaurimento. La produzione già diminuisce negli USA e molti paesi non-Opec hanno già raggiunto il punto di massimo.".

Penso non vi sia bisogno di altri commenti.