La settimana 1-5 maggio 2006
ECONOMIA: aprile forte
I dati su aprile fin qui arrivati hanno in genere mostrato maggior forza del previsto per l'economia americana, tranne l'ultimo dato di venerdì sul mercato del lavoro: le nuove buste paga sono salite di poco più della metà rispetto alle attese, tenendo conto della revisione al ribasso portata ai mesi precedenti.
I mercati hanno considerato ciò sufficiente a far decidere alla Fed di fermarsi sui tassi. Ma i dubbi non mancano anche perchè nella medesima statistica vi è stato l'inatteso raddoppio dei guadagni orari saliti dello 0,5% ad aprile (e che porta a+4% l'incremento degli ultimi 12 mesi).
In materia, ogni scuola di pensiero porta acqua al suo mulino.
Chi pensa che la Fed (come ha del resto dichiarato bernanke) si fermerà, ritiene che il rallentamento del mercato del lavoro porterà a contenere l'incremento dei salari futuri, e non si preoccupa dunque della pressione inflazionistica risultante, anche perchè resta convinta che la forza economica evidenziatasi ad aprile sia in fase di eusaurimento e che il rallentamento dell'immobiliare prevarrà sul resto.
Chi invece pensa che la fed possa non fermarsi subito, o al massimo fare una pausa momentanea, ritiene che le pressioni inflazionistiche stiano chiaramente evidenziandosi e la fed non potrà ignorarle anche perchè l'economia continuerà a tirare restando i tassi d'interesse reali molto bassi.
La reazione di Wally , del dollaro, dei bond e delle commodities mostra chiaramente quale teoria sia in maggioranza sul mercato attuale;
ma questo non singifica molto per il futuro, anzi aumenta il potenziale di una brusca inversione qualora poi si dovesse vedere che aveva ragione la seconda linea di pensiero.
Per quanto mi concerne, confermo le fasi previste in speciale-asset.
La prossima settimana arriverà la decisione della fed (rialzo dei tassi al 5%), e dal comunicato si capirà se si ferma a giugno oppure no.
Secondo me si ferma, per i motivi spiegati la scorsa settimana.
Nel frattempo la BCE ha mantenuto i tassi fermi al 2,5% nonostante riconosca che la crescita c'è e l'inflazione pure; nel suo comunicato ha confermato però che alzerà a giugno, e questo è bastato a contentare i mercati (secondo alcuni potrebbe farlo anche nella misura del mezzo punto percentuale).
Da questo stato di aspettative prevalenti (e cioè pausa fed+ rialzo BCE)
è scaturito il dollaro in caduta libera, senza offrire finora correzioni tecniche di rilievo. E le prospettive peggiorano con la prossima settimana in cui è in arrivo il rapporto sui cambi del Tesoro americano in cui è probabile che la Cina venga indicata come "unfair", il deficit estero americano in probabile peggioramento, e il sopramenzionato comunicato Fed che se effettivamente conferma la pausa, darà un altra picconata al biglietto verde. Il tutto del resto come auspicato dal G7 e cioè dagli americani che questa settimana hanno addirittura rimproverato i giapponesi per alcune dichiarazioni con cui avevano cercato di fermare lo yen.
Il che rende particolarmente adatto a loro il famoso detto:
"chi bacchetta le mani di chi lo nutre, finisce per leccare i piedi di chi lo prende a calci".
MATERIE PRIME : venti di guerra
Mentre il petrolio fa uno storno, innescato dall'aumento a sorpresa delle
scorte USA, in realtà la situazione geopolitica si complica: venti di guerra fredda tra russi ed americani riappaiono per la prima volta sulla scena, mentre è in atto il braccio di ferro (anche con la Cina) in sede ONU sull'Iran; nel frattempo Bush a sorpresa licenzia dopo meno di 2 anni il capo della CIA da lui scelto. Insomma il fuoco cova sotto la cenere, e se è difficile seguire e sapere le singole storie, il quadro d'insieme è chiaro ed infatti mette le ali ai metalli.
Il petrolio(giugno) dopo un minimo poco sotto 70 conclude a 70,2; il gas naturale ha avuto invece scorte in calo e si è un pò ripreso dopo il crollo della scorsa settimana concludendo a 6,8(giugno).
Il rame (luglio) conclude a 350 nuovo record; l'oro(giugno) chiude a 684 nuovo record; l'argento(maggio) a 13,9; il platino(luglio) a 1189 nuovo record e il palladio(giugno) a 378 un soffio sotto i massimi.
L'indice generale CRB(giugno) a 353.
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: al rialzo
Posizione asset: nulla
CAMBI: 1,28
La svalutazione del dollaro prosegue senza soste. L'eurodollaro scad. giugno è salito già lunedì mattina a 1,273, e dopo aver avuto un momentaneo calo a 1,26 quando si è saputo che Bernanke giudicava non esatta l'interpretazione data dal mercato al suo discorso della scorsa settimana, si è ripreso ed ha assorbito la nuova serie di dati forti USA, oscillando tra 1,26 e 1,27. Giovedì infine sulle dichiarazioni di Trichet è ripartito con forza fino a 1,276 nuovo record dell'anno poi ritoccato venerdì in seguito ai dati occupazionali americani, appena sopra a quota 1,28, concludendo la settimana a 1,277 con 100 ticks di guadagno, che portano a 600 tiks il bottino dell'ultimo mese.
Le perdite del dollaro sono state generali, con tutte le valute nessuna esclusa, e lo yen che era partito male dopo alcune dichiarazioni nipponiche tese appunto a frenarlo, venerdì ha messo a segno un mega rialzo (favorito dal rimprovero USA sopramenzionato ai giapponesi) concludendo a 112,5 e a 143 con euro.
L'indice generale del dollaro scende al minimo da un anno a 84,9 perdendo 1% (giugno)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione asset: nulla
OBBLIGAZIONI: curva in flessione
Negli USA , come saldo settimanale, il 2 anni sale di 7 cts. al 4,93
il quinquennale sale di 6 cts. al 4,98 il decennale sale di 4 cts. al 5,10 ed il trentennale di 3 cts. al 5,19.
Come si vede, il rialzo di questa settimana è stato più marcato sulle scadenze brevi, per cui la curva ha interrotto la recente tendenza a irripidirsi , e il 2 anni è adesso di 26 cts. sotto al 30 anni.
In Europa il Bund decennale sale al 4,05% dopo la BCE ed il differenziale resta dunque a 105 cts. In Giappone il decennale fermo all'1,92% mentre il debito dei paesi emergenti sale mediamente di
circa 5 cts..
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione asset: nulla
BORSE: maggio parte al rialzo
Il Nasdaq100 scad. giugno dopo essere stato prevalentemente debole tutta la settimana arrivando fino a 1688 recupera nel finale grazie all'interpretazione positiva data alle statistiche americane nel senso di favorire la fermata della fed sui tassi d'interesse, ed ha così concluso a 1720 (+0,5%), impostando una prospettiva rialzista per i prossimi giorni, che potrebbe spingersi fino a ritestare i massimi 2006 se Cisco martedì presenterà buoni risultati, e la fed conferma la pausa; da lì però continuo ad aspettare l'inizio di un importante declino. Il quadro di medio termine si continua infatti a deteriorare, ed il fatto che i tecnologici stiano sottoperformando gli altri indici è uno dei migliori indicatori di un inversione di tendenza generale in arrivo.
Wally ha visto soprattutto andare il Dow ai massimi da 6 anni a 11570(+1,9%) lo sp500 a 1325(+1,2%) il nasdaq a 2342(+0,9%).
Tra i settori, balzo dei trasporti (+6%) le utilities(+2,7%) il Russell (+2%) i semiconduttori(+2,3%) i broker/dealer(+1,7%) le banche(+0,4%).
Risale anche Tokyo (+1,5%) a 17150 di nikkey e l' Europa con il dax tedesco a 6113(+1,8%) il footsie inglese a 6090(+1%), il cac francese a 5280(+1,8%) l'Italietta senza speranze immersa nei loschi intrighi per la presidenza della repubblica: l'SPmib a 38400(+1,3%) ed il Mibtel a 29840(+1,3%).
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: venduto il nasdaq100
PREVISIONI: tocca alla Fed
Un evento della settimana per cui non è prevista la data precisa è il rapporto del Tesoro USA sui cambi: come sopramenzionato, vi è la possibilità che la Cina venga definita "manipolatrice" ed in questo caso è prevedibile un ulteriore calo del dollaro soprattutto contro yen; nel caso contrario, potrebbe esservi un rimbalzo, ma solo lieve e temporaneo perchè si formerebbero attese per una rivalutazione dello yaun cinese.
Lunedì solo dati europei, tra cui gli ordini alle fabbriche tedesche di marzo. Martedì lo stesso, arriva solo la produzione industriale tedesca di marzo. Mercoledì dopo vari dati nipponici ed europei, alle ore 20,15 il momento clou con la decisione della Fed e relativo comunicato.
Giovedì le prime stime dei PIL europei nel primo trim. cui seguiranno negli USA le vendite al dettaglio di aprile.
Venerdì finale con il deficit estero USA di marzo, prezzi import-export e la prima stima dell'indice del Michigan di maggio.
Tutta la settimana presenta dunque eventi che probabilmente acuiranno la crisi del dollaro, e se tutto si avvita potremmo già vedere quota 1,30; per contro, area 1,28 è una resistenza resa importante dal fatto che si viene da una salita di 17 giorni su 20 e se dovesse esservi qualche sorpresa(ad esempio sulla Fed) potrebbe esserci spazio per uno storno consistente.
ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
venduto 1 mini-nasdaq 100 scad. giugno a 1705 chiude a 1720 (minus di 300$).
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, comm.ni incluse, è a +2600 euro (con 17 operazioni effettuate su eurodollaro+ 1 sul nasdaq+1 su gas naturale); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +3% ed equivalente al +9% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 3% , il 97% è in conto corrente al 2,5% lordo (tasso iwbank).