5/14/2006

La nota sui mercati 14.5

La settimana 8-12 maggio 2006

ECONOMIA: paura dell' inflazione
La settimana si chiude con un impennata dei prezzi all'import americani che -finalmente- fa emergere la paura dell'inflazione. Infatti la Fed dopo aver portato i tassi al 5% (appena l'1,5 reale, volendo credere all'inflazione ufficiale), pur facendo capire che propende a fermarsi, lascia tutti nell'incertezza più assoluta affidandosi ai dati futuri; e i mercati vedono le materie prime impennarsi senza soste, con l'oro che si avvicina a quota 850 massimo storico raggiunto nel gennaio 1980 quando però i tassi d'interesse erano al 20%. Finalmente dunque si inizia a sospettare che l'inflazione stia salendo e che la Fed o sbaglierà fermandosi sui tassi, o sarà costretta a proseguire il rialzo ben più di quanto finora ipotizzato. Entrambi i casi sono situazioni perdenti sia per i detentori di azioni che per quelli di bond.
La prossima settimana sarà cruciale per il destino di breve di entrambi tali mercati, in quanto avremo i dati sui prezzi alla produzione ed al consumo americani. Se dovessero aumentare le paure vigenti, inizierà una seria inversione a Wally, mentre il decennale punterà verso quota 5,5%. Ovvio, se al contrario dovessero essere considerati tranquillizzanti, avremo un rimbalzo delle quotazioni. Rimbalzo che - a mio avviso- non andrà lontano; semplicemente l'appuntamento con l'inevitabile destino sarà rimandato per un pò. Ma come abbiamo visto sul dollaro e sulle materie prime, quando i destini sono inevitabili prima o poi arrivano con violenza.
La fuga dal dollaro è proseguita senza soste, nonostante un lieve (e momentaneo) miglioramento del deficit commerciale di marzo, anche perchè crolla la fiducia misurata dall'indice del michigan a maggio. La prossima settimana vedremo i flussi di capitale a marzo, ma sono troppo datati: come per il deficit , i dati che contano saranno quelli relativi ad aprile quando è ripartito il petrolio ed è iniziata la caduta del dollaro (li vedremo tra un mese).Come sopracitato, l'altra faccia della fuga dal biglietto verde è stata la corsa ai preziosi e ai metalli che sta accelerando progressivamente: da un lato infatti i trend in essere attirano la speculazione, dall'altro lato gli asiatici devono convertire dollari dal dubbio esito in beni tangibili, prima chi sia troppo tardi (ogni 10% di calo del dollaro , ad esempio, significano per la sola Cina circa 100 miliardi di perdita, ed altrettanti per i giapponesi; la perdita in realtà è almeno doppia se si considera anche quella sui corsi obbligazionari, e quella sul maggior costo delle materie prime).
In definitiva, la liquidità mondiale insensatamente prodotta dalle banche centrali di tutto il mondo (tutte stupidamente greenspanezzatesi)a livelli record, per compiacere la peggiore classe politica globale da due secoli a questa parte, come una maionese impazzita, si riversa da un vaso all'altro. Per il momento si tiene ancora alto il livello del vasino azionario, grazie alla crescente presenza di titoli energetici e minerari che vanno a sostituirsi ai tecnologici (veri indicatori anticipatori della grande crisi in arrivo), e soprattutto grazie alla fiducia cieca nel complesso bancario-finanziario(nonostante le scandalose truffe dilaganti) perchè è quello con gli utili garantiti proprio dalla follìa politico-economica dilagante in questa epoca di decadenza (tratto tipico della fine degli imperi) che tra l'altro sta portando alla distruzione fisica del pianeta.
Rileggersi Speciale 5 Dragoni(2002), please.

MATERIE PRIME : senza freni
Il petrolio comincia da quota 70 e corre fino a 75, con un ritracciamento solo nel finale per cui il crudo(luglio) conclude a 73,3.
Il gas naturale, invece, subisce l'impatto di un imprevisto forte aumento delle scorte americane e da quota 7,2 su cui era arrivato prima dei dati, crolla fino a 6,5 dove conclude(luglio).
Nel settore dei metalli, spettacolari record a ripetizione:
Il rame (luglio) conclude a 386 (+10%) nuovo record storico;
l'oro(giugno) chiude a 716(+5%) nuovo record annuo;
l'argento(luglio) a 14,3 (+6%) dopo una puntata a 15;
il platino(luglio) a 1319(+12%) nuovo record storico;
e il palladio(giugno) a 398(+6%) nuovo record annuo.
L'indice generale CRB(giugno) a 361(+2,5%).
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: al rialzo
Posizione asset: nulla

CAMBI: 1,30
L'eurodollaro scad. giugno dopo una lieve flessione lunedì a 1,273, è ripartito al rialzo arrivando fino a 1,287 prima della Fed; qui ha avuto una momentanea caduta a 1,278 da cui si è prontamento ripreso andando a fare venerdì il nuovo record dell'anno a 1,298 cioè a un soffio da quota 1,30 per poi concludere a 1,2956.
20 giorni fa era a 1,23: la velocità e l'intensità di questo rialzo superando il precedente record registrato a fine 2004 è stata veramente sorprendente e generale. Con Yen è passato da 117 a 110 e come indice globale da 88,5 a 83,8 il che significa una svalutazione media ponderata del 5,3% in appena 3 settimane. I cinesini devono fare sei mesi di avanzo commerciale per recuperare quanto hanno visto sfumare in questi pochi giorni; ben gli sta, anche loro hanno voluto fare i furbetti del quartierino planetario in questi anni, accumulando la carta straccia americana per un beneficio sulle esportazioni tanto effimero quanto controproducente; adesso rischiano di lavorare per perdere e devono strapagare le materie prime, mentre all'interno hanno accelerato le contraddizioni socio-economico-ambientali.Il famoso equilibrio di Nash in cui sembrava che la simbiosi di interessi sino-americani fosse una situazione vincente per tutti, si rivelerà l'esatto contrario: una situazione perdente per tutti, e che molto probabilmente porterà alla terza guerra mondiale entro il 2014.
L'indice generale del dollaro scende a 83,8 perdendo 1,3% (giugno)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione asset: nulla

OBBLIGAZIONI: 5,2%
Pur concludendo appena sotto, il decennale ha raggiunto venerdì il 5,20% un rendimento che non si vedeva da 4 anni.
Negli USA , come saldo settimanale, il 2 anni sale di 8 cts. al 5,01
il quinquennale sale di 10 cts. al 5,08 il decennale sale di 9 cts. al 5,19 ed il trentennale di 11 cts. al 5,30.
Come si vede, il rialzo di questa settimana è stato sostanzialmente analogo su tutte le scadenze, per cui la curva mantiene una lieve pendenza a salire; nonostante ormai i rendimenti siano saliti di oltre l'1% rispetto a inizio anno restano sempre bassi se si considera che il tasso Fed è stato portato questa settimana al 5%. Movimento globale:
in Europa il Bund decennale sale al 4,09% ed il differenziale sale dunque a 110 cts. In Giappone il decennale sale quasi al 2% mentre il tasso sul debito dei paesi emergenti aumenta mediamente di circa 20 cts.
Anche qui ne vedremo delle belle, quando scopppierà la crisi, i vari fondi d'investimento (e i loro ingenui clienti) che si sono riempiti di questi debiti prenderanno una scoppola epocale.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione asset: nulla

BORSE: correzione o inversione?
Il Nasdaq100 scad. giugno, ha smentito il segnale rialzista di breve derivante dalla chiusura della settimana scorsa, e dopo aver mantenuto quota 1720 solo per lunedì, ha iniziato un declino che è andato accelerando fino a farlo concludere sui minimi dell'anno a quota 1641con una perdita del 4,6% che non si vedeva da tanto tempo.
Sette giorni fa , nonostante la chiusura rialzista, scrivevo: " Il quadro di medio termine si continua infatti a deteriorare, ed il fatto che i tecnologici stiano sottoperformando gli altri indici è uno dei migliori indicatori di un inversione di tendenza generale in arrivo". Non posso che confermare, anche se avviene un rimbalzo la prossima settimana, probabile SE i dati sull'inflazione risulteranno positivi.
Wally ha visto una caduta generale con il Dow a 11380(-1,7%) lo sp500 a 1291(-2,6%) il nasdaq a 2243(-4,2%).
Tra i settori, trasporti (-2,4%) le utilities(-2,9%) il Russell (-5%) i semiconduttori(-7%) i broker/dealer(-5,6%) le banche(-2,4%).
Scende anche Tokyo (-3,25%) a 16600 di nikkey e l' Europa con il dax tedesco a 5916(-3,2%) il footsie inglese a 5910(-3%), il cac francese a 5150(-2,8%) l'Italietta senza speranze, in cui lo scandalo del calcio riflette l'intima essenza della stragrande maggioranza del popolo, non a caso perde meno degli altri : l'SPmib a 37940(-1,3%) ed il Mibtel a 29380(-1,5%).
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: venduto il nasdaq100

PREVISIONI: tocca all' inflazione
Come sopramenzionato, settimana decisiva perchè visto che le paure inflazionistiche sono tornate al centro dell'attenzione, arrivano proprio i dati sull'inflazione. Premesso che siamo in piena fase 1(vedasi speciale Asset), sarà proprio l'accelerazione dell'inflazione nella percezione dei più che porterà alla fase 2(un ruolo importante lo giocheranno le dichiarazioni della Fed, molto numerose nella settimana che viene); non credo che il passaggio di fase avvenga subito (avevo previsto grosso modo ad agosto), ma se così fosse ricordo che nella fase 2 avremmo un recupero del dollaro(verso 1,25), decennali al 5,5%, inizio di lateralità sulle materie prime e borsa in calo (nasdaq100 a 1500).
Lunedì arrivano dagli USA l'indice di new york su maggio e i dati sui flussi netti di capitale per marzo. Martedì primi dati sui prezzi al consumo europei di aprile, l'indice di fiducia tedesco a maggio (zew) e dagli USA i prezzi alla produzione, i nuovi cantieri, la produzione industriale di aprile, nonchè intervengono ben 4 esponenti Fed tra cui bernanke (che parlerà durante la nostra notte). Mercoledì la produzione nipponica ed i prezzi al consumo per la zona euro nel suo insieme, seguiti dalla produzione industriale; alle ore 14,30 dagli USA i prezzi al consumo e l'intervento di un altro membro fed, oltre alle scorte petrolifere settimanali.Giovedì altra giornata americana pesante: come dati escono i sussidi, il leading indicator di aprile e il Philly Fed di maggio; ma soprattutto come interventi verbali previsti se ne contano ben 6 tra cui Bernake alle 15,30.Venerdì giornata di scadenze sulle opzioni, all'insegna dei dati nipponici (tra cui il PIl del primo trim.), ed europei (tra cui i prezzi alla produzione tedeschi); dagli USA niente dati ma alla riunione annuale della Bond Association sono previsti gli interventi di greenspan, di geithner della fed, nonchè del ministro dle tesoro.

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
venduto 1 mini-nasdaq 100 scad. giugno a 1705 chiude a 1641 (plus di 1280$).
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, comm.ni incluse, è a +2600 euro (con 17 operazioni effettuate su eurodollaro+ 1 sul nasdaq+1 su gas naturale); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +4,3% ed equivalente al +11,4% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 3% , il 97% è in conto corrente al 2,5% lordo (tasso iwbank).