1/20/2007

La Nota sui mercati (20.1)

La settimana 15 - 19 gennaio 2007

ECONOMIA: guardando meglio
Nel flash "la bolla vince" ho avvisato che i dati USA mostrano chiari segnali di un rimbalzo dell'economia cominciato a dicembre e tuttora in atto, grazie al clima favorevole ed al crollo del petrolio. Il dato più sorprendente è stato quello relativo ai nuovi cantieri in crescita del 4,5%.
Sorprendente perchè con le scorte di invenduto di nuove e vecchie case in crescita, non pare possibile che i costruttori si mettano ad aprire nuovi cantieri. Ed infatti andando a guardare meglio i dettagli della statistica in esame si vede però che vi è stato un boom solo dei nuovi cantieri relativi a condomini(+19%), mentre il resto è in calo.Il che cambia il significato del dato ed ha un senso, soprattutto se lo si collega ad un altra evidenza emersa questa settimana, relativa all'indice dei prezzi al consumo, la cui componente degli affitti è a +4% negli ultimi 12 mesi.Poichè in realtà la domanda per le case sta scendendo e i mutui a tassi bassi sono difficili da ottenere, la popolazione - in crescita- si sta spostando sempre più verso abitazioni in affitto, tipicamente quelle condominiali; ed il settore edile sta puntando su questo segmento, anche se in realtà vi è già un eccesso di condomini quasi ovunque. Se si va su google e si si digita "housing foreclosures" (che significa, preclusioni ai riscatti di ipoteca, dunque situazioni fallimentari) si vede che sono in aumento del 16% ad un nuovo record, e la situazione è diffusa un pò ovunque. Inoltre si trovano una gran quantità di storie relative ai promotori di condomini di alto prezzo che stanno cambiando i loro progetti per orientarsi verso condomini a prezzi più bassi: del resto hanno comprato terreni in abbondanza e qualcosa devono farci. Vista in questa prospettiva, la situazione appare dunque poco rosea, e il futuro arrivo sul mercato di nuovi appartamenti condominiali singifica che i prezzi certamente non aumenteranno, e le vendite di case daranno un quadro negativo, nel prossimo futuro.
In conclusione, appare troppo presto per celebrare il "bottom" del mercato immobiliare, per il quale anzi il peggio è probabile debba ancora arrivare.

Queste considerazioni non tolgono nulla al fatto che per il momento le costruzioni e dunque l'occupazione, i redditi e l'indotto da esse dipendenti, stiano dando un contributo positivo al PIL del quarto trimestre 2006, e forse lo daranno anche al primo del 2007.
D'altro canto l'inflazione nella sua componente al netto di energia ed alimentari è cresciuta dello 0,2% a dicembre equivalente ad un tasso tendenziale annuo del 2,6% (e del 2,4% se lo si proietta per i prossimi dodici mesi), che è ben oltre la soglia del 2% considerata obiettivo da parte della Fed. Dunque, le attese per un calo dei tassi americani si sono andate definitivamente a fare benedire, ed in effetti se l'economia tiene non si vede come l'inflazione possa scendere (in base alla semplicistica teoria vigente); se c'è un rischio, appare al rialzo dei tassi, come continuano a dire tutti i vari esponenti Fed; ma, al rialzo non ci crede nessuno, per ora. Così i mercati stanno scontando l'idea che i tassi USA resteranno fermi per almeno tutto il primo semestre.

Nel frattempo la banca centrale giapponese (con tre voti contrari e sei favorevoli) si è piegata al diktat del governo ed ha tenuto ancora fermi i tassi ufficiali allo 0,25%, garantendo quindi ai mercati che il rubinetto di liquidità proveniente dallo yen debole continuerà a restare aperto come sempre. Sul sostegno cinese alla grande abbuffata di liquidità, per ora non ci sono dubbi: la borsa di Shangai continua a fare rialzi strepitosi(+6%) perchè è là che vanno a finire i 5 miliardi di dollari in yaun stampati ogni settimana pur di mantenere sotto controllo il cambio con il biglietto verde.Ma anche l'India non scherza: l'M3 locale chiude il 2006 a +20% annuo.
Insomma liquidità garantita, tassi stabili,e che si vuole di più? La giostra continua, i premi al rischio continuano ad azzerarsi e come dichiara un banchiere di Londra ormai siamo in una situazione senza precedenti storici per grado di leva finanziaria e insensibilità al rischio.
La Storia però SEMPRE ha mostrato che situazioni simili , anche se inferiori per portata essendo l'attuale un record assoluto, finiscono in un bagno di sangue.
E dietro le quinte dell'attuale mega party finanziario, le tensioni geopolitiche e le varie rotte di collisione continuano ad avanzare: la Cina ha appena dimostrato che può distruggere con i suoi missili i satelliti in orbita sul pianeta......


MATERIE PRIME : petrolio a fine caduta?
Le cronache parlano della scadenza febbraio che è arrivata a quotare 50,
accumulando altre perdite nella settimana. Ma la scadenza marzo (e le successive che quotano prezzi crescenti) , pur con un minimo dopo l'eccesso di scorte registrato mercoledì a 51 conclude a 53,4 cioè quasi allo stesso livello della scorsa settimana. Scrivevo sette giorni fa: "Tecnicamente il prezzo adesso si trova al ritracciamento del 38% dell'intero movimento tra 16,7 e 78,4 ed anche alcuni timing come quello di demark, sono vicini a maturazione. E se la speculazione al ribasso corre a ricoprirsi, in poche sedute può tranquillamente riprendere un 10-20%." Ebbene, le azioni petrolifere stanno tenendo bene: divergenza che fa pensare. Inoltre, la dichiarazione dell'Arabia Saudita (non vuole tagliare la produzione) mostra come i sauditi vogliano usare il calo del petrolio per indebolire l'Iran; il che potrebbe spingere quest'ultimo a qualche azione di tipo opposto: se una petroliera venisse colpita mentre passa lo stretto di Hormuz...
Certo, essendo una questione geopolitica profondamente intrecciata con un mercato altamente speculativo, non si può escludere nulla: però su un ulteriore ribasso in area 48, ritengo sia possibile entrare in acquisto al primo segnale di forza, perchè la potenzialità di un rapido rimbalzo, diviene sempre più elevata, con stop a 46.
Altro segnale: il gas naturale, dopo un ulteriore caduta nei primi 4 giorni fino a 6,15 venerdì ha messo a segno un rimbalzo poderoso concludendo a 6,9(marzo). Debole resta solo il rame arrivato fin sotto quota 250, mentre continuano a ben performare i preziosi.
Si conclude con :
l'oro a 636(febbraio) il rame a 252 (marzo) l'argento a 12,9(marzo);
il platino a 1168(aprile) il palladio a 345(marzo).
L'indice generale CRB(marzo) a 291
Posizione di lungo termine: al rialzo dei preziosi
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

CAMBI: il dollaro non convince
L'azione del dollaro nella settimana fa pensare che non vi siano più compratori sul mercato. Tutti i dati americani hanno sorpreso al rialzo, dall'edilizia al manifatturiero, con inflazione tenace e fiducia dei consumatori alle stelle; e le attese sui tassi sono cambiate come sopra illustrato. Ciò nonostante, il dollaro non è riuscito a beneficiarne se non con movimenti momentanei da cui ha precipitosamente fatto marcia indietro; con l'eccezione naturalmente dello yen bastonato da tutti, per il mancato rialzo dei tassi nipponici. Certamente le banche centrali , come del resto hanno più volte avvertito, stanno provvedendo a vendere dollari su ogni rinforzo; ma pare anche trapelare un certo scetticismo del mercato in generale sulla capacità del dollaro di salire in modo duraturo. Tecnicamente l'eurodollaro scadenza marzo non è mai sceso sotto al minimo di 1,29 della scorsa settimana, ed ha fatto minimi crescenti , sempre ricomprato sotto 1,295. La prossima settimana il calendario è scarso e pare difficile che si possa bucare area 1,29; d'altro canto anche al rialzo per ora ci sono limiti evidenti in area 1,305 soprattutto a causa della pressione riveniente dal petrolio e dallo yen, troppo deboli per consentire un rialzo significativo dell'euro. Probabile pertanto ancora sette giorni in questo range ristretto, e poi nella setimana successiva piena di dati ( con la riunione della Fed) potrebbe avvenire l'uscita che personalmente attendo verso 1,32 (qualora i dati deludano le attese che si sono create verso dati positivi).
L'indice generale del dollaro a 84,7(marzo)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso
Posizione di medio termine: dollaro laterale
Posizione asset: call spread al rialzo dell'eurodollaro

OBBLIGAZIONI: rendimenti arrivati?
Anche sui rendimenti i nuovi dati USA, pur spingendo ancora al rialzo la parte breve, non hanno provocato granchè, dando la sensazione che l'aggiustamento sulla base delle nuove informazioni, sia terminato. Del resto come mostrano i dati sugli afflussi netti di capitale negli USA, le banche centrali continuano a comprare titoli di stato impedendo un rialzo significativo dei rendimenti.
Negli USA come saldo settimanale il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre 2007 sale di 5 cts. al 5,11% , il 2 anni di 3 cts. al 4,91% il quinquennale di 2 al 4,78% il decennale fermo al 4,77%
il trentennale pure al 4,86%.
In Europa il Bund decennale scende di 1 cts. al 4,05% ed in Giappone il decennale crolla di 8 cts. al 1,66%; il tasso medio sul debito dei paesi emergenti scende di 10 cts.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

BORSE: male il nasdaq
L'anno era iniziato all'insegna dei tecnologici, rifugium peccatorum di coloro che avevano lasciato le commodities. Ma si è rivelata una falsa partenza, perchè le prime trimestrali del settore hanno deluso, e quindi concludono in forte passivo la terza settimana dell'anno, anche se ciò non ha impedito agli altri indici di tenere le proprie posizioni.
Le variazioni % per la settimana a Wally sono state:
il Dow a 12565(+0%) lo sp500 a 1430(+0%) il nasdaq a 2450(-2%), il nasdaq100 a 1806(-2,7%), il Russell2000 -1,2%, e tra i settoriali, trasporti +2% utilities +0,7% semiconduttori -5,6% biotech +0,3% broker/dealer -1,1% Banche +0,1%.
Tokyo a 17310 (+1,4%) di nikkey, in Europa dax tedesco a 6747(+0,6%) il footsie inglese a 6237(+0%), il cac francese a 5614
(+0%) mentre nell'Italietta senza la benchè minima speranza, l'SPmib a 42120(+0%) ed il Mibtel a 32416(+0,3%).
In giro per il mondo spicca la citata superbolla in Cina +6% , l' India +0,9% Brasile +0,8%.
L'sp500 scad. marzo non ha superato la resistenza di area 1440, ma non è mai sceso sotto 1430 restando intrappolato in un range di pochi punti per tutta la settimana. Le opzioni sono pertanto scadute senza portare nessun frutto. Per me Wally è sopravvalutata in termini di prezzo/utili, è ipercomprata (ai massimi da 4 anni)e iperfiduciosa(gli ottimisti sono ai massimi). Per questo motivo ho investito in put spread, finora senza soddisfazione. La forza della bolla è al momento troppo forte, occorre avere pazienza, verrà il giorno in cui restituirà il maltolto.
Posizione di lungo termine: al ribasso
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

PREVISIONI: c'è poco
Per avere qualche dato significativo tocca aspettare fino a giovedì:
si dovrà digerire il discorso sull'unione che Bush terrà durante la ns. notte di mercoledì, ed in mattinata uscirà l'IFO tedesco di gennaio, mentre nel pomeriggio dagli USA arrivano le vendite di case esistenti a dicembre, e sarà interessante vedere se queste confermano il rimbalzo dell'immobiliare (le attese sono per vendite stabili intorno ai 6,25 milioni di unità).Venerdì uscirà l'M3 europea e dagli USA gli ordini di beni durevoli e le vendite di nuove case entrambi per dicembre.
Dunuqe se il petrolio resterà calmo, in un range contenuto (55-51 sul marzo),e se non succedono eventi esterni, è probabile che tutti i mercati restino in range fino a mercoledì, con la borsa che potrebbe reagire a qualche trimestrale aziendale, ma niente di più. E solo se i dati di giovedì e venerdì presenteranno qualche corposa sorpresa, potrebbe esserci la fuoriuscita dai medesimi, anche perchè l'attenzione sarà già rivolta alla settimana successiva ben più densa di dati ed eventi.