6/17/2006

La nota sui mercati 17.6

La settimana 12-16 giugno 2006

ECONOMIA: vari fronti
Sul FRONTE PREZZI , la crescente inflazione è stata confermata ovunque nel mondo, e soprattutto negli USA. Adesso quindi l'aumento dei tassi americani al 5,25% per fine mese è sicuro, mentre già si inizia a discutere del possibile 5,5% per l'8 agosto.
Sul FRONTE CRESCITA drogata, prosegue più o meno dappertutto; solo negli USA è certamente in atto un rallentamento ma potrebbe anche essere momentaneo; la novità è venuta dalla Cina: a maggio ha messo a segno performances decisamente superiori alle attese, provocando l'ennesimo provvedimento restrittivo sul coefficiente di riserve bancarie annunciato venerdì(finora i precedenti sono risultati inutili).
Sul FRONTE SQUILIBRI strutturali, i dati sui flussi di capitale negli USA di aprile hanno segnalato per il secondo mese consecutivo l'incapacità di finanziare il deficit commerciale.
Sul FRONTE GEOPOLITICO, mentre il costo della guerra in Iraq raggiunge ufficialmente quota 319 mld. di dollari con l'ultimo stanziamento del Congresso, e i morti americani superano quota 2500, si evidenzia sempre più l'impossibilità per gli USA di procedere con la forza nei confronti dell'Iran, per cui vanno aumentando le probabilità di una soluzione negoziale, e questo favorisce la stazionarietà delle quotazioni petrolifere intorno ai 70 dollari al barile.
Sul FRONTE MERCATI, potrebbe essere stato per il momento assorbito il grosso dello shock iniziale. Ma non vi è dubbio che restano altamente volatili e in preda a convulsioni continue. L'evento più sorprendente è stata l'assimilazione delle materie prime agli indici azionari che ha provocato una correzione ancor più violenta sulle prime che sui secondi.
Sul FRONTE PROSPETTIVE, mentre arriva una settimana interlocutoria, gli eventi chiave saranno il comunicato della fed del 28 giugno, e poi ovviamente i dati su inflazione e crescita che usciranno durante luglio. I mercati nel frattempo continueranno ad ondeggiare, con il dollaro che resterà supportato dalla concreta possibilità di un rialzo dei tassi USA anche ad agosto, che a loro volta continueranno a tenere sotto pressione azioni e materie prime, con i rendimenti al rialzo ma frenati dalle ondate di effetto rifugio.

MATERIE PRIME : il caso dell'oro
E' un aberrazione il fatto che l'oro (passi al limite per le altre materie prime) in virtù delle sue proprietà di bene rifugio, possa andare di pari passo con le borse. E infatti nel lungo periodo questa correlazione non è mai esistita, anzi è avvenuto esattamente il contrario. Quando c'era fiducia nelle azioni, l'oro restava trascurato; mentre saliva nelle fasi opposte. Ma, in questa situazione anormale, come non mi stanco di ripetere, dominata dalla speculazione a leva e dagli hedge funds, la correlazione più ovvia con il dollaro è stata sostituita da quella con le borse. Quando l'oro è partito al rialzo tra fine marzo e inizio maggio passando da 540 a 730, vi erano le borse in rialzo ma soprattutto il dollaro in caduta libera, quindi aveva senso; anche se l'intensità senza precedenti del rialzo aveva fatto intuire che c'era un eccesso di speculazione; così ho preferito non inseguirlo, ed invece aspettare un significativo ritracciamento per entrare. E così è stato: l'area di 650-630 (circa 100 dollari sotto i massimi) pareva un ragionevole punto di ingresso, immaginando una veloce ripresa del trend ascendente.
Appena sette giorni fa scrivevo: "L'oro a questo punto mostra di voler testare il supporto in area 590; non credo possa spingersi fino a 550( limite massimo), e se comunque in questa fase l'argento dovesse avvicinarsi a quota 10, lo comprerò". Quota 550 è particolarmente importante, perchè da lì è partito il recente rialzo parabolico(quindi ritracciamento del 100%) e da lì passa la media a 200 giorni. Contro le mie attese, questa settimana l'oro è caduto in picchiata arrivando proprio a 550 livello su cui ha poi rimbalzato tornando fino a 590 venerdì mattina.Durante la caduta ho mantenuto fede al programma entrando sull'argento a 10, ma poi ho preferito evitare di aumentare il rischio specifico(visto che l'argento amplifica nel bene e nel male le oscillazioni dell'oro), richiudendolo con lieve utile durante il rimbalzo(ma è arrivato fino a 9,4).
Mentre resto profondamente convinto che nel lungo termine l'oro salirà ben oltre quota mille dollari, per i prossimi mesi le mie opinioni sono cambiate in funzione del recente comportamento, e delle previsioni macro. Mi sembra più probabile che per un bel pò di tempo resterà laterale in un range ampio; andrà a ritestare il recente minimo, così come è facile che presto si rivedrà l'area 620-630. Quindi preferisco chiuderlo grosso modo in pari, per poi riprenderlo in considerazione quando salterà la correlazione con le borse, poichè resto molto negativo sul destino di queste ultime. NB: questa analisi vale solo per l'attività sul derivato,in ottica plurimensile, mentre l'oro fisico attualmente sui 15 euro al grammo, in ottica plurienale, va mantenuto con obiettivo a 30.
Il petrolio resta poco mosso a cavallo di quota 70 dove conclude(agosto) a 70,2. Sul gas naturale è invece arrivata la reazione rialzista: conclude a 7,4(agosto).
Nel settore dei metalli, la correzione si è accentuata con perdite iniziali impressionanti, poi recuperate in parte con il rimbalzo finale, guidato dal rame (settembre) che conclude a 320; l'oro(agosto) a 582 l'argento(luglio) a 10,1 il platino(luglio) a 1144 e il palladio(settembre) a 306.
L'indice generale CRB(dicembre) a 341.
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: comprato oro

CAMBI: il caso dello yen
L'eurodollaro scad. settembre ha iniziato in scia al calo della settimana scorsa facendo il minimo martedì a 1,261 (appena 10 cts. sopra il mio ordine di acquisto, purtroppo); da lì ha iniziato la rimonta fino a 1,275 di venerdì per poi concludere a 1,272.Per la prossima settimana si profila un range con base a 1,263 e tetto a 1,283 dove dovrebbe stazionare fino alla Fed.
Lo yen è la valuta a mio avviso con il maggior potenziale di rivalutazione, essendo l'unica che deve ancora aumentare i tassi, ed essendo la principale beneficiaria del boom asiatico. Finora però ne ero restato fuori, perchè quando ha avuto la sparata che lo ha portato da 120 a 110 con dollaro non mi ero fidato dei nipponici. Questa settimana, una serie di fattori tecnici, e la convinzione che potesse arivare un rialzo dei tassi a sorpresa insieme a una rivalutazione dello yaun cinese, mi hanno spinto ad entrare contro euro a 143,5 (scad. settembre). Ma i giapponesi non hanno alzato i tassi e poi la Cina invece di rivalutare ha adottato una misura restrittiva sul credito bancario. Entrambe le cose hanno continuato a indebolire lo yen che adesso si ritrova ai massimi storici con l'euro(144,5) e a un passo da 115,5 con dollaro che rappresenta un importante livello tecnico. Chiudere adesso non ha senso, anche perchè le possibilità di un veloce rientro restano elevate(in particolare la rivalutazione dello yaun); piuttosto, si può coprire la posizione con acquisto di eurodollaro (posizionandosi quindi sul dollaro-yen).
L'indice generale del dollaro a 85,5(settembre)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: dollaro laterale
Posizione asset: venduto euroyen

OBBLIGAZIONI: risalgono i rendimenti
Finita l'aberrazione illogica derivante dall'effetto rifugio, la curva intera non ha potuto far altro che adeguarsi alla nuova realtà. Il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre è salito di ben 16 cts. al 5,59% negli USA , e come saldo settimanale, il 2 anni sale di 16 cts. al 5,16%
il quinquennale di 16 cts. al 5,09 il decennale di 16 cts. al 5,13 come il trentennale al 5,17. Purtroppo, ad inizio settimana, mentre si sentiva l'odore del sangue sulle borse, forzato dal cambio di scadenza del contratto ho chiuso la vendita sul decennale con lievissimo guadagno, senza poi rientrarvi.
In Europa il Bund decennale resta invece al 3,93% mentre in Giappone il decennale scende al 1,8% ed il tasso sul debito dei paesi emergenti è salito circa la metà rispetto a quello americano, cioè 8 cts.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

BORSE: capitolazione poi rimbalzo
La settimana è iniziata con la capitolazione finale, catalizzata dai dati inflazionistici, cui è seguito il rimbalzo amplificato dalle ricoperture dei ribassisti come da manuale in questi casi.
Il Nasdaq100 scad.settembre, ad esempio, ha avuto una nuova estensione al ribasso a 1520, per poi risalire fino a 1610 ed infine concludere a 1575. L'idea di fondo resta quella di rientrare in vendita tra 1650 - 1600 circa, dove potrebbe tornare già la settimana prossima.
Wally ha visto saldi settimanali ancora negativi tranne che sul Dow a 11014(+1,2%) lo sp500 a 1252(-0%) il nasdaq a 2130(-0,3%).
Tra i settori, trasporti (+2,1%) le utilities(-0,5%) il Russell (-1,2%) i semiconduttori(+2%) i broker/dealer(-3%) le banche(-2,5%).
Tokyo (+0,9%) a 14879 di nikkey, in Europa il dax tedesco a 5376(-1,9%) il footsie inglese a 5597 (-1,1%), il cac francese a 4695(-1,5%) e l'Italietta senza la benchè minima speranza, che speriamo almeno rigetti l'orrendo pasticcio costituzionale: l'SPmib a 35230(-1,7%) ed il Mibtel a 26887(-1,5%).
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: nulla

PREVISIONI: settimana leggera
In arrivo una settimana particolarmente leggera, che rende molto probabile una fase di consolidamento sui vari mercati in attesa degli eventi successivi.Lunedì c'è l'ultimo discorso di un esponente della Fed prima del black-out che precede il Fomc della prossima settimana. Martedì arrivano i verbali della BOj e le nuove costruzioni negli USA,mercoledì consumi francesi e scorte petrolifere.Giovedì i sussidi settimanali ai disoccupati e il leading indicator di maggio negli USA. Venerdì si conclude con gli ordini di beni durevoli americani di maggio.

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
comprato un minisilver scad. agosto a 10 CHIUSO a 10,2(+200$)
venduto un bond decennale scad. giugno a 106 CHIUSO a 105,89
(+ 110$).
comprato un minigold scad. agosto a 628 chiude a 582(minus 1520$);
venduto un euroyen scad. settembre a 143,5 chiude a 144,5
(minus 1100$).
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, dopo aver pagato le commissioni, è a +5750 euro (con 18 operazioni effettuate su eurodollaro+ 2 sul nasdaq+1 su gas naturale+1 su eurosvizzero+1 su oro+1 su argento+1 su bond); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +4,5% ed equivalente al +9% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 2,9% ed il 97,1% è in conto corrente al 2,75% lordo (tasso iwbank).