6/11/2006

La nota sui mercati 11.6

La settimana 5-9 giugno 2006

ECONOMIA: il croupier pasticcione
La Cupola che gestisce il Casinò globale non sempre riesce ad assoldare bravi croupier, e se Greenspan dal loro punto di vista era stato ottimale con la sua manina regolare in grado ogni tanto di dare l'illusione ai perdenti, riuscendo a farsi applaudire pure mentre gli taroccava la pallina, Ben Bernanke si sta rivelando un pasticcione capace magari di far sospettare anche ai più ingenui che c'è del "marcioin danimarca" come poetava Shakespeare.
Ricapitoliamo: a fine aprile dichiara a sorpresa che per la fed è tempo di fermarsi sui tassi ( è gustoso rileggersi la nota che scrissi il 30.4 intitolata "Bernanke, ma è proprio tempo di fermarsi?"). Bene, proprio quando il dato sull'occupazione dello scorso venerdì convinceva i mercati che la Fed si sarebbe fermata (e nella nota di sette giorni fa scrivevo invece che non era detto, vista l'inflazione crescente), questo lunedì Bernanke ha nuovamente sorpreso i più dichiarando senza mezzi termini che la Fed continuerà ad alzare i tassi.E appresso a lui il solito coretto da tragedia greca dei numerosi membri Fed che passano più tempo a parlare che a lavorare: fino a due settimane fa tutti a dire che i tassi erano appropriati, questa settimana l'esatto contrario. E' talmente ridicolo che non si può non pensare invece che dietro ci sia una regìa ben precisa che sposta il gregge come gli pare.
Ma al di là di ciò che è giusto o sbagliato, non vi è dubbio che un neo-timoniere che inizia la sua navigazione nei procellosi mari finanziari globali cambiando rotta una volta al mese, non può infondere fiducia neanche al più avvinazzato dei suoi passeggeri. Il rischio che fa correre alla Cupola, pertanto, è che la gente frequenti meno il loro Casinò: farla vincere ogni tanto può non bastare più, se si convincono che la pallina è truccata (per ora comunque un rischio lontano, visto che il pubblico mostra una sorprendente propensione masochistica).

Questa settimana il gregge si è spostato non appena ha visto il bastone:
le borse sono scese, le commodities sono andate dietro alle borse, la curva dei rendimenti si è invertita , il dollaro si è bruscamente ripreso (complice anche il killeraggio dell'euro e dello yen da parte dei dipendenti BCE e BOJ della sopramenzionata Cupola).
La confusione però regna sovrana tra le pecorelle belanti che si accalcano sui mercati, in balìa tra due teorie. La prima ritiene che la fed sbaglia a preoccuparsi dell'inflazione: il vero problema è la recessione prossima ventura (chi la pensa così oltre a vendere borse e materie prime, compra bonds e valute diverse dal dollaro). La seconda ritiene invece che il problema è l'inflazione: la fed dovrà alzare anche ad agosto al 5,5%, non escludendo che si possa andare avanti ancora(chi la pensa così vende le borse e compra il dollaro, mentre vende bond ed accumula materie prime). Ricordo che per me avremo invece entrambe le cose: recessione ed inflazione, cioè stagflazione (e dunque tendenzialmente sono venditore di dollari,bond,borse e compratore di oro).

La risposta dei mercati alla sorpresa inflazionistica registrata a metà maggio, mostra che la strategia dei mini- rialzi è una presa in giro: dopotutto, sono arrivati ad accumularne per 400 cts. a partire da maggio 2004 e l'inflazione non ha fatto che aumentare. In tutto questo periodo la Fed ha raccontato la favoletta delle attese di inflazione sotto controllo, ma se così fosse, la reazione due anni e 400 cts. dopo, sarebbe dovuta essere ben diversa dal panico che si è registrato. La fed continua a basarsi solo sul tasso di inflazione senza contare il petrolio e gli alimentari perchè sono"volatili" e non vanno considerati; peccato che sono due anni che il petrolio non fa che salire "stabilmente" , ed ignorarlo significa creare un micidiale differenziale tra quello che la Fed sostiene stia succedendo alle aspettative di inflazione e quello che realmente pensano le famiglie.
Così dopo due anni e 400cts. la Fed si ritrova "dietro la curva", cioè a dover rincorrere l'inflazione, persistendo oltretutto nella prassi dei mini incrementi, che adesso per giunta è diventata di moda presso tutte le banche centrali del mondo: l'invenzione di Greenspan più si rivela fallimentare, più ha successo!

Questa settimana sono stati pubblicati i flussi dei fondi finanziari relativi al primo trimestre. Come promesso, mi sono sobbarcato l'analisi di tutti questi numerini, grazie ai quali da tempo dicevo che prima o poi i mercati si sarebbero dovuti porre il problema dell'inflazione. Apparentemente, ci siamo e come riporterò a proposito delle borse nell'ultimo mese vi sono ben 20 piazze mondiali che hanno registrato perdite tra il 15% e il 60% rispetto ai massimi dell'anno. Pesanti ritracciamenti hanno colpito i mercati delle materie prime, e gli obbligazionari dei paesi emergenti.
Ora non voglio sottovalutare l'importanza di questi ribassi , ma l'analisi della Grande Bolla Creditizia ancora non segnala alcuna modifica sostanziale. Certo, i dati si riferiscono al primo trimestre , periodo in cui le bolle si espandevano dapertutto; è possibile dunque ipotizzare che nei dati relativi al secondo trimestre (che si vedranno tra 3 mesi) si troverà un rallentamento del credito ipotecario, delle emissioni strutturate, dell'indebitamento delle corporations, del credito bancario, etc.. Ma probabilmente si tratterà solo di una crescita minore, non di un calo.
Nel frattempo i dati sul deficit estero USA assicurano che continua il diluvio di liquidità nel mondo. C'è comunque una sempre maggiore probabilità che questi flussi vengano bruscamente interrotti dal collasso delle operazioni a leva in vari mercati globali. Non è chiaro in che misura i derivati e le speculazioni a leva possano innescare un disordinato ribasso autorinforzantesi. E' difficile da dire. Normalmente, un brusco declino in mercati siffatti comporta grossi problemi; ma questi sono tutto tranne che tempi normali, e il Cupolone che ci manovra come burattini può mantenere aperto il rubinetto centrale della liquidità fin quando gli fa comodo.E io resto convinto che lo chiuderà solo in contemporanea a qualche importante evento geopolitico, cui poter dare la colpa del tutto.

Certo è che dovremo convivere con una straordinaria incertezza, continua e sempre maggiore volatilità dei mercati, in un quadro di globale fragilità finanziaria. E il mio lavoro sarà sempre più sfidante ed affascinante,ma anche frustrante e inevitabilmente massacrante.

MATERIE PRIME : forte solo l'energia
Il petrolio continua a mostrare una straordinaria resistenza: nonostante il forte aumento delle scorte e l'apparentemente positiva evoluzione nello scenario iranian-iracheno,dopo una flessione fino a quota 69 è risalito concludendo solo in lieve calo(luglio) a 71,6.
Il gas naturale è stato più debole e conclude a 6,2(luglio).
Nel settore dei metalli, invece la correzione si è accentuata con perdite intorno al 10% mediamente, guidate dal rame (luglio) che conclude a 323; l'oro(agosto) è sceso a 611 l'argento(luglio) a 11,1 il platino(luglio) a 1190 e il palladio(settembre) a 325. L'oro a questo punto mostra di voler testare il supporto in area 590; non credo possa spingersi fino a 550( limite massimo), e se comunque in questa fase l'argento dovesse avvicinarsi a quota 10, lo comprerò.
L'indice generale CRB(giugno) a 342(-3%).
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: comprato oro

CAMBI: mega rialzo
L'eurodollaro scad. giugno ha iniziato lunedì facendo il nuovo massimo dell'anno sfiorando 1,30; poi dopo Bernanke, passando per la BCE e concludendo con il deficit estero USA ha perso la bellezza di 4 figure arrivando fino a 1,26 per chiudere a 1,265. Si tratta della maggiore perdita settimanale dell'anno, e testimonia quanto sopra accennato circa la straordinaria volatilità generata da mercati malati.
Adesso le maggiori probabilità sono che si vada a testare area 1,25 dove rientrerò in acquisto, probabilmente già lunedì, perchè non credo si possa avere una duratura inversione di tendenza (scendere cioè sotto 1,24).
Lo yen è stato un pò più forte dell'euro con cui conclude sotto 144 ma perde anche lui sul dollaro arrivando a 114,5.
L'indice generale del dollaro sale a 85,7(giugno)+2%
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: dollaro laterale
Posizione asset: nulla

OBBLIGAZIONI: curva invertita
La curva si è completamente invertita, a causa dell'effetto bene rifugio derivante dalla caduta delle borse, cui si aggiungono gli acquisti di chi crede nella prima teoria sopraillustrata. Il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre è salito di ben 12 cts.al 5,43% negli USA , e come saldo settimanale, il 2 anni sale di 9 cts. al 5% il quinquennale di 3 cts. al 4,93 mentre il decennale scende di 2 cts. al 4,97 come il trentennale sceso al 5,02. Ne ho approfittato per entrare in vendita sul decennale al 4,96%.
In Europa il Bund decennale resta invece al 3,93% mentre in Giappone il decennale scende al 1,84% ed il tasso sul debito dei paesi emergenti presenta situazioni differenziate(il brasile scende, il russo sale).
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: venduto decennale USA

BORSE: si avvitano al ribasso
Il Nasdaq100 scad. giugno, ha avuto una nuova estensione al ribasso fino a 1525, per poi risalire a 1570 ed infine concludere a 1550.A questo punto il mio obiettivo per il rientro in vendita si abbassa da area 1650 a 1600 circa, dove potrebbe tornare già la settimana prossima.
Wally ha visto saldi settimanali ben negativi un pò ovunque: il Dow a 10890(-3,2%) lo sp500 a 1252(-2,8%) il nasdaq a 2135(-3,8%).
Tra i settori, trasporti (-4,6%) le utilities(-0,4%) il Russell (-5%) i semiconduttori(-6%) i broker/dealer(-3,6%) le banche(-1%).
Tokyo (-6%) a 14750 di nikkey, in Europa il dax tedesco a 5464(-3,6%) il footsie inglese a 5655 (-2%), il cac francese a 4760(-4%) e l'Italietta senza la benchè minima speranza, stretta tra la scilla prodiana e la cariddi berlusconiana mette a segno il nuovo record storico di sottosegretari(103): l'SPmib a 35830(-2%) ed il Mibtel a 27300(-2,5%).
Rispetto ai massimi del 2006, riporto alcune performance in ordine decrescente: Arabia saudita -43% India -26% Turchia -26% Russia -22% Austria -19% Argentina -17% Germania -17% Svezia -17%
Nasdaq -10% Dow Jones -6,4%.
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: nulla

PREVISIONI: settimana caotica
In arrivo una settimana particolarmente piena di dati ed eventi, in cui è probabile vi siano reazioni sempre più nervose e contraddittorie.
Si inizia subito lunedì con molti dati giapponesi, ed europei, mentre dagli USA parlano ben 4 membri Fed e in nottata vi sarà un altro intervento di Bernanke (se a sette giorni esatti di distanza dovesse dire qualcosa di diverso....). Martedì e mercoledì saranno i giorni con i dati più importanti, quelli sui prezzi americani: il primo giorno alla produzione, mentre in Europa uscira l'indice Zew, e dagli USA arrivano anche le vendite al dettaglio di maggio, pure loro importanti per verificare se la stagnazione dei consumi è realmente iniziata, mentre riparla Bernanke proprio sui consumatori; il secondo giorno tocca ai prezzi al consumo, anche quelli europei, mentre parlano trichet e altri due membri Fed, e la giornata si conclude con la pubblicazione del Beige Book.Giovedì l'annuncio della BOJ, i prezzi al consumo euro di maggio, il bollettino Bce, i flussi di capitale verso gli USA dove escono anche l'indice di new york- la produzione industriale- l'indice di Filadelfia e come se non bastasse parlano altri 2 membri Fed più Bernanke sull'energia. Venerdì si conclude con la produzione industriale europea, l'indice del Michigan americano, mentre parlano altri tre membri Fed.
Come si vede, può esservi un rischio cacofonico elevato, i dati macro arrivano da tutte e tre le aree, sui cambi in particolare la volatilità giornaliera è garantita, mentre per Wally cruciale sarà un eventuale sorpresa sull'inflazione di maggio.
Le tendenze della settimana appena conclusa possono continuare se l'inflazione risulterà alta e le vendite al dettaglio tengono; potremmo invece avere un ribaltamento completo (soprattutto sul dollaro) in presenza di inflazione e consumi deboli, perchè i mercati tornerebbero a puntare sulla possibilità che la fed si fermi, magari da agosto(dichiarazioni varie permettendo).

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
comprato un minigold scad. agosto a 628 chiude a 613(minus 500$);
venduto un bond decennale scad. giugno a 106 chiude a 105,89 (plus di 110$).
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, dopo aver pagato le commissioni, è a +5550 euro (con 18 operazioni effettuate su eurodollaro+ 2 sul nasdaq+1 su gas naturale+1 su eurosvizzero+1 su oro); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +6% ed equivalente al +14% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 1,1% ed il 98,9% è in conto corrente al 2,75% lordo (tasso iwbank).