4/09/2006

La nota sui mercati 9.4

La settimana 3-7 aprile 2006

ECONOMIA: ennesimo ribaltone
Le aspettative sui tassi subiscono nel finale di settimana l'ennesimo ribaltone. Era iniziata con la convinzione sul fronte europeo di una BCE aggressiva, e sul fronte americano di una Fed prossima a fermarsi.
Invece giovedì è arrivata la grande sorpresa: la BCE rimanda il rialzo dei tassi a giugno, e soprattutto mostra chiaramente che la sua priorità è frenare l'ascesa dell'euro. Sul fronte americano,poi, si conclude con le dichiarazioni di Poole della Fed che portano a dubitare che si fermi al 5,25%.
L'effetto più vistoso di questo ribaltone si è avuto come al solito sul cambio eurodollaro che dopo aver guadagnato nei primi 3 giorni circa 3 figure, in scia anche alle voci di ricomposizione delle riserve valutarie asiatiche ed arabe, le ha poi riperse quasi interamente nell'arco di 24 ore. Sul fronte americano vi sono stati effetti pesanti sul comparto obbligazionario con un finale nettamente al rialzo per i rendimenti che sono arrivati a toccare il 5% sul decennale un livello che non si vedeva dal giugno 2002; e tale impennata ha colpito anche Wally che si è quasi rimangiata i guadagni accumulati nei giorni precedenti.
E dire che l'attesissimo dato sul mercato del lavoro di marzo negli USA, non ha fornito alcuna sorpresa, risultando anzi misto: le nuove busta paga sono risultate esattamente in linea con le previsioni tenendo conto della revisione negativa apportata al mese precedente; il tasso di disoccupazione è sceso al 4,7% (ma è un dato molto dubbio, al quale sono state tra l'altro apportate nuove modifiche nei criteri di calcolo),
i salari medi orari sono aumentati solo dello 0,2% (il mese precedente però è stato rivisto al rialzo e quindi nella media si è in linea con lo 0,3% atteso), arrivando a quota 16,5 dollari l'ora con una settimana da 38,8 ore lavorate (quindi 640 dollari a settimana), un incremento su base annua del 3,4% che resta in crescita (anche se nullo in termini reali).
Nel complesso un mercato del lavoro apparentemente tonico, ma senza strappi particolari, soprattutto se si considera la quantità di droga creditizia iniettata nel sistema. Nei giorni precedenti i sondaggi nazionali si erano discostati poco dalle attese: lievemente inferiore quello manifatturiero , lievemente superiore quello dei servizi.Insomma una situazione classica da bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto che lascia aperte tutte le possibilità circa la Fed. Ed infatti da quest'ultima sta emergendo una sorta di cacofonìa: a inizio settimana alcuni esponenti avevano lasciato intendere di essere a fine corsa; venerdì, come sopra ricordato, invece, è apparsa una voce totalmente diversa.
La novità,dunque, è stata quella europea: i mercati non si aspettavano che vi fosse una presa di posizione così netta, tutta tesa a frenare le attese sui tassi, all'evidente scopo di frenare l'euro. D'altro canto i recenti record della valuta europea soprattutto sullo yen ma anche sul franco svizzero, e i livelli elevati con la sterlina, devono avere inciso ben più del recupero ancora modesto sul dollaro. Se ne è avuta una conferma venerdì con i "brindisi" dei ministri europei, per la decisione della BCE e soprattutto per la reazione ribassista dell'euro sui mercati.
In conclusione appare dunque probabile che il cambio resti nei prossimi uno-due mesi ingabbiato nel range in essere ormai da 6 mesi (1,18-1,24) oscillando in funzione soprattutto dei dati americani, e di eventuali manovre sulle riserve valutarie da parte delle banche centrali asiatiche, che potrebbero incidere pesantemente anche sui rendimenti dei bond USA da cui appare iniziata una specie di fuga, i quali a loro volta risulteranno essenziali per il comparto immobiliare e in definitiva per la borsa azionaria che deve confrontarsi con valutazioni sempre più estreme in un contesto oltretutto di petrolio al rialzo.

MATERIE PRIME : sempre ai massimi
Il petrolio continua a salire, e conclude a 67,6(maggio); fa eccezione il gas naturale, che continua invece a scendere, e conclude a 6,7(maggio).
A nuovi massimi dell'anno i metalli,nonostante lo storno di venerdì, con l'oro a 593(giugno); l'argento a 12(maggio) il rame a 264(maggio) il platino a 1077(luglio) il palladio a 353(giugno).
Quest'onda rialzista è arrivata prima di quanto prevedessi, e mi è dunque sfuggita. Resto però dell'idea che tra aprile e maggio verrà ancora offerta l'opportunità di ingresso da un ritracciamento che potrebbe essere anche corposo.
L'indice generale CRB(giugno) a 338(+1%).
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: neutrale
Posizione asset: nulla

CAMBI: su e giù
L'eurodollaro scad. giugno è sempre salito fino a raggiungere poco prima della BCE quota 1,2386, appena sotto i massimi dell'anno; poi il comunicato della BCE lo ha fatto ridiscendere a 1,2220 da dove infine venerdì sulle dichiarazioni di Poole si è ulteriormente contratto concludendo la settimana a 1,2147 cioè poco sotto la chiusura di 7 giorni prima. L'euro aveva guadagnato soprattutto con lo yen arrivando al massimo da quando esiste, sfiorando quota 145 e solo nel finale è tornato verso 143. Lo yen è continuato a essere poco mosso con dollaro, perdendo un pò e risalendo sopra 118.
Sull'eurodollaro , nel non entrare in asset, non ci si è persi dunque niente, ma resta confermato l'appuntamento con fine maggio e/o con eventuali discese in area 1,19.
L'indice generale del dollaro resta fermo a 89,3 (giugno)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: neutrale
Posizione asset: nulla

OBBLIGAZIONI: nuovi massimi
I rendimenti hanno avuto un altro rialzo, determinatosi soprattutto nel finale di settimana.
Negli USA , come saldo settimanale, il 2 anni sale di 8 cts. al 4,9
il quinquennale di 10 cts. al 4,91 il decennale di 13 cts. al 4,98(il livello più alto dal giugno 2002) ed il trentennale di 16 cts. al 5,05.
Come si vede, nel rialzo la curva ha continuato la recente tendenza a irripidirsi seppur per pochi centesimi, e il 2 anni è adesso di 1 cts. sotto al 5 anni).
In Europa Bund decennale continua a salire arrivando al 3,88% ( il differenziale a 110 cts.), in misura inferiore a causa della BCE; da notare che il differenziale tra Btp e bund è ai massimi da molto tempo sopra i 30 cts.
Anche in Giappone il decennale continua a salire ed arriva all'1,88% ; anche il debito dei paesi emergenti ha espresso altri incrementi tra i 15 e i 25 cts.
Sui rendimenti dunque è partito quel movimento rialzista che preconizzavo dall'anno scorso, ma che non mi aspettavo in questa fase e con questa intensità.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione asset: nulla

BORSE: miste
Il Nasdaq100 scad. giugno si è mosso sempre al rialzo, e sta ora sovraperformando gli altri indici, recuperando il terreno che aveva perso nei mesi precedenti: dopo un minimo a 1720, è arrivato fino ad un massimo in area 1765, da dove però è caduto pesantemente nelle ore finali, chiudendo a 1740(+1% nella settimana). Tecnicamente i prossimi giorni saranno decisivi: a 1765 infatti transita una trend-line di resistenza, che non dovrebbe più essere insidiata per mantenere in piedi l'ipotesi di lateralità che invece verrebbe confermata se la caduta di venerdì avesse un prosieguo verso i 1700. Dal punto di vista dei fondamentali, sarà decisiva la stagione dei risultati aziendali relativi al primo trimestre e conseguenti previsioni per quello in corso, che sta per iniziare.
Il saldo settimanale a WALLY è stato sostanzialmente nullo per il Dow a 11120 per lo sp500 a 1295 e per il nasdaq a 2339. Tra i settori, situazioni miste: trasporti (+2,7%) le utilities(-0,9%) le biotech (-4%) le banche (+0,5%) Russell (-1,2%).
Tokyo invece continua a salire con quasi +3% a 17560 di nikkey nuovo massimo annuo; in Europa situazioni miste con il dax tedesco a 5950(-0,4%) il footsie inglese sale a 6026(+1%), il cac francese scende a 5175(-0,9%) in rialzo l'Italietta alla vigilia delle elezioni: l'SPmib a 37990(+0,2%) ed il Mibtel a 29480(+0,6%).
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: venduto il nasdaq100

PREVISIONI: settimana prepasquale
Lunedì dati nipponici e francesi, mentre dagli USA parlano altri due membri della Fed. Martedì esce il bollettino mensile della BOJ, e dall'Europa l'indice Zew di aprile, dagli USA parla un altro membro Fed. Mercoledì sarà il turno del deficit commerciale USA di febbraio, che potrebbe presentare un miglioramento(in quel mese vendite al dettaglio deboli e petrolio in calo), e delle scorte petrolifere. Giovedì, si conclude con la giornata più importante della settimana: le vendite al dettaglio americane di marzo, unite ai prezzi import-export ed alle scorte delle imprese, oltre che ai sussidi settimanali ai disoccupati, e seguite dall'indice del michigan di aprile ed infine da altri 3 interventi di membri Fed.Venerdì infine, la gran maggioranza dei mercati sarà chiusa per le festività pasquali.

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
venduto 1 mini-nasdaq 100 scad. giugno a 1705 chiude a 1740 (minus di 700$)
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, comm.ni incluse, è a +1170 euro (con 17 operazioni effettuate su eurodollaro+ 1 sul nasdaq); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +0,95% ed equivalente al +3,75% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 3% , il 97% è in conto corrente al 2,5% lordo (tasso iwbank).
Situazione non brillante, appesa al momento al nasdaq100. Come asset- asset ci vuole pazienza, l'anno è ancora lungo. Ci vorrebbe un pò di asset-trading, e sto testando possibili sistemi utilizzabili, resi difficili però dalla necessità primaria di consentire a chi segue di operare con i miei stessi prezzi, senza disguidi dovuti a ritardi vari (è questo criterio che mi sono imposto, a fare la differenza rispetto all'anno scorso).