3/29/2006

Speciale Manipolazioni

Speciale Manipolazioni

La manipolazione delle statistiche , formalmente legale, è uno strumento sempre più importante di politica economica dei governi. Ne ho parlato spesso, ma credo sia interessante tornarci sopra, con riferimento all'esperienza degli USA. Come traders ed economisti siamo bombardati ogni giorno da una miriade di dati, dai quali guarda caso tende sempre ad emergere quanto la disoccupazione e l'inlfazione siano bassi, e la crescita del PIl alta. Vi è una discrepanza evidente tra ciò che la gente comune percepisce nella realtà, ed il quadro roseo che proviene dalle statistiche; ma il governo ha buon gioco parlando di "inflazione percepita", e le persone del resto pensano facilmente di sbagliarsi, vista la massa di stipendi pagata ai "contabili". Il tutto avviene in modo perfettamente legale perchè gli esperti si prodigano nella produzione di una gran quantità di note a piè di pagina e di note metodologiche, ben sapendo che pochi vanno a studiare i dettagli. Peccato che sia proprio in questi dettagli che il diavolo si nasconde.

Quello che è avvenuto durante gli anni è che le metodologie impiegate per creare le serie statistiche più seguite, come quella sul PIl, sui prezzi al consumo, l'occupazione, etc., sono state via via modificate in modo da sovrastimare la crescita e sottostimare l'inflazione e la disoccupazione.
Ad esempio, il vero tasso di disoccupazione americano è intorno al 12% contro il 5 ufficiale, se si segue la metodologia che corrisponde al buon senso comune, e che era quella utilizzata trent'anni fa. Lo stesso dicasi per i prezzi al consumo che sono all'8% contro il 4 scarso ufficiale.
E il PIL reale dunque è in stagnazione, non in espansione del 4%, se deflazionato con l'8% dei prezzi sopra menzionato.
Il governo Usa aveva capito già dai tempi di kennedy che la gente preferisce sentire buone notizie anche se false, e fu a quell'epoca che la manipolazione statistica iniziò.
Per la disoccupazione, fu creata la categoria dei "lavoratori scoraggiati", che include i disoccupati che non risultano iscritti alle liste di collocamento da 4 settimane, contandoli separatamente; sotto Clinton, si smise perfino di contarli, e così circa 5 milioni di persone senza lavoro non figurano tra i disoccupati.
Per i prezzi al consumo, fu Greenspan che se ne uscì con il concetto di "sostituzione". Lo scopo dell'indice era misurare la variazione del costo di un paniere fisso di beni e servizi durante il tempo, ma Greenspan sostenne che occorreva consentire , ad esempio, di sostituire nel paniere gli hamburger alla bistecca quando quest'ultima sale di prezzo, perchè è plausibile che la gente l'avrebbe sostituita con il primo. Il problema è che se si consente la sostituzione non si misura più uno standard costante del costo della vita, al massimo si misura il costo della sopravvivenza.
Ma l'interesse governativo è troppo forte per resistere alla tentazione, basti pensare che gli assegni della sicurezza sociale sarebbero oggi del 70% più alti se si usasse lo stesso paniere che c'era ai tempi di Carter.
Inoltre alla sostituzione fu aggiunta la ponderazione, sotto Clinton, per cui il Bureau delle statistiche sul lavoro modificò la media aritmetica fino ad allora in uso, con un metodo geometrico varibile nel tempo, un gioco puramente matematico con il quale se qualcosa sale di prezzo si riduce la sua ponderazione, ottenendo un indice più basso, e al contempo se qualcosa va giù di prezzo il suo peso aumenta. Et voilà le jeux son fait.

Ma non finisce qui, nell'ultimo decennio sono state aggiunte le tecniche di calcolo edoniche, per cui se un prodotto tecnologico costa sempre lo stesso, ma la sua potenza o qualità aumenta, si calcola un prezzo teorico più basso, e con questo sistema si ottiene facilmente ad esempio di far risultare con il prezzo in calo anche prodotti il cui prezzo in realtà aumenta.
Per quanto concerne il PIL, se si correggono i numeri forniti dal governo con la miriade di revisioni e ridefinizioni applicate con frequenza crescente a partire da metà anni 80, si trova che vi è una sovrastima di circa il 3% annuo, a cui va aggiunta quella che si ottiene in termini reali utilizzando l'indice dei prezzi al consumo sottostimato come sopra illustrato.
Uno dei sistemi più diabolici usato nel calcolo del PIL concerne i redditi imputati, il che significa ad esempio che per un proprietario di casa non solo non si considera il pagamento delle rate di mutuo ipotecario, bensì si considera un affitto teorico come se lo pagasse a se stesso. Non scherzo: si chiama "reddito imputato" ed è in questi anni il segmento a maggior crescita del reddito personale dei cittadini. Questo fantomatico incasso non solo gonfia il PIL ma anche aumenta il reddito medio delle famiglie che in realtà per ora sta diminuendo, come si evince dall'esplosione dei debiti personali, perchè senza crescita nel reddito non si riesce a sostenere la crescita dei consumi su basi sane, ma solo su basi malate, cioè indebitandosi.
Esattamente quello che fa il governo.
L'ammontare dell'indebitamento che il governo riconosce ufficialmente è già enorme di per sè, ma in realtà è molto superiore. La manipolazione di questa statistica avviene ignorando il cosiddetto GAAp (principi di contabilità generalmente accettati), ed attraverso l'esclusione dall'indebitamento governativo di ciò che concerne la sicurezza sociale. I numeri sul deficit statale annunciati dalla Casa Bianca sono quelli relativi alla cassa, e non tengono conto degli impegni futuri già presi. La differenza è notevole.Nel 2004 ad esempio risulta un deficit di 412 miliardi, ma l'equivalente numero su base Gaap è di 616 miliardi; e se a questo si aggiunge il debito della sicurezza sociale si arriva a 3,4 trilioni.
Il totale del debito accumulato a fine settembre era arrivato a 51 trilioni, cioè oltre il 400% del Pil nominale, ecco perchè gli USA sono già una grande Parmalat.
La fed naturalmente evita il fallimento stampando nuova moneta, che però produce inflazione (non rilevata come visto sopra), ma essendo il peso dei debiti sostenuto in gran parte dall'estero, una quantità crescente di tali dollari va all'estero per pagare gli interessi, il che deprime l'economia USA ed esporta inflazione all'estero.
(La situazione italiana è simile, ma meno difendibile perchè l'italietta non può stampare la moneta internazionale).

In conclusione, tramite queste manipolazioni statistiche, i governi riescono a tassare occultamente i cittadini, facendo sistematicamente aumentare l'inflazione più dei redditi e degli interessi pagati sui loro debiti(moneta e obbligazioni), gran parte dei quali vengono oltretutto camuffati grazie a tecniche di contabilità creativa.
Ne beneficiano le grandi corporations, anch'esse in posizione strutturale debitoria netta, in quanto sono loro a pagare sempre meno in termini reali salari e stipendi. Questo spiega perchè mentre la massa fatica ad arrivare a fine mese, le grandi corporations sguazzano nell'oro (finanziario) tanto da ricomprarsi le proprie azioni o quelle dei concorrenti(spesso e volentieri senza alcuna logica industriale, al solo scopo di aumentare i già ingenti profitti eliminando forza lavoro). E adesso va di moda sfruttare i giovani al loro ingresso nel mondo del lavoro, tramite legislazioni inaccettabili proprio perchè sono soprattutto le grandi imprese a beneficiarne e proprio mentre fanno crescenti profitti miliardari.

Negli ultimi venti anni vi è stata una macroscopica redistribuzione di ricchezza dal fattore lavoro al fattore capitale, dal salario al profitto, come successe negli anni 30 e che non a caso sfociò nella Grande Depressione. Oggi l'innovazione consiste nell'inflazione degli asset e del credito che illude ampie fasce di popolazione, ma un sistema capitalistico basato sul consumismo di massa, non può deprimere a lungo il potere d'acquisto reale dei consumatori, pena l'implosione del sistema.
Purtroppo l'Avidità non consente di imparare la lezione, e la storia si ripete (mutatis mutandis).