La settimana 27 febbraio- 3 marzo 2006
ECONOMIA: BCE capìta?
L'evento della settimana è stata la conferenza stampa di Trichet, interpretata come una promessa di ulteriori futuri rialzi dei tassi anche
prima del previsto. Io ho dei dubbi, e secondo me difficilmente la BCE alzerà prima di giugno arrivando al 2,75% e se poi ci sarà l'estate molto negativa che mi aspetto (impennata petrolio, caduta delle borse e del dollaro) lì si fermerà.
Intendiamoci: per me gli attuali tassi sono uno scandalo, cioè vergognosamente bassi, una rapina ai risparmiatori. Basti pensare che il 2,5% è appena pari al tasso d'inflazione ufficiale medio.
Come economista, giudico molto negativamente questa politica monetaria all'americana (adesso li sciommottano pure nella gradualità e nell'entità infima dei rialzi), che infatti sta stimolando inflazione dei cespiti patrimoniali e cattiva allocazione delle risorse: si regala il denaro alle imprese iperdindebitate e alla finanza pubblica allegra, mentre si distrugge il risparmio monetario privato incentivandolo a speculare in case e azioni. Inoltre poichè il credito viene erogato sempre più sulla base dei cespiti patrimoniali vi è una crescita del medesimo totalmente scollata dalla realtà produttiva, e poichè tale credito in eccesso va a finire in cespiti patrimoniali , si crea una micidiale spirale autoalimentantesi (M3 è infatti in crescita del 7,5% contro un Pil nominale del 3%) come negli USA, che qui per ora è meno intensa solo perchè la popolazione europea ha fortunatamente una mentalità meno consumistica di quella americana. Il sintomo più evidente di questa americanizzazione disastrosa
è dato dallo scollamento tra la realtà economico-finanziaria della gente che si muove nell'ordine, al massimo, di qualche milione di euro l'anno per i più fortunati (la stragrande maggioranza resta nell'ordine delle decine di migliaia di euro) e quella delle grandi aziende, soprattutto bancarie e finanziarie, che si muove nell'ordine delle decine di miliardi di euro, che si vedono in ballo nelle sempre più numerose acquisizioni e fusioni. In nome del feticcio politico della crescita del PIL si mina la salute dell'organismo socio-economico.Un disastro.
Come operatore, devo invece concentrarmi sulle logiche imperanti di breve periodo, e secondo me vi è stata una reazione eccessiva che quindi potrebbe rientrare alla prima parolina "diversa" di trichet e compagni. Ciò non toglie che il differenziale nominale tra euro e dollaro si trova adesso al 2% (e che il mercato ritiene possa mantenersi tale, perchè vede i tassi USA fermarsi al 5% e quelli europei arrivare al 3%), mentre in termini reali (stando alle rispettive inflazioni ufficiali pari al 4% negli USA e al 2,5% in europa) è di appena 0,5% e non giustifica certamente il sostegno che è stato finora dato al dollaro, il quale quindi dovrebbe scendere alla grande, tenuto conto dell'enorme e crescente deficit estero americano. Naturalmente gli USA iperindebitati hanno bisogno che non si inneschi una fuga dal dollaro, perchè ciò significherebbe non riuscire a finanziare la montagna di carta straccia con la quale riescono per ora a vivere sopra i propri mezzi esercitando il ruolo di imperatori del mondo. E dunque è ovvio che le grandi istituzioni finanziarie che fanno opinione continuino a battere su questo tasto del differenziale dei tassi, tanto fasullo in realtà, quanto efficace per le oscillazioni quotidiane del cambio. In questa logica, il lato europeo dell'equazione è forse andato al di là, così come quello giapponese: nel sol levante il 2005 si chiude per la prima volta con un tasso d'inflazione positivo pari allo 0,5 per cui la deflazione è finita, ma i nipponici continuano a mantenere i tassi a zero (quindi negativi in termini reali) e soprattutto la liquidità ai massimi di 200 miliardi di euro( proprio perchè hanno paura dell'apprezzamento dello yen che toglierebbe ossigeno finanziario ai loro padroncini americani, temendo oltretutto per le loro esportazioni; ed è infatti Koizumi in persona che sfacciatamente "ordina" alla banca centrale (che in teoria dovrebbe essere indipendente) di rimettere nel cassetto i piani di modifica della poltica monetaria. E proprio questa settimana dal mondo dei bond USA si è levato un sinistro schricchiolìo interamente legato alla paura del dollaro, alimentato anche dal braccio di ferro con i cinesi:
gli americani , illudendosi di poter avere la botte piena e la moglie ubriaca, premono per una rivalutazione dello yaun dando per scontato che i cinesi continuino comunque a finanziarli, ma questi ultimi- che pur per ora trovano la loro convenienza in questa situazione- è sufficiente che sollevino il labbro come il leone nella giungla, per far tremare i possessori di bond del mondo intero, i quali del resto non brillano per lungimiranza dal momento che si accontentano di rendimenti a 10-30 anni praticamente nulli in termini reali.
Prima o poi il redde rationem arriverà. Vedremo impennarsi i rendimenti obbligazionari, mentre vedremo Wally crollare e il dollaro andare a carte quarantotto.
MATERIE PRIME : al rialzo
Il petrolio tra scorte in continuo aumento, e situazione geopolitica sempre molto tesa (Nigeria, Iran, Iraq) sta dispiegando un onda al rialzo che però non giudico ancora essere quella decisiva; per entrare in acquisto come asset-asset aspetto un altra onda al ribasso con test dei livelli sotto quota 60 prima che parta quella decisiva; temporalmente l'ideale sarebbe che ciò coincidesse con fine aprile-primi di maggio, anche se le idi di marzo (Speciale Coincidenze) possono essere già una fase interessante. Conclude a 63,7(aprile) mentre il gas naturale scende ancora a 6,8(aprile).
In rialzo anche i metalli, che approfittano dello stop sullo yen, con l'oro a 568(aprile); l'argento a 10,2(marzo) il rame a 226(maggio) il platino a 1063(aprile) il palladio a 308(marzo). L'argento sta vivendo un rally speculativo del tutto particolare a causa della richiesta di introdurre gli Etf basati su di lui, il che fa ritenere quindi probabile un aumento della domanda finanziaria da parte del piccolo risparmio finora restato fuori. Sull'oro, mi aspetto sempre una correzione nella fascia bassa dei 500 prima di entrare in asset-asset in vista di un altra fase fortemente rialzista che dovrebbe portarlo in area 700.
L'indice generale CRB(marzo) a 332 (+1%).
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: al rialzo
Posizione asset: nulla
CAMBI: si ferma lo yen
La novità della settimana è stata l'arresto dell'ascesa dello yen sul dollaro (a quota 116), dovuta alle dichiarazioni politiche contrarie a un cambio di politica monetaria, che ha consentito all'euroyen di rimbalzare fino a 140, ed ha dunque favorito l'eurodollaro scad. marzo fin da inizio settimana. Dopo la chiusura ribassista del venerdì precedente, ricordo che le probabilità erano per un ulteriore calo in area 1,175 dopo la rottura di 1,187; invece vi è stata solo una falsa rottura lunedì (fino a 1,1835) e poi un costante recupero favorito dai dati deboli sull'edilizia USA, e che già martedì ha raggiunto quota 1,193 (dove è scattata l'operazione di vendita, tempestivamente chiusa in pari) per poi spingersi fino a 1,198 mercoledì; qui è avvenuto un ingannevole ritracciamento fino a 1,19 a seguire l'ISM americano (che mi aveva fatto escludere la possibilità che sforasse il range al rialzo); ma poi giovedì sulla BCE (con mia sorpresa) vi è stato il rialzo decisivo, con rottura della resistenza a 1,1990 (dove è scattata l'operazione di vendita stoppata a 1,202 con 375$ di perdita a contratto) e massimo a 1,205. Venerdì infine i guadagni sono stati consolidati e la correzione non è andata oltre 1,20 sui sondaggi nei servizi USA positivi, per poi tornare ai massimi della settimana (1,205) dopo alcune dichiarazioni tiepide in materia di tassi di esponenti della Fed; si chiude quindi con oltre 2 figure di guadagno rispetto ai minimi di lunedì.
A questo punto il quadro prospettico di breve cambia nuovamente, e vi sono buone probabilità che si possa arrivare prima a 1,214 e poi sopra a 1,22. Naturalmente dipenderà dai dati, ma essendoci giovedì il deficit estero che ha buone probabilità di deludere, l' impresa pare possibile, anche se poi venerdì con la decisione della BOJ sulla politica monetaria e con il mercato del lavoro USA potrebbe esserci l'ennesimo ribaltamento.
Più a medio termine, il conteggio tecnico delle onde e le previsioni macro mi fanno pensare che dopo una fase al rialzo (1,22-1,23), ve ne sia ancora una al ribasso che potrebbe spingersi di nuovo verso 1,175 prima della partenza dell'onda rialzista decisiva con obiettivo 1,30 entro fine anno (sulla quale entrerò in asset-asset).
L'indice generale del dollaro scende a 89,5 (marzo)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso contro tutti
Posizione di medio termine: neutrale
Posizione asset: nulla
OBBLIGAZIONI: ai massimi da 20 mesi
I rendimenti comnciano a fare sul serio, proseguendo nel rialzo fino ad un livello massimo sul decennale di 4,7% che non si vedeva dal giugno 2004; questa volta la spinta non viene dai dati macro (per lo più deboli) e i tassi a breve infatti salgono meno, con il risultato di ridurre per la prima volta da un paio di mesi l'inversione della curva che arriva quasi ad appiattirsi; nè viene da uno spostamento di fondi a favore dell'azionario, restato fermo; bensì dal timore di mancanza di capitali esteri, essendosi manifestato in contemporanea alla discesa del dollaro, tanto da far pensare a vendite dall'estero, e non a caso vi sono state dichiarazioni cinesi circa la necessità di ridurre le proprie riserve in titoli in dollari (che a loro volta,sempre non a caso, vengono dopo le recenti dichiarazioni americane contro i cinesi).
Negli USA , come saldo settimanale, il 2 anni sale di 3 cts. al 4,75
il quinquennale di 8 cts. al 4,71; il decennale di 11 cts. al 4,68; il trentennale di 14 cts. al 4,66.
In Europa Bund decennale in netto rialzo anche lui dopo la BCE al 3,6% ( il differenziale a 108 cts.).
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: neutrale
Posizione asset: nulla
BORSE: operazione nasdaq100
Il Nasdaq100 scad. marzo è restato per la quarta settimana in range, anche se quest'ultimo si è lievemente spostato al rialzo: delimitato da area 1700, toccata già lunedì, ed area 1670 testata martedì; ha dunque avuto un intonazione di fondo lievemente rialzista che lo ha riportato venerdì fino ad un massimo di 1708, ma nelle ultime due ore è letteralmente crollato, chiudendo a 1685 , vale a dire pressocchè in linea con la chiusura della settimana precedente. Questo comportamento mi conferma che sta vivendo una fase di esaurimento dei massimi, che potrebbe portarlo anche a 1720-1730 (dove si completa la formazione della spalla destra di una figura grafica ribassista), oppure a un doppio massimo dell'anno (1770); ma, più a medio termine, non credo proprio possa andare oltre, ed invece continuo ad aspettarmi - in coerenza con il quadro macro- l'inizio di una profonda e duratura caduta. Poichè entro una decina di giorni dovrò cambiare contratto (chiudere il marzo per passare al giugno), cercherò di guadagnare nel cambio; quindi proverò a vendere il giugno su un eventuale picco (magari ai livelli prima indicati), e poi di chiudere il marzo in fase di caduta; o viceversa se prima dovesse andare a ritestare area 1660.
Tutta wally è rimasta poco variata nei saldi settimanali, a fronte di un incertezza generale , per cui se da un lato non si vuole ancora vendere dall'altro non si compra, resta solo il trading quotidiano.
Il saldo settimanale a WALLY è stato di: -0,4% per il Dow a 11020
-0,2% per lo sp500 a 1287 + 0,3% per il nasdaq100 a 1685 e +0,6% per il nasdaq a 2302. Tra i settori, positivi i trasporti (+1,7%) negative le
utilities(-0,2%) e le banche(-1,6%) positive le piccole capitalizzazioni (Russell +0,2%) e le biotech (+0,2%) rimbalzano i semiconduttori (+2,5%) .
Da Tokyo altro segnale negativo - 2,5% a 15660 di nikkey; in Europa scende il dax tedesco a 5720(-3%) fermi il footsie inglese a 5860(+0%),e il cac francese a 5074(+0%) e cade l'Italietta del banditismo politico-finanziario e del declino economico: l'SPmib a 37390(-2%) ed il Mibtel a 28750(-1%).
Posizione di lungo termine: al ribasso generale
Posizione di medio termine: al ribasso generale
Posizione asset: venduto nasdaq100
PREVISIONI: finale caldo
Lunedì si inizia con un discorso di trichet che potrebbe avere qualche effetto se corregge il tiro rispetto all'interpretazione di consensus, mentre usciranno le vendite al dettaglio europee; dagli USA gli ordini alle fabbriche e relative scorte, di gennaio. Martedì ordini di macchinari nipponici, ordini alle fabbriche tedesche e dagli USA i dati definitivi sulla produttività nel quarto trimestre; vi saranno anche le decisioni di Canada ed Australia sui loro tassi d'interesse.Mercoledì sarà il giorno in cui inizia l'atteso meeting della Banca Giappopnese, ed anche la Nuova Zelanda deciderà sui tassi; dagli USA non vi saranno dati macro, a parte le scorte petrolifere, ma parleranno Poole e Bernanke della Fed.
Giovedì arriva la decisione nipponica e il bollettino mensile della BOJ, insieme a quello della BCE e alla produzione industriale tedesca di gennaio; sarà anche il giorno degli inglesi che decideranno sui tassi e avranno dati su produzione e conti con l'estero; giornata piena anche per gli USA dove uscirà il deficit commerciale di gennaio, i prezzi import-export, i sussidi ai disoccupati, e vi saranno ben 3 membri fed che parleranno. Infine Venerdì si chiuderà la settimana con una gran quantità di dati europei, e soprattutto con il mercato del lavoro USA di febbraio: le attese sono per un incremento di 200 mila buste paga, e per salari medi orari in crescita dello 0,3%. Inutile dire che questo pacchetto sarà da molti considerato decisivo ai fini delle attese per le mosse Fed, e dunque il copione sarà il solito in caso di dati inferiori o superiori.
Come accennato, penso che il comunicato della BOJ per le influenze sullo yen sarà importante ma credo che non vi saranno decisioni, bensì si rimanderà ad aprile(yen dunque danneggiato); inoltre dai miei calcoli il deficit USA dovrebbe risultare peggiore delle attese danneggiando il dollaro, mentre penso che il pacchetto sul lavoro possa giocare a favore del rialzo dei tassi USA (danneggiando la borsa e favorendo il dollaro).
Se le cose andassero come ipotizzo, e se Trichet non corregge il tiro, potremmo avere un eurodollaro che arriva un pò alla volta fino a 1,225 giovedì pomeriggio per poi piombare a 1,21 venerdì sera.
ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
- venduto un mini-nasdaq a 1663, chiude a 1685,5= minus di 370 eu.
Tra le 4 operazioni del giorno proposte, ne sono scattate due, una in pari ed una negativa con 375$ di perdita.
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, comm.ni incluse, scende così a +2080 euro (con 14 operazioni effettuate); il rendimento complessivo , tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al 2,1% ed equivalente al 12,5% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures assorbono 3% , il 97% è in conto corrente al 2,5% lordo (tasso iwbank, che l'ha prontamente adeguato al nuovo tasso BCE). Ricordo che per beneficiare del tasso d'interesse occorre tenere le disponibilità sul conto banking, tenendo su quello trading il minimo indispensabile perchè è a tasso zero. A questo proposito, riepilogando quanto illustrato nei singoli paragrafi, il programma asset- asset prevede oltre al mantenimento del mininasdaq 100 in vendita(3000 euro di margine), anche l'acquisto di un minicrudo(1800 eu), un oro da 100 once(800 eu) e un mini-eurodollaro(1500 eu); quindi a regime l'impegno di fondi in margini su futures arriverà ad un totale di 7100 eu ogni cento mila di asset con minus massime per ciascuno di circa 2000eu (a fronte di obiettivi di guadagno di 3-4 volte superiori); la disponibilità massima che dunque il pacchetto impegnerà sul conto trading sarà di circa 15 mila eu per ogni cento di asset, cui vanno aggiunti i 2 mila eu necessari per le operazioni del giorno.Pertanto l'83% resterà costantemente in conto banking, all'1,85% netto di rendimento(2,5% meno il 27% di ritenuta),anche perchè quest'anno escludo di fare qualsiasi tipo di impiego obbligazionario.
Dal punto di vista del rischio-rendimento, i due estremi sono -6% e +36% ( considerando gli interessi e nell'ipotesi negativa che si perdano i 2 mila eu su ciascuna operazione di asset- asset, inoltre restando in pari sul trading giornaliero; oppure nell'ipotesi positiva che si guadagnino 6000 eu su ciascuna operazione di asset-asset e che si guadagni 10mila eu sul trading giornaliero); l'ipotesi più probabile comunque è che si verifichi una situazione intermedia(intorno al +15%).