2/27/2006
Speciale Coincidenze
Speciale CoincidenzeVi sono una serie di coincidenze degne di nota, proprio mentre i mass media sono pieni di previsioni radiose per i mercati azionari.Innanzitutto vala la pena osservare quello che sta succedendo alla Fed, dove vi è una vera e propria fuga di uomini della vecchia guardia, sostituiti da Bush con giovani trentottenni, privi di credenziali. Ciò avviene mentre si evidenzia sempre più il bisogno disperato degli USA di poter continuare il signoraggio sul dollaro, senza il quale sarebbero rovinati, perchè non potrebbero finanziarsi semplicemente stampando biglietti. Tra le defezioni dalla fed colpisce quella di Ferguson, e ciò avviene in contemporanea con la scelta annunciata di non pubblicare più i dati su M3, e con il prossimo inizio da parte degli iraniani di quotare il petrolio in euro (non più in dollari). La fed quindi cambia di colpo vari uomini, con le dimissioni di Santomero e Fergusson che si aggiungono ai 6 dei 12 memebri del comitato centrale Fed sostituiti nei precedenti due anni. Occorre tenere presente che negli USA essere membro della fed è uno degi incarichi di maggior prestigio, perchè dunque queste dimissioni all'ingrosso? Non c'è dubbio: la mossa dell'Iran di sostituire l'euro al dollaro è malvista negli USA. Vi sono stati due precedenti: quello di Saddam Hussein e guarda caso vi è stata l'invasione dell'Iraq; e quello di Chavez in Venezuela che -sempre guarda caso- subì attentati e tentativi di rovesciamento, anche se è riuscito a resistervi. La retorica anti iraniana è partita dopo l'annuncio della quotazione del petrolio in euro, ed ovviamente è incentrata sulle armi nucleari (ma anche per Saddam si disse lo stesso) e anche se in questo caso non è una menzogna, per gli USA non vi sono pericoli diretti, semmai per Israele che però è in grado di difendersi benissimo da solo. Invece con la mossa iraniana sul petrolio verrà meno una quota di petrodollari che attualmente servono a finanziare l'emissione di nuovi debiti a getto continuo degli americani; poichè pare difficile che con gli asiatici e l'OPEC già stracolmi di dollari si possa trovare qualcuno che sostituisca la quota iraniana, questo qualcuno potrebbe benissimo essere la Fed, che può stampare dollari come sappiamo. Naturalmente questa manovra si vedrebbe dai dati su M3 e guarda caso non si vuole più pubblicarli. Ricordo che M3 a differenza di M2 è quella definizione della moneta che include le riserve in dollari detenuti dagli stranieri e dalle principali istituzioni, nonchè i famosi pronti contro termine fatti dalla fed sul mercato aperto che sono lo strumento più semplice per creare moneta dal nulla (comprano titoli detenuti dal sistema appunto stampando dollari- tra l'altro ormai elettronici- che i venditori reimmettono nel sistema comprando altri titoli o azioni, etc.).Sorge il dubbio che qualcuno degli anziani della fed non abbia lo stomaco per accettare questa manipolazione monetaria, che siano cioè in disaccordo, considerato che nella costituzione della Fed svetta il principio di mantenere stabile il valore del dollaro; e che non siano d'accordo con l'occultamento dei dati su M3.Fin qui tre "coincidenze": drastico rinnovo fed-occultamento M3 a partire dal prossimo 23 marzo - mossa iraniana sul petrolio in euro a partire dal prossimo 20 marzo.Ma ce n'e' ancora un altra molto interessante. In questi giorni è scoppiato il caso della vendita della gestione di sei porti marini americani a una società degli Emirati Arabi, voluta dall'amministrazione, che ha fatto insorgere il Congresso, compresi molti repubblicani. Ebbene Bush ha subito detto che userà il suo potere presidenziale per far andare avanti questa operazione, piaccia o non piaccia. Bush in 6 anni non si era mai spinto così avanti su una questione apparentemente economica. Come mai? Sorge il sospetto che Bush abbia bisogno di questo accordo (che tra l'altro si chiuderà nell'ultima settimana di marzo) perchè gli Emirati Arabi si trovano proprio di fronte il sud dell'Iran e sono essenziali per il controllo dello stretto di Hormuz. Che dunque vi sia uno scambio tra la cessione dei porti a questi ultimi e la possibilità che truppe e navi americane possano spadroneggiare nello stretto, critico nel caso di guerra con l'Iran, per consentire che il petrolio possa continuare a passare e raggiungere le destinanzioni occidentali? Una cosa è certa: se l'Iran bloccasse questo passaggio, acquisirebbe un vantaggio strategico fondamentale, perchè senza petrolio gli aerei non volano e navi e carri si fermano, ed inoltre metterebbe in ginocchio l'Occidente.Concludendo: occhio alle Idi di marzo.