11/11/2006

La Nota sui mercati 11.11

La settimana 6 -10 novembre 2006

ECONOMIA: Hollywood
Nonostante il pompaggio della borsa, il ribasso della benzina, i dati macro taroccati, la condanna a morte di Saddam servita al popolo a due giorni dalle elezioni, queste ultime hanno punito Bush e i suoi, con una sconfitta che capovolge -apparentemente - il quadro politico americano.
I democratici conquistano Camera e Senato, e per due anni a Bush non resta che il potere di veto sulle loro leggi. Inoltre appare molto probabile che le prossime presidenziali vedano andare alla Casa Bianca un democratico , il quale per almeno due anni avrà quindi un potere pieno, come quello fin qui avuto da Bush.
Sulle cause della sconfitta si è molto discettato: disastro Iraq, scandali, abusi, etc., personalmente credo che un ruolo di primo piano l'abbia avuto l'economia. Nella realtà non è quella dipinta dalle statistiche ufficiali, e la gente lo sa. L'inflazione morde le tasche anche se i contabili non la registrano; l'orgia di profitti delle grandi corporations spudoratamente favorite da Bush, faranno pure salire la Borsa, ma il conto lo paga la classe media che si è impoverita. Da qui la protesta evidente, e non a caso la prima promessa dei democratici è l'aumento dei salari minimi.
I mercati come prima reazione, hanno addirittura visto un aspetto paradossalmente positivo: lo stallo tra governo e parlamento assicura lo status quo. I detentori di azioni vi vedono quindi la possibilità di mantenere le condizioni favorevoli al capitale; quelli di obbligazioni vi vedono la garanzia che non vi saranno aggravamenti del deficit statale; e dunque tutti contenti. Posizione di per sè molto discutibile, in quanto con una economia iperindebitata e traballante , l'assenza di leadership può essere molto negativa. Ma, soprattutto, potrebbe invece verificarsi una sorta di grande coalizione , cioè di accordi pasticciati e compromissori tra le due parti, tendenti a scambi di interessi reciproci.
E qui vado alla mia personale visione.
Come scritto più volte, sono convinto che il sistema politico americano sia una grande Hollywood: tutto teso a spettacolarizzare, dando la sensazione al popolo di contare qualcosa; mentre invece i "pupari", quelli che muovono i fili dei pupi in scena, cambiano le trame in base agli applausi e fischi al pubblico, ma gestendo sempre loro la situazione ed i propri interessi. Si vuole punire il cinico e baro texano? accontentati, adesso sarà l'epoca delle donne: la Pelosi a Speaker del Congresso (che ha più possibilità del nostro Presidente della Camera) e forse Hillary prossimo Presidente. Lo spettacolo ed il senso di nuovo è assicurato.
Ma la verità è che- a parte un pò di folclore- non vi è sostanzialmente nessuna differenza tra repubblicani e democratici(tra l'altro tutti dichiarano di voler convergere al centro). Si cambiano presidenti, amministrazioni e maggioranze , per dare un contentino, per confondere le idee; è "l'ammuino" che i marinai conoscono bene; tutto cambia per non cambiare (Gattopardo docet).
Il potere ce lo hanno sempre i "soliti ignoti" in ogni situazione.
Sono quelli che due anni fa finanziavano cospicuamente, sia Bush sia Kerry(altro loro famiglio diretto, come Bush).
Per esempio , la grande bolla tecnologica del 2000 fu architettata e gestita con la presidenza Clinton, così come la grande bolla immobiliare è stata architettata e gestita con la presidenza Bush. Nel sottostante, comune ad entrambe, la madre di tutte le bolle , quella creditizia-finanziaria, architettata e gestita da chi comanda relamente il complesso bancario in senso lato,e che a sua volta comanda il complesso militare-industriale(farmaceutico,petrolifero,etc.) che tanto ha goduto dall'11 settembre 2001 in poi.
E' possibile che loro abbiano una preferenza per i repubblicani in questa fase storica, data anche la "banda" che erano riusciti a insediare (Bush-Cheney-Rumsfeld-etc.); per questo motivo, resto dell'idea che hanno manipolato dati e prezzi(borsa-petrolio) nel tentativo di farli vincere ancora una volta. E adesso potrebbero fare la manovra opposta per finanziarsi a spese dei creduloni, e per dare qualche chance al prossimo repubblicano per il 2008. Comunque - ripeto- non è un gran problema : anche i democratici sono "loro".
La vera partita che si trovano a giocare è quella su scala mondiale, con i Cinesi in particolare. Non c'è posto per tutti al tavolo dei privilegiati su questo pianeta: mia vecchia tesi, di recente venuta alla ribalta con il Rapporto Stern (ex banca Mondiale), che ha dimostrato come oltre all'enorme debito generazionale, finanziario, se ne stia accumulando un altro enorme nei confronti della Natura, già agli attuali livelli di sviluppo: figurarsi se arrivano altri 3 miliardi di consumatori all'americana!
Subito dopo il risultato elettorale, poichè i democratici finora avevano fatto la voce più grossa, i cinesi si sono affrettati a ricordare che il destino del dollaro e dell'economia americana è ormai nelle loro mani; ma pure loro hanno un bel problema come spesso spiegato, e come torno ad illustrare nel capitolo sui Cambi.

MATERIE PRIME : dottor Rame
Il rame è famoso per essere un importante indicatore delle attese sulla crescita mondiale tanto da essere chiamato tra gli addetti, dottor Rame.
Orbene, anche se alla chiusura di venerdì mantiene +60% da inizio anno, è da maggio che si trova in un range di oscillazione; con la caduta di questa settimana (-10%) lo ha perforato al ribasso. Dopo tanto parlare di recessione, questo potrebbe essere - se confermato- un segnale concreto; ed importante perchè coinvolgerebbe anche la Cina. Infatti se , come citato nel capitolo sui cambi, i cinesi dovessero realmente decidersi a svalutare il dollaro, l'effetto globale sarebbe restrittivo e recessivo anche per loro.Dunque il rame potrebbe cominciare a scontare questo scenario 2007, ed anche il petrolio potrebbe risentirne. Motivo per cui , avendo comprato il crudo il giorno dopo le elezioni a 59,50 azzeccando il timing (è salito subito fino a 61), quando l'ho visto scendere insieme al rame, ho preferito chiuderlo incassando a 60,3 il guadagno in essere (400$ a contratto); bene nell'immediato, perchè infatti ha concluso a 59,5. Ciò nonostante sul petrolio vi sono forze endogene, e io resto sempre dell'idea che finite le elezioni con l'arrivo dell'inverno possa risalire, per cui conto di fare altre entrate. Purtroppo su questo mercato non è possibile usare con iwbank le opzioni, che invece sarebbero lo strumento ideale; per cui occorre fare altrettanto veloci uscite.
Fermo il gas naturale a 8,3 (scad. marzo 07).
Per il momento gli altri metalli non stanno seguendo il rame, ed anzi i preziosi restano molto forti(questa settimana si è mosso l'argento), il che si spiega con la caduta del dollaro.
Per cui si conclude con :
l'oro a 630(dicembre) il rame a 308 (dicembre) l'argento a 13,1(dicembre); il platino a 1209(gennaio) il palladio a 330(dicembre).
Il Cacao ha avuto il movimento rialzista che aspettavo e da 1516 è salito impulsivamente fino a 1572; pareva quindi che avesse superato la resistenza a 1560 e che si avviasse verso i 1600, quando invece venerdì ha avuto una repentina inversione e, dopo un triplo massimo, è caduto concludendo male a 1548( ma sono scese tutte le materie prime in quelle ore: prese di profitto o effetto rame?). L'area di supporto si è adesso spostata a 1540, e se la buca preferisco chiudere; viceversa se la tiene e supera 1570 quota 1600 dovrebbe vedersi velocemente.Quello che è certo è che non ci sono state finora notizie specifiche sulla Costa d'Avorio.
L'indice generale CRB(dicembre) a 311
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: al rialzo
Posizione asset: comprato cacao

CAMBI: effetto Cina
I cinesi sono in difficoltà dopo aver superato ufficialmente quota 1 trilione di dollari nelle riserve (che rappresentano oltre 15 mesi di importazioni e 10 volte il debito a breve, quando la misura fisiologica delle riserve in un paese dovrebbe essere pari a 3-4 mesi di importazioni e alla copertura del debito a breve). Questa settimana gli esponenti della banca centrale hanno confermato che intendono diverisificare dal dollaro, ma al contempo hanno anche detto che cercheranno di farlo senza danneggiare i propri interessi , il che equivale a volere la botte piena e la moglie ubriaca. Se il dollaro si avvita al ribasso potranno impedirlo solo comprando dollari, e dunque allontanandosi dal loro obiettivo: il cul de sac in cui si sono infilati è palese. La verità è che devono decidersi: sono pronti a innescare una crisi globale, e a incassare qualche centinaio di miliardi di dollari di perdita sui loro averi? non lo credo, almeno fino al 2008(olimpiadi). Ma la situazione potrebbe sfuggire di mano.
Il mercato infatti ha subito reagito vendendo dollari, con l'euro che è arrivato a 1,29 concludendo poco sotto a 1,287. L'euro ha guadagnato anche contro yen danneggiato da dati nipponici deludenti, e facendo il nuovo massimo oltre 151. Il dollaro comunque ha perso contro tutti, e l'indice generale si è svalutato dell'1%. Da notare che la Russia sta proseguendo con forza nel suo processo di distacco dal dollaro: Aeroflot adesso farà i biglietti in euro!
Queste dichiarazioni sono arrivate con qualche giorno di ritardo, rispetto alla strutturata che avevo impostato; pazienza, non mancherà occasione di rientrare: il destino del dollaro è chiaro, anche se eventuali recrudescenze sui tassi USA potranno momentaneamente ridargli vita. Sto aspettando che le prossime opzioni dicembre (scadenza l'8) mi consentano una strutturata efficiente (costo-beneficio).
L'indice generale del dollaro a 84,8(dicembre)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso
Posizione di medio termine: dollaro al ribasso
Posizione asset: nulla

OBBLIGAZIONI: altra giravolta
E puntuale è arrivata un altra inversione all'interno del recente range
per cui dal 4,71% sul decennale si torna al 4,59%. Lo avevo ipotizzato, e continuo a farlo, per cui dopo essermi tenuto la call 108 (scadenza 24 novembre) ho rivenduto il decennale a questo stesso livello: se resterà sopra fino alla scadenza, ormai non rischio niente; mentre se tornerà verso 107 potrò guadagnare sul future. Mentre in Europa l'Inghilterra ha alzato i tassi al 5% e la BCE dovrebbe andare al 3,5% ai primi di dicembre, i bond-people scommettono su un calo dei tassi americani.
Negli USA come saldo settimanale il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre 2007 crolla di 15 cts. al 4,78% , il 2 anni scende di 9 cts. al 4,73% il quinquennale di 12 al 4,57 il decennale di 12 cts. al 4,59 il trentennale di 11 cts. al 4,70.
In Europa il Bund decennale scende di 6 cts. al 3,71% ed in Giappone il decennale scende di 3 cts. al 1,68%; il tasso sul debito dei paesi emergenti scende di un paio di cts.
Posizione di lungo termine: al rialzo dei rendimenti
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: venduto future+comprata CALL sul bond decennale

BORSE: in attesa del TOP
Dal punto di vista tecnico siamo vicini al punto massimo del ciclo rialzista, anche se la formazione di questo Top può prendere tempo. Dal punto di vista fondamentale , la borsa proietta utili futuri in contraddizione con il rischio recessione evidenziato da altri mercati.
Per il breve termine, in base all'ipotesi illustrata in "profilo sp500" ho accoppiato alla posizione al ribasso sullo sp500 (PUT 1360 scad. 17 novembre) anche la CALL 1400 stessa scadenza, che mi consente di rischiare fino a quella data solo altri 3,75 punti(187,5$ a contratto), ma che può farmi gadagnare anche in caso di rialzo o direttamente o costruendovi una strutturata al ribasso.
In realtà dopo il rialzo pre-elezioni fino a 1394, lo sp500 scad. dicembre si è incartato in un range con minimo a 1379, e conclusione di settimana a 1385(mentre hanno continuato a correre i tecnologici). Adesso mancano solo 4 sedute e mezza (le opzioni scadono alle 15,30 di venerdì e dunque i dati delle 14,30 sull'edilizia possono ancora incidere), ma vi è parecchia carne al fuoco ed è sufficiente un movimento di circa il 2% in un senso o nell'altro per consentire un guadagno (la perdita massima di 475$, somma dei due premi pagati, si realizza se resterà a ballare in un range ristretto).
Per la settimana concludono: il Dow a 12108(+1%) lo sp500 a 1381(+1,2%) il nasdaq a 2389(+2,5%), il nasdaq100 a 1779(+2,8%), il Russell2000 (+2,2%); tra i settori, trasporti(+2,6%) i semiconduttori(+2,7%) le biotech (+0,9%) i broker/dealer(+1,8%) le banche(+1,5%).
Tokyo scende a 16112 (-1,5%) di nikkey, in Europa dax tedesco a 6357(+1,8%) il footsie inglese a 6208(+1%), il cac francese a 5447(+2%) mentre l'Italietta senza la benchè minima speranza: l'SPmib a 40480(+1,7%) ed il Mibtel a 31149(+1,6%).
Tra le borse mondiali Brasile +0,7% India +1,2% Cina +0,9% Russia +4,8%.
Posizione di lungo termine: al ribasso
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: comprate PUT+CALL sullo sp500

PREVISIONI: settimana piena
Lunedì: si inizia con molti dati giapponesi, mentre prleranno Trichet e Fisher della Fed.
Martedì: i PIl europei, lo zew tedesco e dagli USA alle 14,30 prezzi alla produzione e vendite al dettaglio di ottobre, seguiti da interventi di ben 3 membri Fed.
Mercoledì: produzione industriale europea , l'indice di new york e in serata i verbali dell'ultima riunione della Fed.
Giovedì, cruciale: altri dati macro nipponici nonchè conferenza del capo della BOJ; prezzi europei di ottobre; dagli USA alle 14,30 l'inflazione al consumo , i sussidi disocupazionali, gli afflussi di capitale a settembre, la produzione industriale di ottobre, il Philly Fed di novembre, l'indice del mercato edilizio, e record di 5 membri Fed che parleranno.
Infine Venerdì alle 14,30 i nuovi cantieri e le nuove licenze edili di ottobre negli USA, mentre in serata si riunisce il G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali.
L'effetto maggiore lo potrebbe avere il dato sui prezzi al consumo USA di giovedì, qualora al netto di petrolio ed alimentari risultasse un incremento superiore allo 0,2 atteso, in grado di portare il tasso annuo al 3%; soprattutto se ciò si legasse a verbali Fed già orientati in tal senso, ed a vendite al dettaglio positive: le attese di un rialzo dei tassi americani tornerebbero prepotentemente alla ribalta, provocando un impennata dei rendimenti ed una caduta di Wally(oltre a un rinforzo temporaneo del dollaro). Per come sono posizionato è quello che mi auguro, soprattutto se nei tre giorni precedenti l'sp500 arriva a fare un nuovo massimo sopra 1400.

ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
-comprato un mini crudo scad. dicembre a 59,50 venduto a 60,30 (+400$)
operazioni aperte
-venduto un decennale scad. dicembre a 108+comprato un call 108 scad. novembre a 0 (+168$).
-comprato un put 1360 scad. novembre sul mini-sp500 a 5,75, chiude a 1(-237,5$ eu )
-comprato un call 1400 scad. novembre sul minisp500 a 3,75 chiude a 1,5(-112,5$)
-comprato un cacao scad. marzo 07 a 1520, chiude a 1548(+280$).
plus netta in essere 98$
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, dopo aver pagato le commissioni, è a +3700 euro (con 20 operazioni effettuate su eurodollaro+ 5 sul nasdaq+2 su gas naturale+1 su eurosvizzero+2 su oro+1 su argento+5 su bond+1 su euroyen+4 su petrolio+1 su s&p500+1 su dowjones); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al +5,4% ed equivalente al +6,4% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures e i premi su opzioni assorbono 1,5% ed il 98,5% è in conto corrente al 2,37% netto (3,25% tasso iwbank).