6/03/2007

La Nota sui mercati (3.6)

MATERIE PRIME: hanno smesso di vendere oro
Le banche centrali hanno comunicato di aver venduto negli ultimi mesi ingenti quantitativi di oro, e per quest'anno pare abbiano finito. Immediata la reazione positiva del metallo giallo che ha trascinato tutto il comparto. Il Petrolio resta poco mosso, oscillando tra i dati sulle scorte settimanali e notizie specifiche: la scadenza luglio chiude a 65,1 pressocchè invariata rispetto a sette giorni prima, un livello in essere ormai da 3 mesi. Fermo anche il gas naturale a 7,88 sulla scadenza luglio.Si conclude con: oro a 677(agosto) argento a 13,7 (luglio) rame a 340(luglio) platino a 1295(luglio) palladio a 377(settembre).L'indice CRB a 315 (giugno).
Posizione a oltre 6 mesi: al rialzo
Posizione a 3-6 mesi: laterale
Posizione asset: oro fisico

CAMBI: dollaro fermo
Il dollaro, come indice generale, conclude la settimana allo stesso livello di sette giorni prima a 82,29 nonostante vi siano stati numerosi dati macro. Questi ultimi infatti non hanno fornito sorprese e si sono elisi tra loro: negli USA ad esempio, al PIl un pò più debole del previsto hanno fatto da contraltare dati sull'occupazione un pò più forti.
Il profilo seguito da eurodollaro questa settimana è in linea con lo scenario al ribasso dell'ultima Nota settimanale. Dopo un iniziale allungo a 1,353 subito abortito, è seguito il test di nuovi minimi, concluso venerdì a 1,34, dai quali è rimbalzato nel finale concludendo così come aveva iniziato a 1,346. La pressione al ribasso sembra in fase di esaurimento, anche se quella al rialzo esiste per ora solo come ricopertura dalle precedenti vendite. La prossima settimana ci sono pochi dati,e non importanti, ma in compenso non mancano gli eventi (BCE, Bernanke). Venerdì scadranno le opzioni giugno, ed il range più probabile è l'1,34-1,35.
In alternativa, è possibile ipotizzare due scenari settimanali (ma resto neutrale tra loro perchè molto dipenderà dalla conferenza di Trichet: se verrà interpretata come foriera di ulteriori rialzi oltre il 4% che verrà sancito mercoledì, più probabile il rialzo e viceversa).
Scenario al ribasso: sfondamento di 1,34 e nuovi minimi ipotizzabili fino a 1,336 da dove dovrebbe riportarsi a 1,34 per poi riscendere verso 1,33.
Scenario al rialzo: puntata fino a 1,355, da dove dovrebbe riportarsi a 1,35 per poi risalire verso 1,36.
L'indice generale del dollaro a 82,29(giugno)
Posizione a oltre 6 mesi: dollaro al ribasso generale
Posizione a 3-6 mesi: dollaro laterale
Posizione asset: comprato put spread+ call + straddle(scad. 8 giugno ), venduto straddle scad. settembre

OBBLIGAZIONI: rendimenti ancora sù
Le corporations americane hanno piazzato a maggio nuove emissioni obbligazionarie per la cifra record di 140 miliardi, e nei 12 mesi passati il ritmo di incremento è stato del 16%; è interessante notare che il 65% di queste emissioni riguardano entità puramente finanziarie.
Il rialzo dei rendimenti continua, omogeneo lungo tutta la curva delle scadenze, con il decennale USA che tocca il 4,95% massimo da nove mesi. Come saldo settimanale, negli USA, il future a 3 mesi dic. 2007 sale di 11 cts. a 5,33% , il biennale sale di 11 cts. al 4,97% il quinquennale sale di 13 cts. al 4,92%, il decennale di 9 al 4,95% ed il trentennale di 6 cts. al 5,06%.In Europa il bund decennale sale di 7 cts. al 4,45% per cui il differenziale con il bond USA di analoga durata sale a 50 cts. Anche in Giappone il decennale sale di 4 cts. all'1,76%, così come nei mercati obbligazionari emergenti , con rialzi dei rendimenti nell'ordine dei 10 cts.
Il premio per il rischio sui titoli ad alto rischio è sceso a un minimo record: mediamente 242 cts. in più rispetto ai titoli del tesoro, contro un valore medio degli ultimi 5 anni di 500 cts. (nel 2002 era arrivato a 1240 cts.). Altro record: la quota di titoli di stato USA tra 3 e 10 anni detenuta dall'estero è salita all'80%(il che significa anche che l'80% degli interessi pagati con le entrate fiscali americane se ne va all'estero). I sei principali paesi del golfo arabico hanno nel loro insieme accumulato più riserve estere della Cina: 1,6 trilioni di dollari.
Posizione oltre i 6 mesi: al rialzo dei rendimenti
Posizione a 3-6 mesi: al rialzo dei rendimenti
Posizione asset: nulla

BORSE: si gonfiano
La settimana si conclude con : Dow a 13668 (+1,2%) Sp500 a 1536 (+1,3%) nasdaq a 2613(+2%) nasdaq100 a 1957(+2%) russell 2000 +2,8% trasporti +3,4% utilities +1,4% semiconduttori +1,9% broker-dealer +5,3% Banche +0,5%. I titoli al rialzo sul NYSE hanno oscillato sempre oltre quota 2000. Il rapporto tra put e call scende da 0,93 a 0,73. L'indice della volatilità (VIX) fermo a 12,78 .Il Nikkey sale a 17960(+2,7%) , sempre in piena espansione la bolla sul dax a 7987(+2,8%), salgono tutti gli altri indici: il cac a 6168(+1,9%), il footsie a 6676(+1,9%)resta ferma solo l'italietta senza la benchè minima speranza: spmib a 43010(-0%) e mibtel a 33705(+0,3%).
Momento di pausa per la SUPERBolla in Cina -4,3% ; Brasile +3,5% India +1,6% e Russia+1,9%
Posizione oltre i 6 mesi: ribasso generale
Posizione 3-6 mesi: rialzo generale
posizione asset: comprato put spread sp500, scad. 15 giugno

PREVISIONI: parla la BCE
Lunedì, prezzi alla produzione europei e ordini alle fabbriche americani, entrambi per aprile.
Martedì giornata piena: indici dei servizi a maggio e vendite al dettaglio ad aprile, in Europa;
conferenza internazionale in cui parleranno Bernanke, Trichet e Fukui e dagli USA l'ISM dei servizi a maggio e un discorso di Paulson sulle relazioni sino-americane.
Mercoledì, dopo gli ordini alle fabbriche tedesche la decisione della BCE sui tassi d'interesse (previsti salire al 4%) e la conferenza stampa di Trichet, mentre dagli USA usciranno i definitivi per costo del lavoro e produttività nel primo trimestre e parleranno un paio di membri della Fed.
Giovedì, in Europa molti in festività mentre gli inglesi terranno fermi i tassi d'interesse, nel pomeriggio sussidi USA e vendite all 'ingrosso.
Venerdì si chiude con il deficit commerciale USA di aprile, atteso restare sui livelli elevati del mese precedente.
Come si vede non ci sono dati particolarmente strategici, anche se possono sempre servire come scusa per qualche movimento intraday. La questione fondamentale per il cambio eurodollaro resta l'eventuale indicazione da parte della BCE di ulteriori rialzi durante il 2007.