Ho già dimostrato perchè proporsi di
crescere a furia di deficit spending sia insostenibile.
Ora voglio brevemente dimostrare che
invece è possibile crescere a furia di spending review.
La regola generale, valida per ogni
paese e in ogni epoca, è:
se si sostituisce coeteris paribus
spesa pubblica improduttiva (inefficiente e inefficace) con spesa
produttiva (sia pubblica che privata) si ottiene un incremento della
crescita.
Un caso da manuale è quello italiano,
per il quale faccio riferimento a Baldassarri-Piesole “40 anni di
spending review. L'Italia al bivio dei tagli alla spesa” ed.
Rubattino, appena presentato nel Xii Rapporto sull'economia italiana,
dal Centro Studi sull'economia reale. C'è un articolo degli autori
sul Sole 24 ore 7 novembre 2018, che sottoscrivo in pieno e consiglio
di leggere. Qui ne presento a modo mio i concetti chiave.
Dentro agli 880 miliardi e passa di
spesa pubblica prevista per il 2019 dal NADEF gialloverde, ci sono
135 miliardi per acquisto di beni e servizi della Pubblica
Amministrazione. Colpisce che essi siano appena poco più del doppio
dei 61 miliardi di cosiddetti Fondi perduti (il nome la dice lunga!).
O forse sono questi 61 miliardi a essere abnormi? una ventina sono
contributi in conto capitale e il resto(40) trasferimenti correnti di
cui la metà (20 miliardi) gestiti dalle Regioni. A fronte di tali
fondi in continua crescita, ne troviamo appena 36 per i famosi
investimenti sempre tanto citati come la mano salvifica, peccato che
siano in forte calo negli ultimi anni (nel 2019 circa un terzo in
meno rispetto a inizio decennio). Invece i Fondi Perduti sono frutto
di ben 450 leggi stratificatesi nel tempo. Come mai il governo del
cambiamento non può cambiarne destinazione?
Basti pensare che gli acquisti della PA
si sono raddoppiati negli ultimi 20 anni mentre l'inflazione cumulata
per il periodo è stata del 50%. Allora basterebbe riportare le
lancette alla spesa di 20 anni fa, aumentata dell'inflazione, e
spunterebbero fuori 40 miliardi con i quali si azzererebbe il deficit
pubblico, provocando un crollo dello spread a 20-30 cts., con
risparmio di almeno 30 miliardi nella spesa annua per interessi della
restante legislatura.
Oppure, come propongono gli Autori
citati, limitarsi a 20 miliardi di minore spesa (che per il resto
della legislatura signficherebbero almeno 60 miliardi, senza contare
il risparmio per interessi).
Essi poi aggiungono a tale cifra altri
40 miliardi rivenienti dal capitolo TAX EXPENDITURES, che sarebbe più
giusto dedicare a un trasparente taglio dell'Irpef e alla mai
sufficientemente auspicata abolizione dell'Irap, vera stortura
tributaria italica al servizio delle regioni, senza riscontri nei
paesi concorrenti e che tanto male fa all'occupazione.
Ma innanzitutto c'è una questione
di metodo: invece di partire dalle nuove spese addizionali che si
vogliono fare (sussidi,pensioni,etc.) per poi cercare le coperture e
non trovandole scaricare tutto sul deficit, occorre partire dai
risparmi effettuabili nel bilancio che come visto possono arrivare a
cifre molto importanti, e solo dopo decidere come li si vuole
utilizzare. Ma è una logica troppo innovativa, questo è un
cambiamento che nessuno si sogna di fare anche se a parole sono bravi
tutti....Nei fatti la realtà è che il deficit effettivo è stato
del 2,4% rispetto al PIL nel 2017 e adesso viene previsto inalterato
in percentuale solo perchè si prevede una crescita del denominatore
(PIL) all'1,5%.
Morale: se non interverranno fatti
nuovi, prepararsi a un deficit effettivo 2019 ben superiore, basti
vedere come hanno tenuto ferma a 66 miliardi la spesa per interessi
che invece è già proiettata a superare quota 70 miliardi. La
Commissione Europea con il suo 2,9% è stata fin troppo generosa.
SPESE STATALI effettivo
2017 (previste per il 2019) in miliardi di euro
66 (66) interessi+
140 (144) beni e servizi+
62 (67) trasferimenti
correnti e c/capitale+
264 (282) pensioni +
78 (83) assistenza+
68 (71) investimenti+
164 (170) lavoro
dipendente=
totale 841 (883) (di
cui 113 (117) sanità)
ENTRATE STATALI
250 (251) imposte dirette+
249 (272) imposte
indirette+
226 (242) contributi+
altre 75 (75)=
totale 800 (839)
DEFICIT o indebitamento
netto in valore assoluto
-41 (-44) miliardi