12/17/2024

L'ho scritto nel 2008, preveggenza?

 La legge naturale

C'era una volta il sistema economico liberale basato sulla legge di attrazione dell'economia, equivalente della legge di gravità nella fisica: la legge della domanda ed offerta, lasciata libera di interagire e formare i prezzi dei beni-dei servizi, e della merce di scambio per eccellenza: il denaro (la legge in sintesi dice che se la domanda aumenta relativamente all'offerta, il prezzo sale, e viceversa; dice anche che al salire del prezzo la domanda tende a scendere relativamente all'offerta; pertanto è un meccanismo autoequilibrantesi).

Il risparmio
In questo sistema il risparmio veniva raccolto da operatori specializzati(i banchieri) che ne prestavano una parte a coloro che dimostravano di volerlo impiegare in attività profittevoli, ed erano disponibili a dividere con loro una parte degli utili pagando gli interessi. A loro volta i banchieri riconoscevano una parte dei ricavi ai risparmiatori, pagando loro un interesse, e stimolandoli così ad affidargli i risparmi che altrimenti avrebbero potuto restare sotto al materasso e tutto il circuito si sarebbe fermato.

I banchieri
Occorre avere chiaro che in un sistema economico normale, la funzione di intermediario (banchieri) tra datori di denaro (risparmiatori) e prenditori di denaro(imprenditori)è una funzione positiva che stimola l'attività economica. In assenza di tale funzione il risparmio resta sotto ai materassi, e le nuove attività economiche possono iniziare solo nella misura in cui l'imprenditore già possiede suoi risparmi.


Il tasso d'interesse
In questa funzione ha un ruolo cruciale il tasso d'interesse, il prezzo di mercato del risparmio, frutto dell'incontro tra offerta e domanda.In un libero mercato non esiste per definizione un tasso d'interesse giusto o sbagliato, alto o basso, esiste solo il tasso che equilibria domanda ed offerta. In un sistema economico libero e normale non esiste la banca centrale. E dunque succede che quando- per vari motivi - aumenta la voglia di intraprendere ed aumenta quindi la domanda di risparmio, il suo prezzo sale, così incentivando l'offerta di risparmio(ciclo di espansione dell'economia); però, salendo il tasso d'interesse, si iniziano a ridurre le iniziative imprenditoriali in grado di generare il profitto necessario per sostenerne l'onere, e la domanda di risparmio inizia a scendere, facendo scendere il tasso d'interesse anche perchè nl frattempo l'aumentata offerta di risparmio agisce nello stesso senso, dall'altro lato. Analogamente, quando - per vari motivi- diminuisce la voglia di intraprendere e quindi la domanda di risparmio, il suo prezzo scende, così disincentivandone l'offerta( ciclo di contrazione dell'economia);però, scendendo il tasso d'interesse, aumentano le iniziative profittevoli in rapporto ad esso, e la domanda di risparmio riprende a salire facendo salire il tasso d'interesse anche perchè nel frattempo si riduce l'offerta di risparmio.

Funziona se libero
La bellezza della legge di attrazione dell'economia è che automaticamente produce il migliore dei mondi possibili, automaticamente aggiustando ogni squilibrio dovesse via via presentarsi. MA per funzionare questo stupendo orologio naturale (e parlo di Natura perchè l'economia non è altro che attività degli esseri umani, che sono parte della Natura)ha bisogno di un requisito fondamentale: DEVE ESSERE LASCIATO LIBERO. Signfica che funziona solo in uno stato di concorrenza perfetta,in cui nessun partecipante ha le dimensioni per poter influenzare domanda-offerta-prezzo.
Man mano che queste condizioni si allentano,crescendo il grado di oligopolio e monopolio dell'economia, avviene una distorsione, e succede che il sistema si ammala ed inizia a produrre cellule cancerogene che alla lunga uccidono l'organismo. Anche la legge di gravità per funzionare ha bisogno che venga rispettato il requisito fondamentale di essere ad una distanza non troppo elevata; superata questa distanza (quindi nello spazio) la legge di gravità non funziona più.

Il cancro centrale
Purtroppo a cominciare dall'inizio del 1900, proprio mentre gli economisti formalizzavano la Teoria dell'equilibrio economico generale, la tendenza all'oligopolio e a introdurre monopoli di varia natura si è affermata in modo irreversibile, generando una serie di cellule cancerogene mortali. La creazione della BANCA CENTRALE in un sistema economico rappresenta Il CANCRO CENTRALE, quello incurabile che porta alla tomba se non viene estirpato in tempo.
Vediamo perchè e vediamo come si è arrivati a quest' orribile invenzione che ha distrutto il sistema economico liberale.

Lo Stato
Occorre aver chiaro che quanto fin qui detto vale soprattutto per lo Stato. In un sistema economico liberale il ruolo dello Stato è esclusivamente quello di far rispettare le regole esercitando la Giustizia. E' fondamentale che lo Stato abbia un bilancio in pareggio, e che spenda esclusivamente ciò che incassa dalle tasse. Altrimenti, come purtroppo divenuto la norma da quando il monopolio statale è cresciuto senza limiti durante il 900,se lo Stato ha un bilancio in deficit (spende più di quanto ricava dalle tasse) per finanziarlo deve assorbire risparmio privato, riducendone la disponibilità per gli imprenditori(sarebbe negativo anche il contrario: con un bilancio in avanzo lo Stato toglierebbe risorse all'economia privata incassando più tasse di quanto poi spende). In un sistema liberale senza cancro (pardon: banca) centrale, ciò produce - coeteris paribus -un rialzo del tasso d'interesse, esercitando un effetto depressivo sull'intrapresa privata,che produce un calo delle tasse incassate, con incremento del deficit medesimo ed effetto sempre più depressivo. Ciò, alla lunga (in un sistema democratico), provoca una forte domanda di eliminazione del deficit, innescando il processo opposto: maggior risparmio disponibile per l'economia privata, calo del tasso d'interesse, ripresa del ciclo economico. Come sempre dunque il sistema tenderebbe a riequilibrarsi spontaneamente.

Purtroppo invece, poichè esiste la Banca Centrale, lo Stato può impedire al tasso d'interesse di salire per effetto del suo deficit: si fa infatti finanziare da un aumento della base monetaria, e dalla conseguente inflazione. Occorre aver chiaro che in un sistema liberale l'inflazione,come la deflazione, non potrebbero essere che fenomeni temporanei, per i motivi menzionati allorchè ho illustrato la meravigliosa legge della domanda e dell'offerta. Naturalmente in un sistema statalizzato, invece, l'inflazione può essere manovrata a piacere da parte di chi comanda e dunque essere usata come tassazione occulta permanente (più o meno accentuata.

I cicli

Per capire come si sia potuti arrivare alla creazione delle banche centrali, occorre anche ricordare che l'attività economica, in quanto fatto naturale, ha inevitabilmente dei suoi alti e bassi, dei suoi cicli, perchè gli uomini non sono macchinette. Ora succede che durante le fasi di espansione, per i motivi sopraricordati, si fanno maggiori profitti (banche, imprese), vi sono maggiori redditi, e lo Stato incamera più tasse. Esattamente il contrario avviene durante le fasi di rallentamento. L'atteggiamento più saggio che tutti dovrebbero avere al riguardo, è quello di sfruttare le fasi di ciclo forte(gli anni di vacche grasse) come fanno le formiche, per poi affrontare con serenità quelle di ciclo debole(vacche magre), accettandole esattamente come si fa con il bello ed il cattivo tempo, senza pretendere invece di imporre alla Natura solo il bel tempo, perchè la Natura poi si arrabbia e manda lo Tsunami.

L'avidità
MA c'è un grande nemico: l'avidità, la sete irrefrenabile di potere e guadagno, un virus che colpisce soprattutto (paradossalmente) i già ricchi e già potenti. Invece di contentarsi, ne vogliono sempre di più. Si sentono onnipotenti. Così cercano di andare contro natura, o meglio di forzare la natura al loro volere. L'obiettivo è dunque diventato l'eliminazione del ciclo economico, avere sempre e a tutti i costi una crescita forte permanente, il più possibile.E questa azione contro natura è stata facilmente imposta politicamente, perchè l'esplosione del consumismo ha coinvolto tutti.

L'interventismo malefico
Per questo motivo ad inizio del 900 i principali banchieri dell'epoca hanno inventato la BANCA CENTRALE, prendendo la scusa da una classica crisi ciclica dell'epoca che aveva portato al fallimento alcune banche. Negli USA, furono Morgan e Rockfeller, che riuscirono nonostante l'apposito divieto costituzionale , a far approvare dai politici l'istituzione della FED nel 1913.
La FED si mise all'opera ed immediatamente creò una grande bolla: quella degli anni 20 , scoppiata come noto nel 1929 e da cui derivò la famosa Grande Depressione. A quel punto i politici presero la scusa della Grande depressione, per far crescere enormemente il ruolo dello Stato nell'economia, ed approfittarono della coperura teorica loro data da un noto economista dell'epoca, Keynes, per spendere più di quanto incassavano dalle tasse. Fu la fine della teoria dell'equilibrio economico generale, e gli effetti di quella fine sono quelli che abbiamo appena iniziato a vedere ai nostri giorni.

La fine del gold standard
All'inizio infatti, dopo la seconda guerra mondiale, sia il bilancio in deficit che la manipolazone della moneta, dei tassi d'interesse e di cambio, furono usati con una certa moderazione. Poi dagli anni 60 è stato un crescendo, scatenatosi dopo l'abolizione della convertibilità del dollaro in oro(1971) e culminato dopo tutta una serie di bolle al cui scoppio si reagiva puntualmente con manipolazioni sempre maggiori, nella più grande bolla di tutti i tempi, scoppiata ufficialmente nell'estate 2007, che a sua volta ha dato luogo alla peggiore reazione possibile: un ulteriore incredibile accelerazione del processo di statalizzazione dell'economia globale, con sempre più prepotenti manipolazioni dei tassi d'interesse e di cambio (fra un pò si arriverà a fissare anche i prezzi delle case e le quotazioni azionarie per decreto legge; nulla di nuovo lo facevano i sovietici).


Il peggio deve ancora venire.
Quello che si è visto finora è solo l'antipasto (e magari anche il primo): ma la portata forte con i contorni ed il dessert devono ancora uscire dalle cucine. Basti pensare che adesso la salvezza del sistema viene a dipendere dai governi, i quali diventano la vera banca centrale: hanno appena deciso che sono loro il prestatore di ultima istanza delle banche e dell'economia. Ma c'è un piccolo problema di cui ancora nessuno parla:

il Re è nudo
i governi, gli Stati , sono indebitati ed in deficit anno dopo anno; le risorse di cui dispongono le prendono proprio dalle banche e dall'economia(cioè da tutti coloro che gli comprano le loro cambiali). Dunque è una situazione paradossale che non sta in piedi: risparmiatori e banche dovrebbero prendere i soldi dallo Stato che li prende da loro. Siamo al ridicolo, allo stato puro. Eppure è sotto gli occhi di tutti: riunioni su riunioni, g4 g7 g8, poclami governativi di tutte le nazioni, per dire esattamente questo assurdo.
Che i soldi che non ci sono li daranno loro che non li hanno.Ricorda la famosa fiaba: il Re è nudo, ma nessuno lo dice, tutti fanno finta di credere che sia vestito magnificamente.

Riciclaggio internazionale
Ed è sbagliato pensare che possano tenere in piedi la baracca asiatici ed arabi; essi infatti sono in avanzo e in attivo nel loro commercio estero, ma finora hanno incassato solo e soltanto cambiali emesse da quelli che oggi stanno per fallire. Certo, se accettano di continuare a essere pagati in cambiali, pur di mantenere in vita il cliente, danno un contributo al proseguimento dell'agonìa. Ma questo non farebbe altro che perpetrare un altro degli aspetti essenziali del disastro odierno, quello collegato alla manipolazione dei tassi di cambio e dei rapporti con l'estero (di cui in questo Speciale non ho voluto parlare per non complicare le idee, anche perchè l'essenza resta quella descritta anche su scala globale).

Si fomenta il cancro
Assolutamente non vorrei essere pessimista, nessuno più di me sa quanto sarebbe bene pensare positivo. Ma possono esserci speranze in una situazione come questa, in cui invece di capire la lezione per quanto dura ed estirpare il cancro con la più potente delle chemioterapie o con il più drastico degli interventi chirurgici, non si fa altro che nutrirne le cellule cancerogene sempre di più?

L'equilibrio nei bilanci bancari
In un sistema economico liberale, SENZA banca centrale, chi svolge l'attività bancaria deve per forza stare attento a far combaciare le scadenze dei suoi debiti e dei suoi crediti. Questo perchè se si mettesse a raccogliere denaro prevalenemente riscuotibile dai proprietari a breve scadenza, e utilizzasse questo denaro prevalentemente prestandolo a lunga scadenza, si verrebbe a trovare nell'antipatica condizione di non avere il denaro quando i suoi creditori si presentano a richiederglielo. In tal condizione non avrebbe che due possibilità: o trovare qualcun altro che glielo presta, facendo così sostituzione di debito; oppure trovare qualcun altro che si prende in carico i suoi crediti facendolo rientrare della liquidità che gli serve. Naturalmente entrambe queste alternative hanno un costo che verrebbe a ridurre sensibilmente il margine di interesse fin lì teoricamente guadagnato nella differenza tra quanto pagato ai depositanti e quanto incassato dai suoi affidati.

Per questi elementari motivi, in ogni manuale di "scienze" bancarie, la prima cosa che si insegna è appunto l'equilibrio tra le scadenze nell'attivo e passivo del bilancio. Dopo il disastro degli anni 30 si era inoltre provveduto a isitutire per legge la differenza tra banche commerciali di deposito (raccogliendo a breve termine, non potevano fare prestiti oltre i 18 mesi), e banche d'investimento (in Ialia gli istituti di credito speciale), cioè quelle banche che poichè erogavano prestiti a lunga scadenza si dovevano finanziare tramite emissioni di obbligazioni anch'esse a lunga scadenza.

Purtroppo però ci sono le banche centrali.
I cui effetti cancerogeni nel sistema economico si esprimono in vari modi, tra i quali spicca la funzione di prestatore di ultima istanza alle banche commerciali. Il che alla lunga ha l'effetto deresponsabilizzante di corrompere queste ultime, del resto aizzate a fare più utili possibili. Ed è chiaro che - essendo i tassi a lungo termine più elevati di quelli a breve (sempre in un mondo normale)- esse sono spinte a infrangere l'equilibrio tra le scadenze "prendendo a breve e dando a lunga" come si dice in gergo. Tanto, in caso di difficoltà, c'è la banca centrale che interviene (figuriamoci se fa fallire la banca incauta). Così questa malversazione ha preso tanto piede da essere di nuovo legiferata: nel pieno della bolla le famose autorità - quelle da cui oggi dovrebbe dipendere la salvezza del mondo - hanno addirittura abolito la distinzione tra banche a breve e banche a lungo: tutti possono fare tutto, evviva la concorrenza. In realtà dietro a questa motivazione ingannevole, c'era invece la sete di utili crescenti: perchè non guadagnare di più se tanto poi paga pantalone (la banca centrale, cioè il governo, cioè la collettività)?

Il cancro si espande
E il cancro si è espanso portando all'accumularsi di posizioni squilibrate con le banche piene di crediti illiquidi, inesigibili, a lungo termine - assolutamente incapaci di far fronte ai propri debiti a breve termine. Da qui l'allarmata discesa in campo dei governi occidentali riuniti che hanno assunto la nota posizione RIDICOLA di prestatori di ultima istanza - garantendo i depositi bancari - pur di evitare che i depositanti si presentassero in massa a richiedere i propri quattrini. In quel caso infatti non c'è alcuna possibilità di poterglieli ridare. Occorrerebbe stampare quantità enormi e si farebbe fatica anche materialmente. Sulla posizione RIDICOLA dei governi ho già scritto: devono decidersi, loro i soldi ce li hanno? tanto da poter garantire tutti i depositi bancari? e allora perchè li chiedono mese dopo mese per poter pagare gli stipendi e fare fronte ai loro normali impegni di spesa? Insomma per essere credibili come prestatori di ultima istanza, non possono essere al contempo prenditori di prima istanza. Scusate se ci sono tornato sopra, ma il fatto che non si legga una riga o non si levi una voce in tal senso per me ha dell'incredibile(come sempre gradite segnalazioni in tal senso, soprattutto in Italia).

La curva dei tassi
Adesso vorrei invece far osservare come l'azione cancerogena che scaturisce dal fatto che tutti prendono a breve e danno a lunga, colpisce l'organismo economico. Sempre nel famoso sistema normale,i tassi a lunga sono per forza superiori ai tassi a breve, in quanto non avrebbe alcuna razionalità prestare i soldi a un rendimento inferiore per una scadenza più lunga; ma il cancro centrale riesce anche in questo. Infatti, per effetto della legge della domanda e offerta, se tutte le banche vogliono indebitarsi soprattutto a breve, è chiaro che i tassi a breve tendono a salire (perchè aumenta la domanda di fondi a breve); e analogamente se tutte le banche vogliono prestare a lunga è chiaro che i tassi a lunga scendono (perchè aumenta l'offerta di prestiti a lunga). Ne consegue che la curva dei tassi si appiattisce; e sotto l'azione delle banche centrali riesce addirittura ad invertirsi. Naturalmente tutto questo viene visto di buon occhio dai prenditori di denaro a lunga che vedono scendere il costo del loro indebitamento; e tanto lo vedono bene che aumentano la loro domanda di finanziamenti, perchè più bassi sono i tassi, maggiori sono le iniziative che si possono tentare.Ed il tutto viene esacerbato dalla già illustrata tendenza del cancro centrale di abbassare i tassi il più possibile. Ne scaturiscono le famose bolle, che si creano appunto per abbondanza di credito a buon mercato, in un contesto in cui l'avversione per il rischio viene minimizzata dalla convinzione diffusa che interverrà la banca centrale, in caso di bisogno (azzardo morale).

La disonestà
Dunque la reazione a catena dei danni scaturenti dal cancro centrale non potrebbe essere più devastante. L'aspetto che colpisce maggiormente è il seguente: poichè è molto facile , ed alla portata di tutti, capire questi meccanismi; e poichè è evidente che da un congengo simile vengono fuori quantità di utili enormi puramente parassitari e soprattutto privi di rischio, perchè si sa che le perdite verranno scaricate sulla collettività; allora non possono esserci dubbi sulla malafede e dulla disonestà profonda che ha animato ed anima coloro che - guidando la baracca - hanno innescato il cancro centrale. Vedremo se tutta questa tragedia finirà come alla Bastiglia.

La causa prima

La causa della degenerazione genetica del sistema economico e finanziario risiede nella tendenza del capitalismo a generare monopoli ed oligopoli non rispettando la libera concorrenza perfetta, l'unica in grado di esprimere un insieme di prezzi "naturali" frutto della libera domanda ed offerta da cui la tendenza al riequilibrio spontaneo.

L'effetto
Da tale causa discende l'effetto dell'imposizione di un prezzo politico del denaro. Se il tasso d'interesse fosse lasciato libero di fluttuare in base alla domanda e all'offerta, non si potrebbero MAI creare delle bolle devastanti quali quelle che ben conosciamo, perchè il meccanismo si riequilibrerebbe spontaneamente. Se il tasso di cambio fosse stato lasciato libero ed il sistema monetario ancorato a un bene reale(l'oro), non si sarebbe MAI potuta creare una situazione di permanente squilibrio nel rapporto tra consumi e produzione dell'economia più grande del mondo (almeno fino ad ora), consentendo alla sua popolazione di vivere al di sopra dei propri mezzi.
Desidero illustrare l'azione cancerogena delle banche centrali sull'economia internazionale.
Ricordo che il reddito (o PIL) prodotto in un paese durante l'anno può solo O essere consumato O essere risparmiato. Non ci sono per definizione altre alternative. Se il paese fosse solo al mondo, al massimo potrebbe consumare tutto il reddito che produce, azzerando i risparmi. Sarebbe già una politica imprudente, ma almeno ci sarebbe questo limite. Invece in un contesto di scambi internazionali, il paese può consumare più di quello che produce, perchè quel di più lo prende dall'estero, ed accumula così un risparmio negativo. In un sistema monetario internazionale basato sull'oro, il paese in deficit potrebbe restare tale solo fino a quando ha delle riserve aurifere da dare all'estero in cambio del suo eccesso di consumi. Esaurito l'oro, si dovrebbe fermare per forza, e ridurre i propri consumi. Inoltre, in regime di gold standard la quantità di moneta e credito nel paese deriva dall'oro disponibile; riducendosi questo, si riducono anche moneta e credito, e quindi il paese sarebbe forzaro a ridurre il proprio tenore di vita, cioè i consumi e le importazioni, venendo automaticamente spinto al riequilibrio.


Purtroppo però hanno abolito il gold standard, sostituendolo con il dollar standard(come se il dollaro fosse oro, ma il dollaro si può stampare a piacimento, l'oro NO). Anche in questo caso già potenzialmente nefasto, se però si rispettassero la domanda e l'offerta, in una situazione di deficit la valuta del paese si svaluterebbe; il che comporta automaticamente un disincentivo alle importazioni (che costano di più) ed un incentivo alle esportazioni(che divengono più convenienti per i partner esteri); inoltre la svalutazione porterebbe a una pressione rialzista sui tassi d'interesse, e quindi anche per questa via si eserciterebbe la tendenza al riequilibrio.

Purtroppo però ci sono le banche centrali.
Le quali decidono di manipolare il prezzo del denaro sia interno che esterno, quindi sia il tasso d' interesse che il tasso di cambio. Per cui invece di vendere la valuta del paese deficitario innescando il meccanismo sopraillustrato, la detengono tra le proprie riserve valutarie evitando la modifica dei tassi di cambio; ed inoltre poichè devono ricavarci qualcosa, la rimandano al paese di origine prendendosi in cambio i suoi debiti ed esercitando quindi una pressione al ribasso sui tassi d'interesse del paese deficitario. Ecco dunque che questa orribile manipolazione, provoca la permanenza dello squilibrio che non solo non si riaggiusta ma addiritttura peggiora. E non finisce qui. Perchè così facendo la banca centrale manipolatrice, deve aumentare l'offerta di moneta e credito all'interno del suo paese, nella misura in cui non vende la valuta straniera pervenutale(la valuta domestica ai suoi esportatori gliela deve dare). Quindi crea inflazione al suo interno.

La guerra
Così Il cancro si espande a tutti i livelli, e procede indistrurbato, creando le premesse per disastri futuri inimmaginabili. Infatti il paese "furbo" che accumula riserva in valuta del paese deficitario, in realtà accumula una massa di cambiali che non potrà mai incassare. E questo può portare alla guerra.
Sempre sbagliato
Se tali enormi distorsioni (disastrose a lungo andare) si sono potute creare e mantenere crescenti nel tempo è a causa del prezzo politico del denaro, che per forza risulta sempre sbagliato: un basso tasso d'interesse piace agli stati debitori, agli imprenditori, ai cittadini debitori (mutui e credito al consumo), e dunque piacendo a tutti diviene una costante del sistema; ma purtroppo un tasso d'interesse basso produce inevitabilmente delle bolle economiche(svilisce il risparmio) e finanziarie; ed ancora peggio, la gestione politica (tramite banche centrali) dei prezzi del denaro impedisce che possano avvenire riequilibri spontanei, anzi il sistema si avvita al peggioramento, perchè quando le bolle crescono (case, azioni che salgono, ad esempio) tutti applaudono, e solo quando scoppiano tutti si disperano, e come si pone rimedio? abbassando il costo del denaro, cioè riproponendo la causa della bolla, così se ne forma un altra e si passa di bolla in bolla. Fino a quando l'implosione del sistema è simultanea e definitiva.
La crescita drogata.


Tra l'altro anche l'eccesso di crescita economica, soprattutto adesso che concerne sei miliardi di persone, è un male da combattere, perchè il sistema ecologico planetario non è in grado di sopportarlo. Si può discutere se il disastro ambientale arriverà tra x o tra y anni, ma è certo che così procedendo arriva, dunque sarebbe molto sensato cambiare modello di sviluppo prima possibile.Ma tale modello di sviluppo "sostenibile" può venire fuori solo dalle forze spontanee del libero mercato, non certo dall'imposizione di un gruppetto di oligarchi. A proposito dei quali vengono i brividi a pensare cosa combineranno adesso nella nuova "Bretton Woods".

Le soluzioni

In realtà, come si evince da quanto scritto in questo Speciale cancro centrale, basterebbe sancire tre semplici modifiche che risolverebbero tutti i problemi.
1) ritorno del gold standard
2) bilanci statali in pareggio
3) abolizione delle banche centrali.

Fondamentale però, fare rispettare le legislazioni anti trust, evitando la formazione di monopoli ed oligopoli.

Ma naturalmente non esiste alcuna possibilità che si vada in questa direzione, per cui non resta che prepararsi al peggio.

9/30/2024

 

ABILITAZIONE AL VOTO E PATENTE DI CANDIDABILITA’

Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini, di norma al raggiungimento della maggiore età, possono esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche e amministrative o ad altre consultazioni pubbliche (come i referendum), senza alcuna restrizione di natura culturale, socioeconomica o psicologica. In base a esso viene garantito il diritto di voto come fondamentale espressione di democrazia diretta dal basso (si ammette tuttavia che in caso di condanna per determinati reati, al condannato si possa sospendere il diritto di voto, temporaneamente o permanentemente). I cittadini, nei moderni stati democratici, sono alla base del sistema politico e col suffragio universale viene eletto l'organo legislativo di uno Stato; nelle repubbliche presidenziali, ciò avviene anche per l'elezione del capo dello Stato.

Ma tale principio non è esistito per la gran parte della storia dell’umanità, e dunque non è inemendabile; infatti, nel corso dell’Ottocento vi era solo un suffragio ristretto - per la maggior parte dei casi attribuito a una porzione della popolazione in base a criteri censitari o relativi all'istruzione – e solo nel Novecento si passò via via al suffragio universale. In Italia venne introdotto, e applicato per la prima volta, nel 1945: neanche 80 anni fa.

I risultati dell’applicazione di tale principio, dopo meno di un secolo, sono sotto gli occhi di tutti, e si possono riassumere con un semplice concetto: ha provocato una progressiva perdita di competenza sistemica proprio mentre il grado di complessità da gestire si è andato via via elevando. Di fronte alla galoppante crisi di sostenibilità planetaria, con il rischio crescente di conflitti nucleari e di distruzione dell’ecosistema, il suffragio universale è diventato un ostacolo a una gestione efficiente ed efficace, mettendo in crisi le democrazie, che non sono eterne come non lo sono mai stati i grandi imperi a cominciare da quello romano.

Ciò nonostante, si può tentare di mantenerlo in vita. Come? Cercando di attenuare il tasso di incompetenza dell’elettorato attivo e passivo.

 

ELETTORATO ATTIVO

1)     Premessa. La proposta che segue non ha la presunzione di ritenersi la soluzione perfetta, bensì vuole solo essere un esempio di come si può procedere nella direzione auspicata. I particolari tecnici, ovvio, sono perfettibili; l’importante è evitare che elettori palesemente ignoranti delle questioni su cui vogliono esprimersi, possano farlo. Essa non ha uno spirito punitivo nei confronti degli “ignoranti” bensì uno spirito stimolativo affinché tutti studino e si informino prima di partecipare al voto, che resta un diritto sacrosanto ma diviene anche un dovere, appunto quello di informarsi, altrimenti si resta liberissimi di non votare. E nessuno può ritenere negativo avere degli elettori più informati su ciò per cui vanno a votare. Aumenterebbe il tasso di non partecipazione alle elezioni? Non è affatto detto, ma se anche fosse, ai fini dell’efficienza della democrazia, sarebbe un bene non un male.

 

2) Proposta. Al fine di incrementare il tasso di competenza dell’attuale sistema a suffragio universale si introduce un certificato di abilitazione al voto.

Il cittadino dovrà presentarsi al seggio non soltanto con la propria tessera elettorale, bensì anche con apposito certificato di abilitazione che sarà emesso per via telematica dopo aver superato la seguente procedura:

-il cittadino con il proprio SPID o CIE o CNS entra nell’apposito sito del ministero degli interni;

-vi trova dieci domande a risposta multipla concernenti la specifica consultazione elettorale su cui andrà a votare;

-mette una croce sulle risposte che ritiene giuste;

-il sistema informatico verifica che almeno 6 risposte su 10 siano esatte: in tal caso gli verrà emesso il certificato di abilitazione elettorale, che il cittadino, insieme alla tessera, e al documento d’identità, presenterà quando si recherà al seggio di competenza.

Qualora le risposte esatte sul foglio precompilato risultino inferiori a 6, il cittadino non riceverà l’abilitazione. Egli però potrà ripetere il tentativo di abilitarsi per un totale di tre volte.

Cosa comporta dal punto di vista organizzativo tale modifica?

Il ministero degli interni dovrà elaborare con l’ausilio dei sistemi di intelligenza artificiale oggi disponibili, alcune migliaia di quesiti a risposta multipla (da tre a cinque), che verranno poi suddivisi in gruppi di dieci.  I quesiti, il cui livello di difficoltà potrà essere tarato come si decide in sede parlamentare, saranno finalizzati a testare quanto il cittadino elettore conosce della competizione elettorale cui vuole partecipare (candidati, partiti o liste, programmi e proposte). Se il potenziale elettore non è in grado di scegliere tra le risposte quella esatta, e ciò per almeno il 60% dei quesiti, il suo voto non è ritenuto ammissibile. Tale sistema si applica dal livello comunale fino a quello europeo o referendario se del caso. Per evitare imbrogli e altri possibili illeciti si studieranno misure apposite.

A esempio, immaginiamo che vi sia un referendum sulle centrali nucleari, e che di fronte al quesito “a cosa serve una centrale nucleare” il potenziale elettore scelga la risposta “a migliorare le nostre capacità di cuocere le uova”, e inoltre scelga altre quattro corbellerie simili, per un totale di cinque risposte sbagliate, appare evidente che la sua partecipazione al voto sia da interdire nell’interesse della collettività. Esattamente come si interdice il permesso di guidare a chi non supera gli esami per la patente, perché viene ritenuto un pericolo per la salute pubblica.

Da notare che la soglia del 60% è molto generosa, e serve a tutelare da eventuali sviste, o altre incongruenze momentanee, e consente anche che qualche fortunato azzecchi a caso una o più risposte esatte. Inoltre, essendo lo spirito stimolativo e non punitivo, egli potrà accedere ancora altre due volte; dunque, una volta compreso durante il primo tentativo quale tipo di domande vengono poste, potrà informarsi meglio e riprovare.

Non dovrebbero esserci dubbi: rispetto all’attuale sistema vigente, che consente in modo indiscriminato l’accesso al voto, così si verrebbe a realizzare una riduzione del “tasso d’inquinamento da ignoranza” del risultato elettorale.

 

 

ELETTORATO PASSIVO

Per tentare di curare la democrazia malata occorre intervenire anche sull’elettorato passivo. Pertanto, occorre stabilire delle soglie minime di competenza per chi si candida a essere eletto, e dunque:

 - introdurre l’obbligo di una “patente”: se non si è in possesso di tale patente non ci si può candidare;

- per ottenerla occorre superare un esame di cultura generale, non si chiede che si dimostrino competenze eccezionali, ma che si dimostrino le conoscenze di base richieste per superare la maturità prevista nella scuola dell’obbligo, ivi incluso il saper leggere e scrivere almeno un’altra lingua oltre quella della propria nazionalità.

- per essere candidabili occorre avere superato l’esame da almeno sei mesi.

Questa modifica consentirebbe di assicurare che i candidati sottoposti alla scelta degli elettori abbiano un minimo di competenze; e, soprattutto, impedirebbe che dall’oggi al domani si possano candidare i personaggi più vari per sfruttare ondate di popolarità che nulla hanno a che fare con l’effettivo esercizio della delicata funzione di legislatore e amministratore della cosa pubblica.

D’altronde, ci sembra normale che occorra superare esami appositi e ottenere una certificazione d’idoneità per esercitare l’attività di medico, ingegnere, magistrato, dottore commercialista e per qualsiasi altra professione o mestiere che comporti un rischio per la comunità, giusto? Bene, allora come sopportare che per esercitare l’attività più importante e delicata, la legislazione e l’amministrazione della cosa pubblica, a tutti i livelli dal comunale, al nazionale, all’europeo, invece non si debba passare nessun esame? Oggi basta essere inseriti in una lista e si può essere votati! Ma da chi? E qui torniamo all’elettorato attivo: spesso da persone che non conoscono né i programmi e le idee, né i candidati.

Occorre quindi intervenire sugli attori e sui risultati, con opportuni rimedi.

Demos (popolo): oggi esercita la sua sovranità fidandosi di chi manovra, cioè di chi confeziona le liste e di chi le finanzia; e sceglie in base alla quantità di propaganda che i candidati ricevono nelle varie forme, quindi in base alla simpatia e alla popolarità, raramente per la competenza. A esempio, se un personaggio di moda si presenta alle elezioni, non importa con chi, stravince. È successo tante volte, da noi un comico ha creato un partito dal nulla ed è arrivato ad avere la maggioranza relativa dei voti (oltre un terzo, elezioni 2018). È un sistema spettacolo, divertente magari, purtroppo autolesionistico: equivale a scegliere il primario di cardiochirurgia in base a elezioni, e non alle competenze certificate. Per cui l’ultimo arrivato (pur palesemente incapace) se ben sponsorizzato può prendere più voti e ottenere il posto. Ma chi si farebbe operare?

Potere: Ce l’ha chi manovra la pubblicità e più in generale chi ha i soldi per orchestrare il consenso. Alla fine, quindi, è un sistema "democratico” solo se ci si riferisce ai “pupi”; mentre invece è “plutocratico”, riferendosi ai “pupari”. Molto furbo dal punto di vista di questi ultimi, ma demenziale dal punto di vista dell’interesse collettivo.

Risultati? Dopo meno di un secolo, sono sotto gli occhi di tutti, e ciò vale per gli USA come per i principali paesi europei ormai in decadenza avanzata (Germania, Francia, Italia, per non parlare degli inglesi con la loro autolesionistica Brexit che, se fosse stato vigente il certificato di abilitazione, non sarebbe certamente passata). Purtroppo, è facile prevedere come nel giro di qualche ulteriore decennio, se non prima, ciò porti all’implosione delle società occidentali a cominciare dagli USA. Infatti, l'accesso indiscriminato alle candidature è un sistema adottato solo dall'Occidente, i cinesi e gli arabi se ne guardano bene, i russi come tanti altri lo fanno solo per finta.

Rimedi? C’è chi parla di democrazia qualificata, chi di Epistocrazia. Tale definizione, coniata da David Estlund, è stata poi teorizzata da Jason Brennan ed è propugnata anche da Nassim Nicholas Taleb. Un’alternativa alla democrazia come la interpretiamo oggi, e che è da loro considerata ormai compromessa dalla indiscriminata estensione dei diritti di voto, attivo e passivo. È anche in netta contrapposizione con i concetti di aristocrazia e tecnocrazia. Difatti l'epistemocrazia – è la definizione estesa, che viene dal greco episteme, cioè conoscenza, dunque potere alla competenza- non condivide né la natura oligarchica del potere nelle mani di pochi né tanto meno quella elitaria, dettata nel caso dell’aristocrazia da un diritto di nascita e nel caso della tecnocrazia dall’esperienza comprovata nella scienza e nella tecnica.

Come fare concretamente?

Con l’introduzione dei due correttivi sopra illustrati, non vi è alcuna garanzia di riuscire a salvare le democrazie malate, ma certamente aumenterebbero le probabilità di una loro sopravvivenza. A questo scopo:

-tenuto conto che il più feroce nemico delle proposte qui avanzate sarà la partitocrazia che non vorrà mai perdere alcun potere, specie quello di candidare chi le pare all’ultimo momento;

-considerato, inoltre, che il problema di curare le democrazie malate è comune a tutti i paesi democratici del mondo;

le riforme proposte andrebbero discusse, e poi eventualmente adottate, in tutto l’Occidente democratico. Anacronistico chiudersi nel proprio provincialismo. È invece necessario non solo che esse emergano dalla società civile internazionale, ma anche che siano propugnate attraverso la creazione del WEP (World Epistocracy Party) che dovrà presentare apposite liste alle varie elezioni in tutti i paesi aderenti. Sarà fondamentale il contributo USA, e si può pensare di proporre al prof. Brennan la presidenza di tale organizzazione, in Italia si può proporre al prof. Cassese, e così via nei vari paesi. Ciò per rendere visibile presso l’opinione pubblica tali riforme, e assicurarsi una audience sufficiente, considerato che le vigenti partitocrazie, i loro organi mediatici e i loro sponsor plutocratici remeranno contro senza pietà.